PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE URBANA “MOLINI DEGLI ORTI”
PROPOSTA DI PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE URBANA (PRU)
Aree “Consorzio agrario di Piacenza – Ex Mercato ortofrutticolo – Piano caricatore”
PROMOTORE E SOGGETTO ATTUATORE: CONSORZIO AGRARIO TERRE PADANE SCRL
INQUADRAMENTO TERRITORIALE
L’area oggetto del Programma di Riqualificazione Urbana è ubicata nella zona centro-orientale di Piacenza, tra le infrastrutture ferroviarie della Milano-Bologna ed il tratto urbano della Strada Statale n. 9 Via Emilia – Via Colombo.
Il sito è caratterizzato dalla presenza di consistenti insediamenti produttivi che oggi presentano condizioni di abbandono o di sottoutilizzo: il plesso del Piano Caricatore, il Consorzio Agrario provinciale e l’ex Mercato ortofrutticolo, tutti in fase di dismissione e caratterizzati da diffusi stati di degrado.
L’insediamento oggetto della proposta di PRU occupa una porzione di territorio contraddistinta da una superficie territoriale pari a circa mq. 130.000.
Attualmente gli immobili esistenti all’interno del Consorzio Agrario assommano a 88.573 mq. di superficie utile con una impermeabilizzazione delle aree scoperte quasi totale.
PROPOSTA PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE URBANA “MOLINI DEGLI ORTI”
La proposta di PRU articola i contenuti generali individuati nelle previsioni di trasformazione e di riqualificazione dell’attuale PRG e del PSC/RUE in fase di approvazione, approfondendo lo studio del sito e sviluppando soluzioni urbanistiche ed edilizie di maggior dettaglio funzionale e progettuale.
Il Programma di Riqualificazione Urbana (PRU) prevede il recupero urbanistico ed edilizio e la rifunzionalizzazione delle aree e degli immobili di proprietà del Consorzio Agrario Terre Padane SCRL, dell’Ex Mercato ortofrutticolo di proprietà del Comune di Piacenza e del Piano Caricatore Via dei Pisoni di proprietà del Demanio dello Stato.
Alcuni interventi infrastrutturali riguardano anche altre aree limitrofe di proprietà del Comune di Piacenza (nodi di accesso su Barriera Roma e Via Pennazzi) e di RFI SPA (porzione di viabilità interna).
Il complesso del Consorzio Agrario attualmente è quasi completamente dismesso, fatta eccezione per il Palazzo dell’Agricoltura, alcuni magazzini e depositi che occupano la porzione est dell’area e le officine collocate nel corpo occidentale.
Tutte le attività industriali legate alla produzione di concimi ed alla gestione dei prodotti dell’agricoltura sono state ridotte o progressivamente abbandonate.
L’estensione planimetrica delle aree su cui operare, le rilevanti volumetrie e la necessità di un ripensamento di tutto l’impianto urbanistico-funzionale fanno sì che il processo di riqualificazione debba essere affrontato solo nell’ambito di un progetto unitario di trasformazione dell’intero comparto che individui il necessario equilibrio tra la realizzazione delle infrastrutture pubbliche, dei servizi e la compatibilità economico-finanziaria per operare la riqualificazione.
Del recupero di quest’area “snodo” ne godrebbe l’intera città, considerando che nel bilancio generale si sommeranno:
- l’eliminazione delle strutture industriali impattanti da un punto di vista ambientale ed il parallelo inserimento di edifici moderni in termini di funzionalità e di caratterizzazione energetica,
- il recupero e la rifunzionalizzazione di alcuni edifici esistenti meritevoli di conservazione in chiave di “archeologia industriale”,
- la definizione di importanti ricadute pubbliche, quali la realizzazione di nuove aree a verde pubblico, parcheggi di uso collettivo, lo sviluppo della rete dei servizi,
- l’attivazione di un volano di crescita economica importante,
- l’eliminazione di alcune negatività derivanti dalla presenza di un’area industriale, anche se sottoutilizzata, all’interno del tessuto urbano consolidato (traffico di mezzi pesanti ed agricoli, stoccaggio prodotti e attrezzature, attività di tipo produttivo-agricolo,…)
Il PRU, prevedendo l’eliminazione delle funzioni produttive strettamente legate alle attività del Consorzio e non più compatibili con la localizzazione urbana, definisce il completo ridisegno della porzione di città interessata, che da nucleo industriale (oggi quasi del tutto dismesso) diventa parte del tessuto urbano.
L’intero insediamento storico del Consorzio Agrario infatti, da sempre chiuso verso la città e verso Via C.Colombo, diventa un comparto di trasformazione multifunzione permeabile e relazionato con l’intorno, accessibile sia da est che da ovest e collegato a Via Colombo attraverso un sistema di spazi pubblici a pettine che forniscono a tutta l’asta di Via Colombo i servizi di cui è priva (verde e parcheggi).
Il Masterplan generale è definito dall’asse viabilistico longitudinale di nuova previsione che correndo lungo l’asse est-ovest a lato ferrovia collega i nodi di Barriera Roma e di via C.Colombo/Via A.Manzoni; perpendicolarmente a questo sono collocati i percorsi ciclopedonali e veicolari di livello locale (strade parcheggio e viabilità di quartiere a velocità ridotta) che congiungono Via C.Colombo con le aree poste nella zona nord del comparto.
La qualità fondamentale del progetto è rappresentato dall’individuazione, all’interno del comparto di intervento, della pluralità di funzioni assolutamente diversificate, ma al contempo integrate tra di loro attraverso un sistema organizzato di spazi a parcheggio e a verde pubblico.
Il telaio dell’area è organizzato su zone tra loro correlate funzionalmente e fisicamente:
- la zona ad est è destinata agli spazi principali del commercio integrati da funzioni terziarie e sociali (spazi destinati alla socialità e all’arte) con prevalenza di settori merceologici o funzionali specializzati che possano essere attrattori di nuovi consumi e di valorizzazione per l’intero plesso urbano di Via Colombo,
- la zona mediana, in cui è inserito il Palazzo dell’Agricoltura si configura come “nuova centralità” e ospiterà aree a parcheggio ambientalizzate, funzioni sociali, del tempo libero, commerciali e all’interno dell’edificio a volta recuperato si propongono spazi per servizi e funzioni terziarie,
- la zona più occidentale del Consorzio Agrario verrà destinata a funzioni residenziali e terziarie integrate con prevalenza di edilizia convenzionata e social housing oltre che attività di piccolo artigianato e servizi alla persona; in questa zona sono previsti, attraverso il recupero di alcuni edifici, spazi destinati allo sviluppo delle giovani imprese piacentine e contenitori per l’arte moderna, spazi per l’infanzia,
- il margine più esterno verso la stazione è destinato a funzioni alberghiere/residence e spazi terziari,
- l’area dell’ex Mercato Ortofrutticolo e del Piano Caricatore è destinata a servizi a verde e parcheggio; la palazzina esistente su Piazzale Roma verrà mantenuta con funzioni terziarie e di ristorazione.
- Tutti gli interventi sono previsti nel rispetto dei limiti volumetrici previsti dall’attuale PRG.
Il nuovo asse a doppio senso di marcia est-ovest alleggerirà Via C.Colombo, nel tratto compreso tra Barriera Roma e via A.Manzoni del traffico proveniente dalla parte orientale della città; si pensa infatti che questo tratto di Via Colombo possa essere ulteriormente riqualificato in chiave locale.
Tale “ridisegno” della viabilità esistente ha l’obiettivo di ridimensionare il congestionamento nella zona, di ridurre di conseguenza l’inquinamento derivante dal traffico attuale e permettere la realizzazione di opere ed interventi di riqualificazione del tratto stradale coinvolto (nuovi parcheggi, sistemazione della pista ciclabile, opere di arredo urbano, interventi di riqualificazione della rete commerciale esistente, nuovi spazi a verde, ecc.).
Le funzioni commerciali principali sono state collocate lungo il margine est dell’area per avvicinarle allo snodo di Via C.Colombo con la S.P.10 – Via Caorsana (cavalca ferrovia del Cimitero) e non interessando quindi con il traffico indotto le zone residenziali della città.
La soluzione veicolare prevista per il Piano Caricatore organizza i flussi di traffico per e da Borgo Faxhall e per la nuova Stazione Autocorriere oltre che verso il nuovo comparto di trasformazione.
Nello snodo veicolare progettato potranno essere innestati nel futuro, sia il collegamento di Corso Europa sottopassando Via C.Colombo, sia il collegamento diretto con la S.P.10 – Via Caorsana, sottopassando il fascio ferroviario della stazione di Piacenza (come da progetti preliminari sviluppati negli anni scorsi dal comune di Piacenza); viene ovviamente mantenuta anche la possibilità di prolungare verso est la bretellina nord in direzione del cavalca ferrovia di Via Caorsana, senza interessare la viabilità residenziale esistente (quadrante di Via Pennazzi – Via Lusardi).
Le aree a parcheggio che si aprono su Via C.Colombo saranno di uso pubblico ed a servizio di questa parte di città, funzionali anche alle attività commerciali e di servizio che già oggi occupano il margine sud della strada.
L’intero comparto sarà attraversato da percorsi ciclabili e pedonali e anche le strade a parcheggio saranno ambientalizzate.
A seguito dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale gran parte degli immobili originari del Consorzio sono andati distrutti. Come si evince dalle foto storiche e dal censimento dei danni bellici, tutta la parte centrale del comparto era stata rasa al suolo, mentre le zone ad est ed ad ovest avevano subito danni gravi e di semi-distruzione.
L’analisi storica della realizzazione delle strutture del Consorzio e la verifica dello stato delle stesse da un punto di vista ambientale, statico e di conservazione, oltre che considerazioni di ordine architettonico e compositivo hanno portato ad identificare alcuni elementi come emergenze da preservare e mantenere; da ricordare è il fatto che l’intero Consorzio Agrario, ad esclusione del Silo n.1 (silo per stoccaggio cereali) e della Fabbrica dell’acido solforico è andato quasi completamente distrutto e che quindi gran parte degli edifici oggi visibili risalgono al secondo dopoguerra.
Proprio in virtù di queste verifiche, secondo criteri di archeologia industriale e con l’obbiettivo di garantire il raggiungimento degli obbiettivi di riqualificazione e rifunzionalizzazione prefissi, il progetto ha previsto il mantenimento del Silo n.1, della Tettoia perfosfato (la grande volta in calcestruzzo), di parte dei magazzini (edifici a doppia falda posti ad est e ad Ovest), delle due palazzine uffici collocate su Via C.Colombo, ovviamente del Palazzo dell’Agricoltura (che non rientra nel perimetro PRU) e per l’area dell’ex Mercato ortofrutticolo, della palazzina uffici posta su Piazzale Roma.
Questi manufatti maggiormente significativi, in quanto testimonianza di una archeologia industriale di rilievo, sono destinati all’insediamento di funzioni “di eccellenza”.
CONCLUSIONI
La presente nota illustrativa è stata redatta al fine di fornire alcuni elementi utili all’inquadramento degli assetti ambientale e territoriale del contesto di intervento, di descrivere in forma sintetica i contenuti della proposta di Programma di Riqualificazione Urbana (PRU) e di collocare la proposta di PRU all’interno del contesto normativo vigente, allo scopo di rispondere sia alle richieste manifestate dal Soggetto promotore l’intervento che della Città.
In particolare, le considerazioni preliminari svolte hanno evidenziato che l’ambito “Consorzio agrario di Piacenza – ex Mercato ortofrutticolo – Piano caricatore” è sicuramente contraddistinto da alcuni elementi di criticità, come anche da indubbie opportunità e potenzialità.
Da qui, l’esigenza di effettuare alcuni necessari approfondimenti in sede di elaborazione progettuale, al fine di consentire la costruzione di un Programma di Riqualificazione rispondente alle disposizioni normative, alle esigenze della Città, alle sollecitazioni del territorio e degli stakeholders che saranno coinvolti nel processo di partecipazione.
Le considerazioni effettuate fin da ora hanno evidenziato la generale conformità dell’intervento in progetto con i contenuti e, in particolare, gli obiettivi, le strategie e le politiche dei principali strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistca.
Sulla base delle valutazioni preliminari effettuate, che costituiscono un efficace strumento di indirizzo e di orientamento per la fase di elaborazione della proposta progettuale del PRU e sulla base della recente Circolare regionale ER ad oggetto: “Accordi di Programma per la realizzazione, ammodernamento e ristrutturazione di insediamenti produttivi”, si ritiene possibile perseguire ed attivare una specifica procedura di approvazione così come disciplinata dalla L.R. 19/1998 che consente di rinviare ad uno specifico Accordo di Programma di cui all’art. 40 della L.R. 20/2000, al quale dovrà essere affiancata una procedura di verifica ambientale, in considerazione del fatto che gli interventi da realizzare rientrano tra quelli da assoggettare alla specifica normativa di settore.