NATALE CON RIFLESSIONE SUL FUTURO DELL’AGRICOLTURA

<Abbiamo proposto – ha spiegato il presidente di Terrepadane, Marco Crotti – un momento di formazione su un tema fondamentale per chi lavora in agricoltura. Infatti alla politica agricola comunitaria è legato il futuro del nostro settore e anche le possibilità che si potranno aprire. Comprendere gli scenari che si verranno a determinare nei prossimi anni, può quindi diventare fattore strategico di successo per le imprese agricole e di conseguenza per chi lavora ogni giorno al loro fianco con l’obiettivo di supportarle in un percorso di crescita>.
L’incontro – ha sintetizzato al termine dei lavori, il direttore generale del Consorzio Terrepadane, Dante Pattini, che durante la riunione ha comunque coinvolto i dipendenti più giovani neoassunti, chiedendo loro una impressione sui primi mesi di lavoro – ha avuto l’obiettivo di contribuito a migliorare la consapevolezza dei nostri dipendenti rispetto alle grandi problematiche mondiali e alla loro complessità. Un quadro in cui è necessario sapersi inserire con una gamma di servizi che permettano alle aziende di acquisire una competitività sempre maggiore.
A fare chiarezza nel complesso panorama delle politiche comunitarie ha provveduto, dunque efficacemente, il professore, che con un relazione chiara quanto completa, ha delineato innanzitutto la strategia di lungo periodo adottata dalla Commissione Europea 2019-24 – il famoso Green deal, che punta a rendere l’Unione Europea neutrale rispetto al clima entro il 2050.
<Il Green Deal – ha chiarito l’esperto – è articolato in una serie di obiettivi strategici, che investono vari settori economici, cui corrispondono specifici documenti di indirizzo: la Farm-to-Fork Strategy (F2FS) ha come obiettivo generale quello di costruire sistemi agro-alimentari sostenibili entro il 2030>.
In particolare, questa  strategia si configura come contributo europeo alle grandi sfide alimentari mondiali del nostro pianeta nel medio-lungo periodo (2050).
Innanzitutto nutrire una popolazione di 9,7 miliardi di persone prevista nel 2050; azzerare la fame (oggi quasi il 10% della popolazione mondiale soffre la fame), riducendo le disuguaglianze (oggi il reddito medio nei paesi poveri è il 10% di quello dei paesi ricchi); migliorare la qualità della dieta, visto che attualmente  circa il 28% della popolazione mondiale è sovrappeso o obesa. Per ottenere questi risultati bisognerà prevedere un leggero aumento della terra coltivabile (da 4,7 a 5 miliardi di ha), ma soprattutto bisognerà preoccuparsi di mantenere la fertilità dei terreni coltivati. Un tema che ricopre un ruolo chiave è poi quello dell’acqua: le stesse risorse idriche dovranno essere gestite con maggiore efficienza, mentre sarà più che mai fondamentale ridurre drasticamente le emissioni di gas serra (oggi il contributo dell’agricoltura è circa il 15% sul totale).
Si tratta di problematiche che possono apparire lontane dalla vita di tutti i giorni degli agricoltori piacentini, ma che invece impattano notevolmente su ogni scelta aziendale: un aspetto quest’ultimo su cui è ritornato in chiusura il presidente Marco Crotti, che, ribadendo il valore del legame ultracentenario tra il Consorzio e il territorio, ha sottolineato come rispetto ai grandi temi del futuro la grande alleata resta l’innovazione e la capacità di renderla sempre più protagonista della vita delle aziende. Un processo che il mondo agricolo sta affrontando con determinazione e che richiede partner affidabili come il Consorzio agrario ha dimostrato nella sua lunga storia di poter essere.

 

Fonte: Libertà

PROGETTO NATALE 2021: TERREPADANE PUNTA ANCORA SULLA FORMAZIONE

<Anche quest’anno – spiega il presidente Marco Crotti – tra le tante idee, abbiamo continuato a privilegiare quella di fornire un contributo alla formazione tecnica di coloro che costruiranno l’agricoltura del domani, volendo rimanere vicini al mondo agricolo e continuando a puntare – come il Consorzio agrario fa da oltre 100 anni – sul suo sviluppo>.
Nel concreto – continuano a spiegare dal quartier generale di via Colombo – è stato predisposto un progetto di formazione laboratoriale  da erogare in forma seminariali (con tempi e orari che verranno definiti di volta in volta), che permetta ai ragazzi di conoscere le attrezzature tecnologiche previste dall’agricoltura 4.0  e approcciarsi ad esse in modo si operativo, ma con adeguata consapevolezza circa gli obiettivi che la stessa tecnologia punta a perseguire.
<Abbiamo proposto – aggiunge Crotti – queste lezioni laboratoriali (che si potranno tenere presso il centro macchine Terrepadane (in via dell’agricoltura a Piacenza) tenute da tecnici del Consorzio) alle scuole agrarie del territorio che è servito dal Consorzio: quindi Piacenza, Pavia, Lodi e Milano. La risposta è stata ottima in termine di adesione e interessa da parte degli Istituti del territorio, con i quali avevamo già stabilità una relazione lo scorso anno (in occasione del Natale ’20 il Consorzio offrì agli Istituti una dotazione in tablet e device per affrontare la didattica a distanza)>.
I seminari saranno svolti con ampio ricorso a simulazioni e a esercitazioni pratiche, visione di macchine ed eventualmente video specifici. Naturalmente l’occasione della visita al centro macchine sarà anche preziosa per una illustrazione delle macchine più innovative, delle nuove tendenze e della gamma di servizi che Terrepadane mette a disposizione dei Soci e degli agricoltori.
<Questo progetto – conclude Crotti – punta a contribuire in modo concreto a migliorare la formazione tecnica e la padronanza delle tecnologie di coloro che saranno gli agricoltori di domani. Il tutto nell’ottica di guidare quella transizione digitale che costituisce l’unica strada per  continuare a muoversi sul percorso di sostenibilità della produzione che abbiamo già intrapreso e che l’Unione europea e tutta la società ci chiedono di approfondire. La nostra cooperativa che da sempre è al fianco del mondo agricolo assecondandone i cambiamenti, non può non sentire la responsabilità nei confronti dei giovani che affrontano studi nel nostro settore. E questo proprio nella consapevolezza che il futuro del nostro comparto – e anche ovviamente dei bilanci delle aziende socie – passa per la capacità che avremo di valorizzare i supporti tecnologici>.

 

Fonte: Libertà

PNRR E AGRICOLTURA, QUALI OPPORTUNITA’?

L’agricoltura tradizionalmente lontana dalle dinamiche creditizie, già da una trentina di anni ha iniziato un cammino di avvicinamento al mondo del credito; cammino che è divenuto molto veloce negli ultimi 10 anni, quando da un lato, il lievitare dei costi di produzione e dall’altro, la necessità di concentrare la stessa, hanno portato il mondo agricolo a sostenere un ritmo di investimenti veramente importante. A questo va aggiunto che oggi l’impresa agricola deve affrontare investimenti in tecnologia sempre crescenti: il tutto ha dunque concorso a far sì che anche l’agricoltura come tutti gli altri comparti, ricorra con regolarità al credito, che in questi anni ha messo a punto diversi strumenti specifici per il settore. Tuttavia, la struttura produttiva dell’azienda agraria è molto particolare, così come lo sono le sue caratteristiche organizzative: <Il settore dell’agricoltura – spiega Luca Bazzini, direttore finanziario di Terrepadane – richiede sempre di più di poter accedere a forme di credito pensate per le sue caratteristiche, che sono molto diverse da quelle delle altre imprese sia dal punto di vista economico-finanziario, che da quello organizzativo. Per questo anche nell’attuale situazione, in cui il PNRR metterà a disposizione importanti opportunità, è necessario che per il comparto agricolo siano messe a punto soluzioni specifiche, pensate da specialisti>. Per questo la ultracentenaria cooperativa piacentina ha pensato di proporre un momento di sintesi, che offra agli agricoltori un’idea delle possibilità che si potranno aprire.
<La mattinata di martedì – aggiunge Bazzini – offrirà uno spaccato sia dell’importanza delle opportunità che potranno giungere dal PNRR, sia delle caratteristiche tecniche che i prodotti finanziari potranno avere>. Dopo un saluto di Marco Crotti, presidente di Terrepadane, sono previsti gli interventi di Livio Stellati, responsabile Territorial Development Centro Nord UniCredit, di Alessandro Tosi referente agribusiness UniCredit e di Giampiero Martinelli, specialista keys sectors Centro Nord UniCredit, mentre l’intervento finale sarà affidato allo stesso Bazzini.

 

Fonte: Libertà

 

OPTUM 300 AFS, IL TRATTORE CHE GUARDA AL FUTURO

Crotti, che prima di tutto, come ama sempre sottolineare, è un agricoltore, ha ribadito come oggi più che mai non è sufficiente lavorare introducendo tecnologia, ma bisogna compiere uno sforzo per integrare il più possibile i diversi supporti tecnologici, che devono “parlare” tra di loro e soprattutto utilizzare e gestire le competenze agronomiche: così le sofisticate attrezzature che vengono utilizzate in campo per gestire irrigazione, difesa e altre operazioni colturali devono poter dialogare con le macchine nell’ottica di un utilizzo sempre più oculata ed intelligente dei mezzi di produzione, a partire proprio dall’acqua.
Per giungere a questo risultato è necessario da un lato disporre di macchine potenti e versatili, ma dall’altro anche saper gestire con efficacia questo processo di transizione ecologica, che richiede da parte degli agricoltori uno sforzo nella direzione di una maggiore attenzione alla raccolta e alla gestione dei dati.
Venendo al trattore – hanno spiegato Osvaldo Brigatti Marketing Manager di Case IH e Riccardo Manfrin Specialista Agricoltura di Precisione del gruppo CNH – siamo di fronte ad una macchina potente, compatta e molto maneggevole con un eccellente rapporto peso-potenza. Risultati, che sono stati combinati con la cabina più comoda e connessa con le più recenti applicazioni telematiche, in modo da consentire la gestione di qualsiasi operazione con il massimo delle prestazioni, efficienza e affidabilità, attraverso soluzioni software innovative. <I gestori e gli operatori di aziende agricole – continuano i funzionari di Case IH – possono trasferire dati e informazioni tra il trattore, il telefono, il tablet o il computer desktop, il tutto in modalità wireless. Grazie al sistema telematico AFS Connect, si ha la libertà di prendere le giuste decisioni sfruttando tutti i dati disponibili, al momento giusto, da qualunque luogo e attraverso qualsiasi dispositivo>.
Proprio alla funzione strategica della raccolta dati e della loro organizzazione si è rifatto anche il responsabile del settore macchine di Terrepadane, Giorgio Mazzoni, che ha ribadito come solo attraverso una metodica raccolta dei dati sia possibile raggiungere risultati interessanti, che si traducono anche in un miglioramento delle performance e in un controllo dei costi.
A questo proposito Terrepadane sta promuovendo proprio in questi giorni corsi specifici rivolti ad operatori e ad agricoltori che attraverso dimostrazioni e esercitazioni pratiche mettano in evidenza come avviene l’impiego di queste tecnologie in azienda e quali sono i vantaggi concreti che si possono conseguire.

 

Fonte: Libertà

FERTIRRIGAZIONE, CON TERREPADANE E RIVULIS LA MIGLIORE TECNOLOGIA IN CAMPO

Le prestazioni di Rivulis Defend sono state testate in tutto il mondo, dimostrando l’efficacia di questa soluzione. Il prodotto, infatti, contiene una sostanza insetticida attiva incorporata direttamente nell’ala gocciolante/tape, che a causa dell’effetto sgradevole che produce, fa in modo che l’insetto non buchi l’ala e non ritorni.
Viene così risolto uno dei problemi della difesa tradizionale in un impianto a goccia, che è rappresentato di norma da uno spessore maggiore della manichetta e dall’utilizzo di insetticidi. Soluzioni che si rivelano però costose e solo parzialmente efficaci, poichè gli elateridi (insetti terricoli molto diffusi in tutti gli areali), sono in grado di danneggiare anche alti spessori.
La possibilità di utilizzare uno spessore della parete dell’ala gocciolante/tape inferiore rispetto agli standard di mercato (10 – 12e 13 Mils) comporta molti vantaggi, tra cui l’uso di bobine più lunghe, minor numero di cambi durante l’installazione e importanti risparmi di manodopera nelle fasi della coltivazione dei prodotti.
L’utilizzo di Rivulis Defend – che è progettato per proteggere le ali gocciolanti/tape dal primo giorno di utilizzo fino alla fine del ciclo colturale – permette di ridurre l’uso di antiparassitari, poiché contribuisce a diminuire il numero di interventi con insetticidi durante il trapianto e nel proseguo della stagione irrigua.
Nello specifico, la sostanza attiva è finemente inglobata nella plastica; analisi di laboratorio relative all’applicazione di Rivulis Defend non evidenziano residui di sostanza attiva nella coltura irrigata, nell’acqua che esce dalla manichetta, nè tanto meno nel terreno.
«Molti nostri clienti che hanno già utilizzato Rivulis Defend nei loro campi – afferma Matteo Scaglioni, responsabile Water Management e Sviluppo nuovi prodotti di Terrepadane – hanno espresso la loro soddisfazione. Questa tecnologia infatti presenta numerosi vantaggi, non ultimo quello determinato dalla riduzione del numero fori causati da insetti, che si traduce in un minor spreco di acqua, di fertilizzanti e di manodopera.
In una parola possiamo dire che Rivulis Defend presenta una maggiore eco-sostenibilità rispetto a un’altra manichetta, innanzitutto perché usando spessori più sottili permette di risparmiare plastica.
Non a caso, Rivulis Defend per la sua sicurezza, efficacia, affidabilità e per il fatto di essere completamente riciclabile (seguendo le normali procedure di smaltimento), si è aggiudicato il premio innovazione alla recente edizione di Eima 2021».

 

Fonte: Libertà

L’incontro

Le nuove frontiere dell’irrigazione e i contenuti delle nuove soluzioni proposte da RIVULIS, saranno messe a fuoco in un incontro, che si svolgerà il prossimo 1 dicembre alle ore 16,30 presso la Sala Bertonazzi della sede del Consorzio Terrepadane in via Colombo a Piacenza.

Un’altra grande innovazione portata avanti con successo da Terrepadane è l’AUTOMAZIONE delle pratiche colturali.
Da ormai tre anni gli agronomi di Terrepadane stanno proponendo, progettando ed installando in campo valvole e sensori a controllo remoto, che permettono di ottimizzare i mezzi tecnici utilizzati nella produzione delle colture. L’aggiornamento continuo è indispensabile e fondamentale in questo settore ed i tecnici di Terrepadane sono infatti reduci da un corso di formazione organizzato in collaborazione con Rivulis.
La semplicità e l’affidabilità delle apparecchiature utilizzate è garanzia di successo; le centraline di ultima generazione installate nelle aziende agricole consentono a tecnici ad agricoltori di conoscere e gestire ciò che avviene in campo, mettendo le colture nelle condizioni ideali di sviluppo. L’acqua e i concimi vengono distribuiti non a ore, ma a metri cubi; si tratta di una differenza enorme, perché permette di utilizzare solo lo stretto necessario.
Le centraline “colloquiano” via radio con valvole e sensori permettendo così di realizzare una irrigazione intelligente e di evitare agli agricoltori continui “andi-rivieni” nei campi.
<Con questi sistemi – spiega Davide Devoti, Tomato Specialist di Terrepadane – è possibile comandare l’accensione delle pompe di irrigazione, motopompe, pompe elettriche, aprire e chiudere idrovalvole, leggere i dati dei sensori. Inoltre è possibile monitorare le portate di irrigazione e fertirrigazione, ma anche addirittura integrare il sistema con una rete di capannine meteo>. In pratica in questo modo si può risparmiare tempo, ma anche ottenere dati accurati e sistematici a supporto della gestione agronomica della coltura: il tutto nell’ottica di ridurre l’impatto ambientale e contribuire al contenimento dei costi di produzione
“In sintesi, tutto quello che accade in campo inerente all’irrigazione viene riportato sullo smartphone in modo semplice ed intuitivo anche per le persone meno avvezze alla tecnologia e in ogni momento è possibile avere un report di quanto è stato fatto in un certo appezzamento; così da poter meglio gestire il campo ed avere confronti con le annate precedenti” aggiunge ancora Devoti.
Questa tecnologia è supportata economicamente anche dalla direttiva 4.0; così come rientra nella maggior parte dei piani operativi delle principali OP pomodoro.

CON TERREPADANE IL MANGIME PER I ROBOT E’ SERVITO

Argomenti ben noti al Consorzio agrario Terrepadane, che per presentare le nuove linee di mangimi specifici per questo utilizzo, ha utilizzato il palcoscenico della Fiera di Codogno, l’evento giunto alla sua 230esima edizione, che ha segna una sorta di ritorno alla normalità.
<A quest’evento – ha spiegato Stefano Zaupa, responsabile settore mangimi per Terrepadane – non potevamo mancare, poiché essendo un gruppo da sempre attento ed appassionato alle sfide che il mercato ci pone, non potevamo perdere questa opportunità per presentare la nostra nuova linea TONALE ROBOtp, studiata appositamente per i robot di mungitura>.
L’esperto chiarisce che i nuovi mangimi si caratterizzano per un’interessante resistenza allo sfarinamento del pellet, ma anche per l’appetibilità, aspetto quest’ultimo fondamentale per stimolare le visite delle bovine al robot e massimizzare la produzione.
<Entrando nello specifico – continua l’alimentarista – si tratta di tre prodotti in pellet con tenori in proteine, amidi e grassi leggermente diversi in funzione delle caratteristiche della mandria (età degli animali e fase del ciclo di lattazione) e della miscelata presente in mangiatoia. Il top di gamma è “TONALE ROBOTOTAL TP” che coniuga un ottimo apporto di proteine (soia decorticata e tostata più pisello proteico) con un importante tenore in energia, che viene apportata non solo dall’amido di mais, ma anche da seme di lino estruso (ricco di omega3), maltodestrine e destrosio. Inoltre non manca nel prodotto un apporto significativo di lieviti ed i integrazione minerale vitaminica>.
Oltre a questo mangime, completano la gamma altri due prodotti – TONALE ROBOMILK LINGOTTO TP e TONALE ROBOMILK E TP -, sempre di ottimo livello, ma con caratteristiche leggermente diverse.
<Si tratta – dice ancora Zaupa – di prodotti ad elevato contenuto di innovazione, poiché le materie prime vengono coniugate, tenendo conto delle loro specifiche caratteristiche nutrizionali, in modo da valorizzare al massimo le potenzialità genetiche degli animali, garantendo allo stesso tempo un’ottima funzionalità del rumine e quindi un elevato grado di benessere delle bovine, Infine, dal punto di vista commerciale, i mangimi vengono proposti con un’interessante offerta fiera, che perdurerà fino alla fine dell’anno>.

 

Fonte: Libertà