TERREPADANE ADERISCE ALLA FILIERA GALBUSERA

Nuovo importante accordo di filiera per il Consorzio Agrario Terrepadane. “Abbiamo siglato un contratto con la nota azienda alimentare italiana Galbusera, che consente agli agricoltori dei nostri territori di partecipare a una filiera che certifica la sostenibilità del frumento seminato” afferma Marco Cappelli, responsabile dei cereali e dei mangimi di Terrepadane.
Nella sostanza, l’accordo si basa su un disciplinare di  coltivazione molto preciso mirato alla salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosostenibilità. Vengono definite quindi le indicazioni sulla processione colturale, le varietà, la concia del seme, la concimazione e la difesa. Un protocollo agronomico dettagliato che è valido dalla campagna 2019 / 2020 ed è stato condiviso con i tecnici e gli operatori agronomici aderenti alla filiera Galbusera con la finalità di aumentare la qualità e la sicurezza dei prodotti trasformati.
“Gli agricoltori che aderiranno – prosegue Cappelli – riceveranno un premio importante in termini economici da Galbusera, tramite Terrepadane. Galbusera lancerà una nuova linea di prodotti che saranno marchiati come sostenibili e il grano prodotto dai nostri agricoltori finirà così in queste confezioni”.
La volontà di Galbusera è di basare tutta la filiera su quattro aspetti principali: la valorizzazione del territorio, il presidio delle varietà, la sostenibilità agronomica ed ambientale, la sostenibilità economica e sociale, ovvero un’equa remunerazione di tutti i soggetti della filiera.
Un impegno dal campo alla tavola che vede ancora una volta Terrepadane giocare un ruolo importante, attraverso i contratti di coltivazione che rappresentano uno strumento per indirizzare l’azienda agricola nella scelta delle varietà da seminare, nelle tecniche agronomiche da adottare e nella vendita dei cereali. Da rimarcare che la determinazione del prezzo di vendita è assolutamente trasparente, legata ai listini dei prezzi ufficiali emessi dalle principali Borse Merci Nazionali.

GRANO DURO, TERREPADANE: SCELTA VARIETALE STRATEGICA CONTRO LA VOLPATURA

“Per il grano duro ci sono tutti i presupposti per avere una situazione migliore rispetto agli scorsi anni”. Guarda al futuro con fiducia Emilio Ferrari, responsabile acquisti per grano duro e semola di Barilla, tra i relatori del convegno organizzato a Piacenza martedì primo ottobre dal Consorzio Agrario Terrepadane. Un evento dedicato alla filiera del grano duro per analizzarne criticità e opportunità, che ha posto l’accento su temi attuali quali la problematica della volpatura, con cui il territorio piacentino ha dovuto fare i conti soprattutto nell’ultimo anno. “Si tratta – ha spiegato Vittorio Rossi, docente di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’università Cattolica – di un problema che avevamo già affrontato una ventina di anni fa e che purtroppo si è ripresentato. La principale causa è l’andamento stagionale: tra i fattori predisponenti allo sviluppo di questi funghi che provocano un’alterazione della granella del frumento ci sono infatti l’umidità elevata e persistente, le precipitazioni frequenti e le temperature fresche nei periodi successivi alla spigatura”. Rossi si è quindi soffermato sulle strategie per contenere il problema: “in questo momento la più efficace è la scelta varietale, in quanto alcune varietà sono molto meno suscettibili”. Un concetto ripreso da Giorgio Mazzoni, responsabile agronomico e filiere di Terrepadane: “la tecnica che conoscevamo va adattata”. Mazzoni  ha presentato alcune delle varietà più resistenti e tolleranti alla volpatura e si è soffermato anche sull’importanza delle buone pratiche colturali, come l’adeguata successione varietale e la corretta concimazione. In aiuto al lavoro degli agricoltori ci sono sicuramente i contratti di coltivazione di Terrepadane, che nel 2019 hanno fatto registrare un’ulteriore crescita del 20% rispetto allo scorso anno, con il conferimento oltre 50mila tonnellate di cereali, tra convenzionale e biologico.

Marco Cappelli, responsabile cereali e mangimi del Consorzio, è intervenuto proprio per illustrare nel dettaglio i vantaggi dei contratti di coltivazione. “Consentono sbocchi commerciali sicuri con industrie – come Barilla – di primaria importanza, prezzi chiari da listini ufficiali e condizioni di ritiro trasparenti. Rappresentano inoltre per le aziende una maggiore remunerazione e offrono un disciplinare di coltivazione con indicazioni tecniche accurate e l’assistenza di un agronomo qualificato del Consorzio Agrario già dalla semina, fondamentale supporto quindi nella strategia della scelta varietale”.

Nel bio, con i contratti di coltivazione biologica per il grano – duro e tenero- il prezzo minimo è garantito, con la possibilità di avere un acconto alla consegna e il ritiro di altri prodotti (orzo, pisello e farro) con filiere remunerative.

Nel suo intervento Emilio Ferrari di Barilla ha rimarcato anche la crescente attenzione all’origine dei prodotti da parte dei consumatori: “Il made in Italy – ha dichiarato – è e sarà sempre più ricercato anche nella materia prima e questo è un fattore che sicuramente valorizza il lavoro dei nostri agricoltori”.

GRANO DURO: LE VARIETA’ RESISTENTI ALLA VOLPATURA

Ha aperto il suo intervento con un raffronto sulla piovosità a Piacenza negli ultimi anni Giorgio Mazzoni, responsabile agronomico e filiere di Terrepadane, mettendo in luce come se nel 2014 i giorni di pioggia erano stati nove, nel 2018 e nel 2019 se ne sono registrati rispettivamente 19 e 17.Ed è proprio all’andamento climatico che si attribuisce la principale causa del problema della volpatura del grano duro. “Alcune varietà – ha spiegato Mazzoni – vantano una resistenza all’alterazione decisamente maggiore”. In particolare Mazzoni ha indicato le varietà “Tito Flavio”, “Ovidio”, e “Cesare” della Sis (Società Italiana Sementi) con cui Terrepadane collabora da anni. Buoni risultati anche da “Minosse” (Agroservice) e “Athoris” (SEMIA).

I PROSSIMI EVENTI Dal 3 ottobre, Terrepadane avvia un ciclo di incontri rivolti alle aziende biologiche con Coldiretti Piacenza. Il calendario: il 3 ottobre doppio appuntamento ad Agazzano (alle 10 nella sala albergo del Cervo in piazza Europa) e a Bobbio (alle 14.30 nella sala riunioni dell’Unione Montana in via Garibaldi); venerdì 4 ottobre alle 10 a Lugagnano (sala comunale di via Bersani) e infine lunedì 7 ottobre con gli ultimi due eventi, alle 10 a Bettola (sala consiglio in piazza Colombo) e alle 14.30 nella sala riunioni di Coldiretti a Piacenza (primo piano del Palazzo dell’Agricoltura in via Colombo, 35). In collaborazione con Coldiretti Pavia, si terrà invece l’incontro di mercoledì 9 Ottobre alle 15.00 nella Biblioteca Comunale di via Indipendenza,14 a Rivanazzano Terme (PV).