ZOOTECNIA DI COLLINA, UN PATRIMONIO DA DIFENDERE

L’azienda zootecnica – 60 ettari – coltivata completamente in regime biologico oltre a vedere attivo l’allevamento, produce cereali biologici: è un vero fiore all’occhiello per la nostra provincia, ultima vestigia della zootecnia da latte di montagna, trascinata via dalle tante parole e i pochi fatti della politica, impotente davanti alle problematiche di un mercato dalle logiche sempre più difficili.
Ma qui le vacche ci sono. Eccome se ci sono: una mandria di circa 65 capi – un numero di tutto rispetto per una realtà di collina – prevalentemente Pezzate Rosse. Gestite una per una, in una logica che va ben oltre le regole e gli obblighi del benessere animale. Alimentati con un virtuosa razione a secco – la cosiddetta latte-fieno, nella versione da manuale 80% foraggio e 20% mangime, che valorizza i foraggi aziendali e permette all’animale di mantenere perfettamente efficiente il biochimismo ruminale; questi animali sono liberi di muoversi nei campi, di godere della dinamica di gruppo, di riprodursi, di allattare i propri vitelli, poiché l’allevamento adotta – praticamente unico in provincia per le vacche da latte – la tecnica vacca-vitello.
<La nostra stalla – spiega l’allevatore – esiste dal 1980 e portarla avanti è una vera battaglia quotidiana, che solo la passione ci aiuta a vincere. Alle tante difficoltà, da alcuni anni dobbiamo aggiungere anche quelle determinate dalla convivenza con gli animali selvatici, con i lupi in particolare, che minacciano i nostri animali>.
A sostenere l’azienda nei suoi sforzi quotidiani, la collaborazione con il Consorzio agrario Terrepadane, una partnership preziosa per Carini:
<Con Roberto – afferma Matteo Maschi, agente di vendita di Terrepadane – esiste un rapporto di amicizia e di collaborazione che dura da anni grazie alle relazioni personali instaurate con me e con tutto il personale del Polo di San Giorgio>.
<Matteo – sottolinea Carini – mi offre consulenza nelle scelte strategiche, fornendomi i prodotti agronomici adeguati: decidiamo insieme le varietà da seminare, tendenzialmente grano duro e grano tenero che conferisco a Rizzolo, nel centro di Terrepadane, il che è un bel vantaggio in termini di sicurezza e redditività. L’orzo bio è destinato invece ad uso aziendale.>.
<Seguo le Aziende Biologiche dalla fine degli anni 90 – afferma Angelo Romanelli, nutrizionista e veterinario di Terrepadane – e si può dire che il Consorzio sia stato il pioniere per l’assistenza a queste Aziende>. <Queste realtà – continua Romanelli – sono più semplici rispetto ad un’azienda convenzionale poiché l’alimentazione si basa su foraggi aziendali, su un mangime biologico composto dal 18% di proteine e dal 30% di amido e su cereali, solitamente mais e orzo>.
<Terrepadane – spiega Marco Cappelli, responsabile Cereali di Terrepadane – è una cooperativa che vanta più di 120 anni di storia al servizio degli agricoltori piacentini. Quindi è naturale che aziende come questa, che vivono una situazione di maggiore difficoltà, ma che rappresentano un vero patrimonio per un territorio come il nostro – che non può permettersi di perderle – siano al centro dei nostri sforzi e delle nostre strategie. Con Aziende di questo tipo costruiamo infatti filiere Biologiche basate su contratti di coltivazione che seguono un determinato protocollo agronomico. Del resto ad allevatori come Roberto tutti dobbiamo qualcosa, perchè è grazie al loro lavoro quotidiano che le nostre valli sono ancora vive, ancora così belle da essere attrattive per tanti turisti. Ecco perchè queste aziende sono molto preziose per tutti – anche per chi vive all’ombra del Duomo – e meritano uno sforzo da parte di tuta la comunità per essere conservate>.

 

 

AZ. MINARDI: TRADIZIONE E TECNOLOGIA GRAZIE A TERREPADANE

Scorrendo le pagine che raccontano quell’appassionante vicenda, che è stata lo sviluppo dell’agricoltura piacentina – come è ormai possibile fare facilmente, visto che vi sono diverse le opere – si evince come la grande protagonista di tanti successi, sia stata ed è, ancora, la famiglia coltivatrice, con il suo carico di passione, impegno, e, perché no, tradizione.
Se dunque, la storia ci tramanda immagini di famiglie numerose e allargate, la realtà di oggi ci presenta famiglie moderne, aperte, ma ugualmente appassionate alla loro professione che ancora oggi si fonde, ora per ora, minuto per minuto, con la vita di ogni giorno.
Questo è il caso della famiglia di Giorgio Minardi e Michela Molinari, che insieme conducono l’azienda zootecnica di Besenzone (mandria di 280 capi), coniugando la competenza e la passione e avendo avviato da anni una proficua partnership con il Consorzio Agrario Terrepadane.
<L’azienda – racconta Giorgio Minardi – è stata fondata nel 1973 da mio padre, che purtroppo è mancato nel 2002 e dai suoi fratelli. Dal 2008 io e mia moglie Michela abbiamo dato vita ad una nuova società agricola, con la quale gestiamo direttamente l’azienda e l’allevamento>.
In azienda – spiega Michela, che da anni ha lasciato l’attività di impiegata per dedicarsi all’azienda -ognuno ha il suo compito, dal quale, nonostante la notevole mole di lavoro, si trae sempre soddisfazione.
Dal punto di vista tecnico, l’azienda si è mossa verso la scelta di un’alimentazione OGM free, affidandosi al Consorzio Terrepadane per le materie prime:
<Da diversi anni – spiega Paola Michelotti, tecnico nutrizionista del Consorzio – l’allevamento Minardi ha scelto di seguire un piano nutrizionale basato su foraggi aziendali e su materie prime, in particolare farina di mais e di soia, provenienti dal mangimificio EmilCap, lo stabilimento di Parma dal quale escono solo prodotti OGM free, utilizzando quindi solo prodotti di origine italiana>.
I buoni risultati ottenuti dall’azienda sia in termini di produzione (100 quintali la media produttiva), testimoniano che le scelte alimentari, che puntano a valorizzare al massimo i prodotti aziendali – pastone di mais e insilato di erba sono i cavalli di battaglia per la maggior parte dell’anno – vanno nella direzione corretta, contribuendo a mantenere in perfetta efficienza produttiva le bovine. <L’approccio agronomico per questa Azienda è fondamentale – aggiunge Luca Pozzi, Agente di vendita di Terrepadane – e con i tecnici agronomici, forniamo un servizio a 360 gradi, dal campo alla stalla, in modo da ottenere i migliori prodotti con riutilizzo aziendale, insilati di mais, pastone integrale e prodotti da fienagione>.
Importante anche l’apporto tecnologico; dal nuovo impianto di ventilazione, all’utilizzo da parte del team zootecnico di Terrepadane della Tecnica NIRS (Near Infrared Reflectance Spectroscopy), un metodo di analisi che sfrutta alcune proprietà fisiche della materia ed in particolare l’interazione di questa con le radiazioni del vicino infrarosso, arrivando ad ottenere in tempo reale informazioni sulla composizione chimica del campione.
<Grazie all’utilizzo del NIR portatile, continua Paola Michelotti, è possibile acquisire informazioni sulla composizione chimica dei foraggi, immediatamente, senza attese, né perdite di tempo: un vero plus per bilanciare correttamente la razione>.L’azienda pone anche molta attenzione all’alimentazione dei vitelli – seguiti da Michela – per i quali viene attuato un rigoroso protocollo alimentare, anch’esso basato su prodotti provenienti dallo stabilimento EmilCap di Parma.

CARBOLUBRIFICANTI, SETTORE STRATEGICO PER TERREPADANE

Nonostante l’annata difficile e le pesanti limitazioni, il settore ha messo in evidenza un trend positivo in tutto il territorio, quindi non solo nel piacentino, in cui Terrepadane opera: <Oltre alla qualità del prodotto, sulla quale il Consorzio ha investito notevolmente, sono la velocità e l’efficienza nelle consegne a costituire il nostro punto di forza – afferma Stefano Fugazza, Responsabile Commerciale del settore di Terrepadane>.
Negli anni il Consorzio è diventato per moltissime aziende un punto di riferimento importante per l’acquisto non solo di gasolio agricolo, ma anche di lubrificanti, cisterne e sistemi di stoccaggio.
<Disponiamo – continua Stefano Fugazza – di diversi mezzi propri e conto terzi dotati delle più moderne attrezzature per garantire una consegna all’altezza del nostro servizio, sia per quantità che per qualità>.
<Da quest’ultimo punto di vista – conclude Fugazza – in tutti i nostri centri di stoccaggio carburanti, è installato un innovativo sistema di Microfiltrazione, unico nel suo genere e soggetto a manutenzioni costanti, in modo da fornire carburanti privi di alghe, acqua ed agenti esterni dannosi per i mezzi agricoli>.

CAPSA: LA PROPOSTA DI TERREPADANE PER LE ASSICURAZIONI IN AGRICOLTURA (E NON SOLO)

Erede di questa prestigiosa tradizione, la Società CAPSA s.r.l. con Amministratore Delegato Dante Pattini – controllata al 100% dal Consorzio Terrepadane – si pone oggi al servizio degli agricoltori, rappresentando il marchio Cattolica.
<I nostri prodotti assicurativi – spiegano gli agenti assicurativi Ivan Barriviera e Francesco Repetti – sono pensati con particolare attenzione per rispondere alle esigenze dei nostri clienti. Ci rivolgiamo non solo al settore agricolo, ma anche ai privati e al mondo imprenditoriale di altri settori, grazie ai prodotti retail e a quelli legati al commercio /industria. Da sempre siamo al fianco degli Agricoltori e delle loro aziende offrendo consigli, assistenza, analisi dei rischi sempre in evoluzione per poi passare alle soluzioni offrendo le classiche coperture assicurative con condizioni e garanzie particolari sempre all’avanguardia>.
Tra i prodotti più interessanti – continuano gli esperti – una polizza multiveicolo che ha la caratteristica di raggruppare più mezzi in un unico contratto, permettendo a chi ne usufruisce di semplificare e razionalizzare la gestione del parco mezzi che possono andare dalle macchine operatrici alle autovetture, agli autocarri.
Sul fronte delle polizze specialistiche (ad esempio contro le calamità climatiche ed atmosferiche che possono usufruire dei contributi pubblici, ma anche molte altre dal bestiame al PSR) Capsa ha raggiunto negli ultimi anni, ottimi risultati non solo sul territorio piacentino, ma anche su altre provincie grazie alle collaborazioni con altri Partner di grande prestigio, che hanno permesso di implementare sempre di più la gamma delle offerte.
<In questo ultimo anno – concludono i due agenti – anche a causa dell’emergenza sanitaria, sempre più persone si sono avvicinate ai nostri servizi percependo l’esigenza di tutelare loro e i propri cari, sottoscrivendo polizze sanitarie e di copertura sulla vita. In pratica, anche gli imprenditori Agricoli sempre più spesso valutano la possibilità di assicurare sé stessi e le figure “chiave “in azienda allo scopo di evitare traumi o contraccolpi aziendali in caso di gravi imprevisti>.

SCROCCHI, ALLEVATORE PER PASSIONE FORTEMENTE LEGATO A TERREPADANE

Ecco perché se parliamo della famiglia Scrocchi di Borgonovo e della azienda zootecnica che gestisce, non possiamo non ricordare una lunga storia di impegno, sacrifici e successi, il cui effetto benefico si è riversato su tutti.

Protagonista di questa storia Pierluigi Scrocchi, oggi titolare dell’azienda, che dei genitori Ettore (scomparso nel 2000) e Valda ha ereditato la tenacia e la passione: <Mio padre e mia madre – racconta l’allevatore – hanno iniziato con poche centinaia di pertiche in affitto. Poi, nel 1974, l’acquisto dell’azienda che allora contava 18 vacche! I sacrifici sono stati molti, da parte di entrambi, soprattutto da parte di mia madre, che oltre al lavoro, si è sempre occupata di noi tre, senza mai trascurare nessun aspetto. Nel ’78 fu inaugurata la prima stalla con 40 capi in lattazione: dal 1989 la dimensione è cambiata, passando a 200 capi (una mandria in produzione del tutto ragguardevole per allora ndr)>.
Da allora gli ampliamenti si sono susseguiti e oggi l’azienda Scrocchi, una delle più grandi della provincia – gestisce una mandria di oltre 1000 capi, allevata in vari corpi aziendali gestiti con modalità diverse.
<Nel 1996 – continua Pierluigi – abbiamo acquistato una seconda azienda a Mottaziana e da allora gli ampliamenti si sono susseguiti fino allo scorso anno, quando è stato effettuato l’ultimo>.

Ma quel è il segreto del successo di un’azienda di queste dimensioni?

<Il primo requisito che un allevatore deve avere per poter svolgere questa professione è quello di essere animato da una grande passione. Personalmente credo di averla ereditata dai miei genitori e che scorra nelle mie vene insieme al sangue! Certo, è molto importante anche il clima familiare, perché il nostro lavoro è la nostra vita e le due dimensioni non possono essere mai divise. In questo senso devo ringraziare mia moglie Monica per l’impegno e la dedizione, che spesso costituiscono un sostegno insostituibile. Un altro aspetto molto importante è quello della coesione e dell’intesa con i propri collaboratori>.

In questo senso, l’azienda Scrocchi è molto evoluta, poiché viene gestita con un vero e proprio organigramma, con cui vengono codificate tutte le funzioni e le responsabilità (con tanto di mansionari specifici) dal veterinario aziendale – il numero uno dell’azienda, dal punto di vista operativo – in giù.
Il nome di Pierluigi Scrocchi è però legato a doppio filo anche al Consorzio Agrario, di cui Pierluigi è stato consigliere e poi presidente dall’inizio del 2000, fino al 2012: <La mia relazione con il Consorzio – spiega – è sempre stata importante e lo è anche ora, poiché l’approvvigionamento della mia azienda viene gestito completamente da Terrepadane, dalle materie prime proteiche ed energetiche fino ai sali minerali, dagli integratori vitaminici per vacche in lattazione e in asciutta appositamente preparati per la mia azienda, ai mangimi e latte in polvere per vitelli.  Certamente poter contare su una partnership solida e comprovata rappresenta per me un vero elemento strategico e una grande risorsa per il nostro territorio>.

Quale è dunque il consiglio che Pierluigi Scrocchi, si sentirebbe di dare ad un giovane agricoltore?

<E’ quello che do da sempre ai miei figli (Matteo, già alle superiori, già molto interessato all’agricoltura e Chiara, che frequenta ancora le medie): siate agricoltori preparati e non abbiate paura di studiare, prima di dedicarvi al lavoro in azienda. Oggi più che mai questo lavoro richiede preparazione e competenza e per questo la sola esperienza non basta, ma è indispensabile lo studio>.

Una partnership solida e continua con il Consorzio Agrario

<Seguo l’azienda Scrocchi da circa 20 anni – afferma Angelo Romanelli, veterinario e nutrizionista animale di Terrepadane – assistendo nel tempo all’aumento del numero di capi, all’evoluzione delle strutture e della qualità del latte destinato a Granarolo e a Grana Padano. Tra i prodotti forniti da Terrepadane merita un cenno il mangime per vitelli in svezzamento e accrescimento VIT COX formulato nello stabilimento Emilcap di Parma – continua Romanelli – che contiene estratti vegetali contro le parassitosi intestinali.>. Sulla mission del Consorzio Agrario si sofferma invece Stefano Zaupa, responsabile zootecnico Terrepadane, chiarendo come l’obiettivo sia quello di «offrire prodotti e servizi a 360 gradi, dal campo alla stalla. Un ruolo estremamente importante in questo senso è giocato dall’assistenza personalizzata, sia agronomica che zootecnica, in grado di garantire
reddito agli imprenditori agricoli>.

 

 

 

TERREPADANE IN CRESCITA ANCHE NEL 2020

<Terrepadane ha chiuso un’annata molto positiva, iniziata tra mille difficoltà causate dal lockdown, ma che grazie all’impegno e alla passione dei nostri collaboratori, si è conclusa in modo favorevole, garantendo servizio e vicinanza a tutti i nostri soci/clienti> afferma il Direttore del Consorzio Dante Pattini. <Questi sforzi – continua – si sono tradotti in un aumento di volumi in tutti i settori toccando, per alcuni di essi, una crescita a due cifre>.
Tra questi settori spiccano le sementi e i mangimi che, grazie ai nuovi prodotti della linea Tonale a cui si aggiungono quelli della linea Stelvio ed Emilcap – che confermano il trend di crescita – rappresentano un’offerta completa che soddisfa le esigenze di tutti gli allevatori. Sempre in un’ottica di innovazione e di sostenibilità si colloca il settore Fertirrigazione che nel 2020 ha visto la posa di 80 milioni di metri di manichette nei campi (soprattutto di pomodoro); il lancio di X-Pell, il nuovo sistema di ala gocciolante con effetto repellente per risolvere i problemi causati dagli insetti, ha certamente contribuito all’incremento del settore.
Notevole anche la crescita del comparto Servizi: <Con il Quaderno di Campagna – sostiene Pattini – nel 2020 siamo riusciti a gestire circa 15.000 ettari di superficie con un obiettivo di incremento anche per il 2021; un ottimo risultato che testimonia l’importanza di un’assistenza tecnica sempre più adeguata a supporto degli agricoltori e dei loro adempimenti>. <Per quest’anno – aggiunge il Direttore – intendiamo ampliare e potenziare la nostra offerta con nuovi Servizi, diverse soluzioni per essere vicini alle esigenze di sostenibilità degli imprenditori agricoli>.
Incremento importante anche per il settore Cereali: <Nel 2020 abbiamo ritirato oltre 700.000 quintali di cereali – commenta ancora Pattini – grazie anche alle molteplici possibilità dei nostri contratti di coltivazione, assistendo ad una crescita del settore Biologico diffuso soprattutto sulle nostre colline, dove le colture, caratterizzate da una buona rusticità, possono offrire un’alternativa interessante. A tal proposito abbiamo garantito un prezzo minimo vantaggioso>.
La crescita di Terrepadane è stata affiancata dal sistema bancario anche con le convenzioni specifiche: <Terrepadane propone alle Aziende Agricole, strumenti finanziari vantaggiosi e innovativi – spiega Luca Bazzini, Direttore Amministrativo e Finanza del Consorzio. <La riorganizzazione del nostro Ufficio Clienti – commenta – ha proprio l’obiettivo di affiancare, attraverso la competenza del nostro personale, gli imprenditori agricoli nel mettere a punto il programma economico-finanziario più adeguato per le loro Aziende>.
A commento dei risultati ottenuti nel 2020 interviene il Presidente di Terrepadane Marco Crotti: <Il Consorzio ha intrapreso un percorso su due fronti: da una parte fornire prodotti adeguati ai bisogni delle aziende, dall’altra proporre anche servizi mirati. Una realtà che guarda avanti, che si affida ai giovani per il proprio futuro, aperta ai cambiamenti, all’innovazione e alla tecnologia, ma più che mai legata al proprio territorio ed alle sue secolari tradizioni al servizio degli agricoltori>.

Settore Macchine Agricole: 1 trattore su 3 è stato venduto da Terrepadane

Degno di nota nella crescita di Volumi nel 2020 è il settore Macchine Agricole che ha registrato un aumento del 30% delle vendite dei trattori di Alta Potenza e che ha incrementato le quote di mercato in tutte le province in cui opera. Questo risultato è frutto della fiducia da parte degli agricoltori verso i marchi distribuiti dal Consorzio, ovvero New Holland e Case IH, ma anche delle agevolazioni messe loro a disposizione dalla legge; il Credito d’imposta infatti prevede numerosi vantaggi fiscali per le aziende agricole che introducono tecnologia 4.0 e che quindi vanno a efficientare il proprio lavoro.
Il fatto che nessun competitor abbia venduto come Terrepadane nel 2020 significa che anche le nostre strategie stanno andando nella direzione corretta chiarisce Stefano Luchetti, Responsabile Macchine del Consorzio: <abbiamo dedicato impegno economico e risorse umane all’agricoltura 4.0 con l’obiettivo di favorire la diffusione della tecnologia d’avanguardia, offrendo un servizio di consulenza qualificato e duraturo, in modo da affiancare i nostri agricoltori nell’acquisizione delle competenze utili alla gestione di questi strumenti>.

 

 

I CONTRATTI DI COLTIVAZIONE BIO: UNO STRUMENTO DI GESTIONE STRATEGICA

<Il contratto di coltivazione rappresenta – spiega Marco Cappelli, agronomo, Responsabile Settore Cereali di Terrepadane – un importante strumento per poter impostare una programmazione delle semine e degli investimenti aziendali. I contratti di coltivazione rientrano anche nelle strategie indicate dalla Commissione Europea per contrastare la volatilità dei prezzi che costituisce una delle problematiche più penalizzanti per i produttori>.
Tra i contratti di coltivazione messi a punto dal Consorzio, stanno riscontrando molto interesse quelli riservati ai prodotti biologici: <durante la campagna 2020 – afferma Cappelli – abbiamo ritirato 60 mila quintali di cereali bio: di questi circa il 60% proveniva da coltivazioni gestite con i nostri contratti. Per il prossimo anno il nostro obiettivo è di arrivare ad una quota del 70%>.
I cereali maggiormente ritirati sono frumento, orzo e farro; a queste colture “tradizionali”, dallo scorso anno si è aggiunto il girasole che ha performato molto bene.
Tra le novità del 2021, come spiega Cappelli: <quest’anno il nostro contratto è stato migliorato sul fronte della redditività per l’agricoltore, avendo inserito un prezzo minimo garantito. In questo modo l’agricoltore può contare su un reddito certo. Inoltre tengo a sottolineare che i nostri agricoltori possono usufruire anche del nuovo centro di raccolta e stoccaggio di Rottofreno che si affianca a quello di Rizzolo>.
La coltivazione dei cereali è fondamentale soprattutto per le aree marginali del nostro territorio: come è noto, negli ultimi anni l’ettarato investito a cereali in provincia di Piacenza è via via diminuito, a causa delle problematiche che si sono sviluppate, ma soprattutto a seguito della perdita progressiva di redditività delle colture.
<Questi contratti rappresentano – conclude Cappelli – una risposta concreta soprattutto per le aziende di collina e alta collina, che hanno nei cereali una delle poche possibilità di scelta>.
<I contratti di coltivazione – chiude il direttore generale Dante Pattini – costituiscono uno strumento fondamentale per affiancare e indirizzare l’azienda agricola nella scelta delle varietà da seminare, nelle tecniche agronomiche da adottare e nella vendita dei cereali al fine di valorizzare le produzioni e tutta la filiera italiana, offrendo anche una rimuneratività sicura agli agricoltori e quindi contribuendo a migliorare la loro programmazione strategica>.
Nella campagna appena conclusa sono in atto diversi progetti coordinati da Terrepadane che coinvolgono direttamente aziende agricole biologiche per sviluppare soluzioni all’avanguardia. Proprio nella scia di essere sempre più performanti nei confronti di queste realtà sono stati costituiti gruppi di lavoro specifici per le diverse colture gestite in regime bio.