AL VIA TERREPADANE INNOVATION LAB, IL PROGETTO PER LE SCUOLE AGRARIE DEL TERRITORIO

Primi protagonisti di questa iniziativa, i giovani – provenienti da famiglie di agricoltori e non – che hanno scelto di intraprendere studi agrari: per loro Innovation Lab propone un programma finalizzato a metterli in contatto con la realtà dell’agricoltura del XXI secolo, che si basa sulla capacità di innovare, comprendendo ed anticipando i cambiamenti.
<Già dallo scorso anno – continua Crotti – abbiamo iniziato un dialogo molto intenso con le scuole agrarie del nostro territorio, partendo proprio da quelle piacentine. Durante i difficili mesi della pandemia, abbiamo intercettato una difficoltà delle scuole, ossia la scarsissima disponibilità di attrezzature tecnologiche (tablet e pc) da fornire agli studenti e in occasione delle festività natalizie 20 – 21, in piena emergenza, abbiamo affrontato un ingente investimento per regalare agli istituti una buona dotazione di tablet da fornire agli studenti bisognosi. Quest’anno continuiamo a lavorare con le scuole, fornendo invece formazione di qualità con un percorso di incontri pensato e dedicato a loro, che è iniziato in occasione della mostra Tomato World a Piacenza Expo e che continuerà con incontri sia presso le nostre strutture, che presso aziende di nostri soci>
E un incontro è già programmato per mercoledì prossimo 30 marzo, quando un gruppo di studenti dell’Istituto Gallini di Voghera parteciperà ad un laboratorio sull’innovazione presso il Centro macchine Terrepadane, in via dell’Agricoltura a Piacenza.
<Durante questi incontri – spiega Federica Politi, responsabile Marketing di Terrepadane – i ragazzi saranno attori partecipi con le loro fotografie, le loro clip video che potranno condividere sui social taggando @terrepadane accompagnati dall’hastag #tplab. Raccoglieremo tutte le testimonianze per creare, alla fine dell’anno, un ‘poster/diploma’ da consegnare alle classi che hanno partecipato>.

 

Fonte: Libertà

AZIENDA TAMPIANO, CON L’INNOVAZIONE DI TERREPADANE PER GUARDARE AL FUTURO

Oggi l’azienda ad indirizzo cerealicolo zootecnico si propone come esempio virtuoso di allevamento zootecnico moderno, condotto con grande attenzione alla sostenibilità della produzione, partendo dalla parte agronomica e al benessere animale: 300 bovini di cui 240 in lattazione (che producono latte che poi viene conferito al caseificio Santa Vittoria per essere trasformato in grana padano) che producono circa 90 quintali di latte al giorno, con una media di circa 40 litri/capo/giorno.
L’azienda produce, su 300 ettari, foraggi, mais e frumenti completamente destinati alla stalla e chiude la filiera con un impianto di biogas utilizzando i digestati prodotti su prati, erbai e in parte anche su mais, per il quale è però necessario ricorrere al mercato.
La passione della famiglia Veneziani non si esaurisce in Angelo, in quanto è già pronta una nuova generazione, rappresentata dalla figlia Agnese, una bella ragazza di 19 anni prossima alla maturità tecnica agraria e già pronta ad intraprendere ulteriori studi universitari alla facoltà di Agraria piacentina.
“Il mio futuro – dice – lo vedo qui in azienda a dividermi l’impegno con il papà e la mamma. Del resto, mi sono appassionata a questi studi proprio vivendo in questo ambiente. Inoltre, io credo che il nostro settore sia molto dinamico e fondamentale: non a caso non ci siamo fermati neanche durante il Covid. Penso che questo sia anche un presupposto molto positivo in termini di stabilità occupazionale”.
Agnese inoltre specifica come non abbia mai vissuto il lavoro agricolo come un “da uomo o da donna”: “secondo me è un lavoro per chi lo ama, del resto i successi che molte ragazze stanno raggiungendo in questo ambito ne sono dimostrazione”
Successi, che ovviamente partono dalle scelte agronomiche, nella cui gestione i Veneziani sono da sempre supportati dai tecnici del Consorzio Terrepadane.
“In un’azienda come questa – chiarisce Francesca Ravazzola, tecnico del Consorzio Terrepadane – è fondamentale ottenere una buona produzione in termini di resa e qualità per garantire foraggi e insilati dalle elevate caratteristiche nutrizionali atti a ottimizzare le performance in stalla”.
“In un progetto di questo tipo ogni scelta relativa a concimazione, trattamenti fitosanitari e irrigazione diventa quindi strategica e in questa ottica un adeguato supporto tecnico agronomico costituisce un presupposto imprescindibile.
Proprio sul tema dell’irrigazione in questa azienda stiamo lavorando molto – conclude Ravazzola -valutando l’inserimento di un impianto automatizzato che rappresenta una delle frontiere dell’innovazione messe in campo da Terrepadane”.

 

Fonte: Libertà

TERREPADANE, NUOVE PROPOSTE AGLI AGRICOLTORI PER FAR FRONTE ALLA CRISI

Ben consapevole della situazione, il Consorzio agrario Terrepadane nel corso della riunione del consiglio di amministrazione del 10 Marzo ha approfondito la situazione e assunto decisioni specifiche a sostegno delle aziende socie.
“Innanzitutto – ha detto il presidente Marco Crotti – un tema molto delicato è quello che riguarda l’importazione o comunque i costi del mais e della soia, utilizzati principalmente per la filiera zootecnica, diventati insostenibili considerato il prezzo del latte e per questo servono interventi da parte delle autorità preposte. Inoltre, ci raccomandiamo affinché gli agricoltori pianifichino i loro acquisti, in modo da non trovarsi nelle prossime settimane in situazioni di difficile gestione; per alcune tipologie di prodotti, infatti, potrebbero verificarsi delle mancanze. Nel concreto, poi, abbiamo messo a punto una serie di proposte di contratti di coltivazione con prezzi garantiti su diverse colture, contratti che vanno ad aggiungersi a quelli che proponiamo già da anni, proprio con l’obiettivo di salvaguardare il reddito degli agricoltori, permettendo loro, allo stesso tempo, di mettere in atto strategie di programmazione”.
Ai contratti di coltivazione già proposti negli scorsi mesi per mais  – che vanno ad integrare quelli storici sul frumento – si andranno ad aggiungere nel breve altre proposte relative a colture oleaginose come soia e girasole, che possono rappresentare un’alternativa interessante in questa fase, anche per le moderate esigenze irrigue, che le caratterizzano.
“Ovviamente, – continua Crotti – in questo momento assume ancora maggiore valore il ruolo dell’assistenza tecnica che come sempre, assicuriamo alle aziende socie e che assume – coniugata all’ adeguata adozione di innovazione tecnologica, un vero valore strategico. Mai come oggi, è fondamentale non sbagliare. Non ci si può permettere di commettere errori nelle scelte gestionali e tecniche, in quanto non ci sono e non ci saranno margini per rimediare. Per questo, ancora una volta possiamo dire la strada della sostenibilità – che Terrepadane ha imboccato a favore delle sue aziende da molti anni e che si traduce anche in un impiego “intelligente” dei fattori di produzione – costituisce anche in questa congiuntura difficile un valore aggiunto insostituibile

A FIERAGRICOLA TERREPADANE PROTAGONISTA PER L’INNOVAZIONE

I lavori introdotti da Giorgio Tassinari di Image Line hanno visto come relatore Andrea Tagliaferri, tecnico responsabile del Servizio Quaderno di Campagna di Terrepadane, al quale per centrare l’obiettivo dell’incontro (che era fare luce sulle modalità di compilazione del quaderno di campagna e valorizzarne le possibilità), lo stesso Tassinari ha posto in diretta una serie di domande.
Innanzitutto, va chiarito – ha esordito Tagliaferri – che il registro dei trattamenti è un documento obbligatorio per gli acquirenti e/o utilizzatori di prodotti fitosanitari che permette all’azienda agricola, viste le sempre più stringenti normative, di avere a portata di mano la cronologia degli interventi compiuti su ciascun appezzamento.
Terrepadane offre alle aziende agricole questo servizio di assistenza, ovviamente previa compilazione da arte dell’agricoltore della opportuna delega.
<Il registro – ha continuato l’esperto – riporta informazioni, che per legge devono essere presenti sul Quaderno (le principali i sono dati anagrafici dell’azienda, coltura, ettari, data del trattamento, dosi, unità di misura e avversità) e che deve essere conservato almeno per i tre anni successivi a quello della campagna in corso>.
Trattandosi di un obbligo, purtroppo, nel caso di inadempienze o di errori sono previste sanzioni anche severe, che possono poi sfociare, in caso di reiterazione prolungata, nella sospensione e addirittura nella revoca dell’abilitazione. Entrando negli aspetti più tecnici, Tagliaferri ha anche chiarito ad esempio, che i prodotti revocati non possono assolutamente essere impiegati e devono essere smaltiti tramite un centro specializzato.
Un caso molto interessante è quello delle aziende che lavorano in Produzione integrata: <sicuramente – ha aggiunto l’esperto – in queste aziende il lavoro di assistenza per questo tipo di servizio è più dispendioso, perché la legge prevede, come è noto, limiti per principio attivo e non per etichetta. Quindi il continuo scambio di informazioni tra azienda agricola, tecnico di campo e ufficio è fondamentale per ridurre al minimo la possibilità di errore. Una soluzione – molto facilitata dai messaggi di allerta che il programma provvede all’occorrenza ad emettere – può essere quella di creare in certe situazioni adeguate simulazioni relativamente ai principi attivi limitanti>.
Rimanendo nelle problematiche pratiche, è emerso un quesito che molti si pongono e che riguarda il range, che molte etichette mostrano (ad esempio posso trattare da un litro a due litri).
<In questi casi – sintetizza Tagliaferri – emerge il vantaggio di lavorare in stretta sinergia con il servizio agronomico di Terrepadane. Infatti, i nostri agronomi sono molto attivi sul territorio e forniscono informazioni precise sia sulle limitazioni dei prodotti, sia sulle modalità con cui gestire i Disciplinari, condividendo con l’agricoltore le modalità di intervento>.

 

Fonte: Libertà