AL VIA LA RACCOLTA DEI CEREALI

<In merito al ritiro di grano duro siamo già a buon punto in termini quantitativi, con una qualità molto buona del prodotto – afferma Marco Cappelli Responsabile Filiere del Consorzio Terrepadane -. Le proteine si attestano infatti su valori alti rispetto agli scorsi anni e anche i pesi specifici confermano la bontà del risultato. Cappelli continua spiegando che <Il ritiro del grano tenero invece è iniziato da poco, ma anche in questo caso la qualità rientra nei parametri richiesti dal mercato e dalle nostre filiere come quelle che ci vedono in partnership con Barilla, Galbusera, Mulino Bianco solo per citarne qualcuna. Per l’orzo la campagna è stata positiva anche in termini di rese; il prodotto, soprattutto nel piacentino, ha presentato buone caratteristiche riconducibili ad un peso specifico alto, alla sanità e all’assenza di tossine. Questi risultati qualitativi sono confermati dai controlli effettuati in fase di ritiro dei cereali che sono estremamente rigorosi e vengono condotti con strumentazioni innovative ed affidabili.
Le tensioni della guerra in Ucraina si stanno ripercuotendo su tutte le materie prime ed in primis sui cereali e questo sta evidenziando – anche in partenza –  livelli di prezzo molto favorevoli per le aziende agricole come indicato dalla Borsa di Bologna>.
Degno di nota anche il settore Biologico per il quale Terrepadane è impegnato con 3 centri di raccolta specializzati nel Piacentino: ottimi risultati si sono infatti ottenuti con la colza e i cereali minori caratterizzati anch’essi da una buona qualità.
Tuttavia la siccità rappresenta uno spettro, di cui è impossibile dimenticarsi: <il nostro impegno oggi – dice il direttore generale Terrepadane, Dante Pattini – è quello di trovare, insieme alla nostra rete di tecnici specializzati, soluzioni innovative e sostenibili, come ad esempio la fertirrigazione, che vadano nella direzione dell’utilizzo intelligente della risorsa idrica in modo da portare avanti le colture e le relative produzioni>.
Pattini inoltre sottolinea il ruolo strategico della cooperativa che dirige relativamente al mercato dei cereali: <I nostri contratti di filiera sempre più consolidati, sono riconosciuti come strumenti importanti per creare valore per le aziende agricole. Il nostro sguardo è sempre rivolto al futuro e all’innovazione; prevediamo infatti ulteriori investimenti nello stoccaggio e conservazione dei cereali in strutture sempre più idonee e all’avanguardia>.

 

Fonte: Libertà 26 Giugno 2022

STRESS DA CALDO DELLA BOVINA DA LATTE, TENERE ALTA LA GUARDIA

A spiegare le strategie che possono aiutare la bovina da latte – che è un animale omeotermo – a mettere in atto i meccanismi di termoregolazione (che consentono di bilanciare la quantità di calore endogeno prodotto con la quantità di calore disperso verso l’ambiente esterno) provvede Paola Michelotti, tecnico alimentarista del Consorzio agrario Terrepadane.
<Le condizioni di comfort termico dei bovini da latte sono misurate da un indice chiamato THI (Temperature and humidity index) che mette in relazione la temperatura e l’umidità relativa dell’aria. Entro i valori soglia di questo indice l’animale mantiene la propria temperatura senza dover variare il metabolismo, l’attività muscolare e il livello produttivo. Al contrario, quando si supera il livello soglia, l’animale è costretto a ridurre l’ingestione e l’attività motoria per disperdere il calore in eccesso attraverso vasodilatazione, sudorazione e ventilazione polmonare>
Si determina così una situazione di stress da caldo i cui segnali caratteristici sono il calo dell’ingestione, la diminuzione di produzione e la variazione della qualità del latte, il peggioramento dei parametri riproduttivi. Un quadro che conduce fatalmente all’insorgenza frequente di alcune patologie.
<Sicuramente – continua Michelotti – investire in impianti di raffrescamento è una soluzione vincente ma non sufficiente. Infatti, è necessario adottare alcune strategie alimentari per poter prevenire il manifestarsi di queste problematiche. Innanzitutto, per massimizzare l’ingestione è buona norma distribuire la razione durante le ore più fresche della giornata e se possibile, suddividerla in due somministrazioni al giorno, avvicinando più volte nell’arco della giornata la miscelata in mangiatoia. In questo modo si migliorerà l’appetibilità della razione; non di meno è indispensabile lasciare sempre a disposizione acqua fresca, pulita e facilmente raggiungibile.
Dal punto di vista della composizione della dieta, è buona norma evitare fibra grossolana e prediligere fibra più giovane e digeribile ed eventualmente inserire fonti di fibra solubile (polpe di barbabietola e buccette di soia) che stimola l’attività ruminale, così come è utile inserire lieviti, che per il disciplinare del Grana Padano devono essere tassativamente spenti.
Dal punto di vista energetico è di estrema importanza non alzare il livello di amidi della razione, ma è necessario inserire fonti energetiche concentrate, come grassi idrogenati o frazionati che oltre ad essere un’ottima fonte energetica aiutano a mantenere alto il valore del grasso nel latte, che notoriamente in condizioni di stress da caldo tende a diminuire>.
Allo stesso tempo, gioca un ruolo fondamentale anche la concentrazione degli zuccheri in razione, così come l’integrazione di macrominerali (bicarbonato di sodio che viene utilizzato come tampone ruminale per far fronte a fenomeni di acidosi ruminale e come fonte di sodio e potassio sotto forma di carbonato di potassio).
Sul fronte economico, in questo momento molto difficile per la zootecnia, è fondamentale impostare una corretta valutazione costi/benefici.
<In questo clima di crisi – aggiunge l’esperta – è fondamentale lavorare per obiettivi e mettere in atto una valutazione economica dell’intera gestione aziendale. Con l’intento di massimizzare il reddito aziendale in molti fanno l’errore di tagliare i costi di alimentazione, fertilità e salute degli animali.
Il nostro consiglio invece è quello di puntare a massimizzare innanzitutto la qualità dei foraggi aziendali. Certo, bisogna avere sotto controllo i costi di produzione e gli indici di efficienza alimentare, oltre che essere a conoscenza delle produzioni minime per la messa in asciutta o la riforma di una vacca. Senza dimenticare che per aumentare l’efficienza di una stalla è strettamente necessario massimizzare il benessere animale ed avere il giusto numero di capi in stalla evitando situazioni di sovraffollamento>.

Il supporto della Tecnologia

Anche nell’alimentazione della bovina da latte la tecnologia gioca un ruolo fondamentale, nell’ottica di formulare un’alimentazione di precisione.
<In questa ottica – spiega Paola Michelotti, tecnico alimentarista di Terrepadane – il Consorzio Terrepadane include nei servizi agli allevamenti lo strumento POLISPEC NIR portatile. Si tratta di uno spettrofotometro che sfrutta lo spettro del vicino infrarosso per fornire nell’immediato le analisi dei principali foraggi aziendali e non solo. Infatti, grazie a questo strumento abbiamo la possibilità di effettuare analisi sulla miscelata e sulle feci per poter fare una valutazione della digeribilità della dieta adottata da ogni singolo allevamento.

 

Fonte: Libertà

TERREPADANE, TECNOLOGIA E FORAGGICOLTURA

Che una delle chiavi del successo dell’allevamento da latte sia racchiusa nella qualità dei foraggi aziendali, non è certo una novità. Da molti anni, infatti, il mondo della ricerca scientifica sottolinea la centralità della foraggicoltura aziendale tra gli aspetti da considerare strategici per l’allevamento di bovine da latte.
In questa ottica, ovviamente, anche il parco macchine ricopre un ruolo primario.
Per questo il Consorzio Agrario Terrepadane in collaborazione con Khun ha organizzato recentemente una giornata dimostrativa dedicata alle macchine per la fienagione presso l’azienda agricola Manfredi a Pecorara.
In campo un cantiere completo Kuhn di nuovissima generazione per la fienagione: le falcialciacondizionatrici frontale FC 3125 DF-FF e posteriore FC 3115 DF-FF, la falciatrice posteriore GMD 240 FF, il girospandivoltafieno GF 8712 T con larghezza di lavoro di 8,70 metri ed il giroandanatore GA 7530, da 7,50 metri.
Sono state così provate macchine totalmente nuove e di nuova concezione caratterizzate da aggiornamenti tecnologici e strutturali legati in particolare a condizionamento, galleggiamento (caratteristica quest’ultima, molto preziosa in una realtà collinare come quella dell’azienda Manfredi caratterizzata da molte variazioni di pendenza e di livello), trasmissioni e barra di taglio.
Le attrezzature provate hanno presentato vantaggi in termini di efficienza e sostenibilità con risparmio di tempo e carburante.
<Utilizzavamo già da molto tempo attrezzature Kuhn per la fienagione – ha spiegato Thomas Manfredi, giovane agricoltore molto appassionato -, così dopo lunghe riflessioni abbiamo scelto di continuare con questo marchio che, oltre a garantire una qualità di lavoro davvero alta, ha sul territorio l’assistenza professionale del Consorzio agrario Terrepadane>.
Thomas chiarisce anche che <le innovazioni introdotte sulle nuove attrezzature rispetto a quelle che avevamo prima sono davvero notevoli.  In pochi anni è stato fatto un salto di qualità incredibile: ad esempio è stato introdotto un ruotino del voltafieno decisamente più robusto e adatto al lavoro in condizioni difficili; così come vengono adottate barre di taglio molto più efficienti. Inoltre, la galleggiabilità delle attrezzature risulta perfetta anche nelle situazioni in cui la pendenza è più spinta, mentre i condizionatori a flagelli hanno risolto tutti i problemi legati alla tecnologia a rullo: problemi che erano generati soprattutto dalla presenza di sassi, che sui nostri terreni è molto diffusa>.
Infine, va sottolineato il miglioramento in termini di produttività che su queste macchine raggiunge livelli eccezionali, anche su foraggi difficili, velocizzando il lavoro senza compromettere la qualità del prodotto.
<Macchine come queste – ha sintetizzato Giorgio Mazzoni, responsabile macchine di Terrepadane, richiedono interventi di assistenza puntuali e veloci, soprattutto in un ambito, come quello della foraggicoltura, nel quale il lavoro viene gestito su tempi molto, molto ristretti e dove un ritardo può essere fatale per la qualità del raccolto. Per questo come Terrepadane puntiamo tantissimo su un servizio di assistenza, che possa soddisfare le esigenze delle nostre aziende agricole socie e salvaguardare la loro competitività>.

Fonte: Libertà

ASSEMBLEA DI BILANCIO 2021: FATTURATO A 205 MILIONI DI EURO

Sul tavolo i dati di un’annata che, pur dovendo fare i conti con le difficoltà determinate dalla pandemia, ha visto il Consorzio piacentino prendere il largo e superare il tetto dei 200 milioni di euro di fatturato, arrivando a 205 milioni di euro, con una crescita oltre 20 milioni di euro (quasi 11%).
Tutti  i settori di attività hanno raggiunto ottimi risultati  con un particolare risalto al settore macchine agricole che ha avuto un vero e proprio boom di fatturato anche grazie agli incentivi statali.
Anche l’impianto di produzione di concimi liquidi e fogliari di Fiorenzuola è cresciuto di oltre il 20% rappresentando sempre di più per le aziende agricole un’opportunità strategica per una nutrizione delle colture mirata ed efficiente.
“Per il 2022 ci aspettiamo un forte ritorno commerciale in tutti i settori e progetti innovativi che stiamo portando avanti con Università e società specializzate-aggiunge il direttore Dante Pattini- . In primo luogo il settore legato alla gestione sempre più sostenibile dell’acqua con tanti nuovi impianti di SDI ed automazione dell’irrigazione oltre a tutti i servizi legati all’agricoltura di precisione.”
Il settore assicurativo relativo alla copertura danni da grandine dopo aver consolidato ottimi risultati nel 2021 risulta in ulteriore forte crescita anche in questa stagione con oltre 63 milioni di euro di valore.
<E’ trascorso un anno dalle tensioni dello scorso anno – ha detto Crotti, durante il suo intervento conclusivo – e Terrepadane c è ancora! In questi 12 mesi abbiamo lavorato con coerenza e impegno, lasciando da parte tensioni e difficoltà e basando il nostro impegno proprio sul riscontro che ottenemmo nella tornata elettorale dal territorio e dai soci, ma anche dalle imprese in generale. Questo bilancio – approvato all’unanimità – è importante perché esprime proprio questi valori. Inoltre, nonostante alcune verifiche, non sono mai state riscontrate irregolarità sulle modalità delle elezioni Resta solo aperto un arbitrato che probabilmente si concluderà dopo l’estate”.

Mercati in tensione: da Terrepadane azioni concrete a supporto delle aziende

Con gli occhi ben aperti sui drammatici scenari internazionali e sulle conseguenze che le vicende degli ultimi mesi possono comportare per le aziende socie, il Consorzio Terrepadane ha introdotto una serie di accorgimenti concreti per supportare le difficoltà degli imprenditori agricoli.
Per questo in apertura dei lavori assembleari, il direttore generale della cooperativa Dante Pattini è intervenuto per delineare la situazione relativamente ai mercati dei cereali e dei fertilizzanti.
<I mercati dell’Ucraina e della Russia – ha chiarito Pattini, intervenendo con un contributo molto dettagliato e altrettanto apprezzato dai partecipanti – giocano da sempre un ruolo centrale nel mercato dei cereali, tanto che l’Italia importava fino al 2021 cereali di tutti i tipi da questi paesi, con livelli anche del 60%: in realtà l’Europa è una esportatrice di cereali (soprattutto la Francia è una grande produttrice), quindi per noi non dovrebbero esserci problemi>.
Certamente il mercato è in forte tensione: una tensione che in realtà era già iniziata per vari motivi (pandemia, siccità, ecc..) già dall’autunno 2021. In particolare, per il grano la previsione sulla produzione degli USA è al ribasso e quindi i prezzi rimarranno alti: si dovrebbe partire addirittura con 400 euro/tonnellata per le prime quotazioni tra poche settimane, quando ci sarà il primo prodotto. Per il mais, invece, la situazione risulta sotto controllo in Europa, ma al ribasso negli Usa, con conseguenti quotazioni al rialzo.
<In questo quadro – ha continuato Pattini – si inserisce anche la variabile climatica, quella del cambio monetario con un dollaro molto forte e quella dei noli con costi molto alti. Uno scenario complesso in cui noi con inseriamo con i nostri contratti cereali. Allo stesso modo, per fronteggiare l’impennata del costo dei fertilizzanti, già lo scorso autunno – con un acquisto di 100mila quintali di concimi – abbiamo proposto una pre – campagna acquisti, grazie alla quale i nostri soci hanno risparmiato – alla luce degli aumenti successivi – oltre 3 milioni di euro>.

Bilancio in salute e occhi puntati sui giovani

Sono prestigiosi i risultati di bilancio per Terrepadane: oltre all’incremento di fatturato di 20 milioni di euro, il 2021 ha infatti portato ottime novità, così come ha evidenziato il direttore generale Dante Pattini.
180 mila euro di ristorni per i Soci, ma anche un miglioramento sul fronte dell’esposizione debitoria – dato messo in evidenza in un quadro complessivamente positivo della situazione finanziaria, messo in luce dal direttore finanziario, Luca Bazzini – della cooperativa, con un abbassamento di oltre 3milioni di euro dell’importo complessivo.
Anche in piena pandemia si è insomma consolidato il trend che vede il Consorzio dal 2008 chiudere in positivo, sia in termini operativi, che come utile di esercizio
Bene anche la situazione patrimoniale, che vede un dato confortante con un patrimonio stimabile in un valore di 18 milioni di euro.
Novità positive anche per i dipendenti con un premio in welfare, ossia una somma spendibile in buoni e servizi.
<Guardando avanti – ha spiegato il direttore generale – ci si presenta un 2022 pieno di possibilità, con i primi mesi che hanno portato ad un incremento di fatturato (84 milioni nei primi 4 mesi), seppur determinato anche dall’effetto prezzi. In questo quadro, va ad inserirsi la previsione di fatturato per il 2022 di 250 milioni di euro>
Pattini ha messo poi in evidenza alcuni profili molto interessanti rispetto alla gestione 2021: l’acquisizione di Agrifarma e l’implementazione del nuovo sistema informatico che partirà dal 2023.
Un aspetto che va poi sottolineato – ha continuato il direttore – riguarda l’inserimento di nuove professionalità: <si tratta di un tema molto delicato, al quale stiamo dedicando molta attenzione. Così come ci stiamo impegnando nel lavoro con le scuole agrarie, dove si formano gli imprenditori e i tecnici di domani, attraverso un progetto – Terrepadane Innovation Lab – #tplab – che punta a mettere i giovani in contatto con le realtà produttive>.
Terrepadane Innovation Lab è stato illustrato all’assemblea attraverso un emozionante video: un modo originale per consegnare ai giovani le sorti dell’agricoltura di domani.

Fonte: Libertà

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