CREDITI DI CARBONIO, NUOVA OPPORTUNITA’ DI REDDITO PER GLI AGRICOLTORI

La mattinata ponendo l’attenzione alle grandi problematiche del comparto agricolo stretto tra la necessità di produrre prodotti alimentari di qualità da un lato e di ridurre, dall’altro, l’impatto ambientale della produzione, ha riportato sul tavolo anche lo spettro – più che mai concreto – della siccità, che anzi, sta diventando in tutta Europa sempre più drammatico.
I lavori, dopo un’introduzione del presidente di Terrepadane Marco Crotti e un saluto di Alon Bar, ambasciatore di Israele in Italia e Katia Tarasconi, sindaco di Piacenza, sono entrati nel vivo con l’intervento di David Leykin, direttore Generale Haifa Italia e di Thierry Haller, direttore Generale Europa e Africa Rivulis.
Paolo Sckokai, direttore del Dipartimento di Economia agraria della Cattolica ha illustrato come tutta la questione dei crediti di carbonio si inserisce nell’impegno più generale dell’Unione europea nella direzione della sostenibilità della produzione agricola.
<Il mercato dei crediti di carbonio – ha spiegato – rientra nella cosiddetta “architettura verde della Pac”: in pratica, gli agricoltori potranno produrre crediti di carbonio che poi potranno vendere ad esempio, alle industrie alimentari>.
Il professore ha anche spiegato come uno dei punti più critici sarà proprio quello di stabilire il “prezzo” di questi crediti.
A Paolo Piola, sales manager Rivulis, è andato invece il compito di illustrare il meccanismo della vendita dei crediti; mentre Matteo Scaglioni, responsabile Water Management Terrepadane ha invece illustrato i risultati ottenuti con le tecniche più moderne in termini di irrigazione e subirrigazione.

Fonte: Libertà

PROSPETTIVE INTERESSANTI CON I CONTRATTI MAIS

Sul futuro della coltura pesano infatti le incertezze collegate all’andamento climatico e alla grande siccità: per fortuna però da parte del Consorzio Terrepadane arrivano proposte interessanti, sia con i contratti di coltivazione, che con il quinto bando Contributi di filiera, attuato nell’ambito del Piano di Ripresa e resilienza potrebbe portare un po’ di respiro.
<In questo quadro – spiega Marco Cappelli, responsabile cereali del Consorzio Terrepadane – si inserisce il nostro progetto mais PNRR, che prevede per i maiscoltori un impegno di conferimento a Terrepadane con il coinvolgimento di 46 aziende agricole e una spesa prevista di 20 milioni di euro, per 3mila ettari e 30mila tonnellate conferite>.
Oltre a questo progetto, Terrepadane ripropone anche per la campagna alle porte i contratti di coltivazione che costituiscono ormai una consolidata e prestigiosa tradizione per il nostro territorio. Attraverso questi contratti, infatti, agli agricoltori viene offerta la possibilità di poter contare su una marginalità certa e pienamente soddisfacente, con un piano di pagamenti definito. Per contro, il prodotto deve essere gestito secondo un disciplinare produttivo, che garantisce qualità, ma anche sostenibilità e gestione intelligente dei fattori di produzione.
Nello specifico – continua Cappelli – per la campagna mais 2023, i contratti di conferimento sono 3: il contratto mais alta qualità Terrepadane, il contratto mais bianco Terrepadane e il contratto di filiera mais premium.
<Tutti i contratti – spiega ancora l’agronomo – prevedono il rispetto di un disciplinare specifico con requisiti minimi, anche per quanto riguarda le aflatossine. Anzi, il contratto alta qualità ha anche inserito nel disciplinare Terrepadane che i produttori devono seguire, l’utilizzo di Af-X1, l’innovativa soluzione per ridurre il contenuto di aflatossine nel mais ed evitare le problematiche sanitarie e commerciali legate alla presenza di questa micotossina, basato sulla lotta biologica e messo a punto presso l’Università di Piacenza>. Il contratto dedicato alle varietà ‘bianche’ garantisce al produttore un’elevata premialità rispetto al listino della Granaria di Milano; mentre nella filiera ‘premium’ l’obiettivo è raccogliere un prodotto con elevata umidità prevedendo un’agevolazione importante sul tema dell’essicazione.
<Attraverso i contratti di filiera – spiegano ancora da Terrepadane – offriamo ai produttori una chance concreta per ritrovare interesse per questa coltura fondamentale, dopo un’annata difficilissima. Come sempre Terrepadane si pone al fianco dei produttori, proponendo soluzioni concrete e finalizzate a migliorare la marginalità delle produzioni tipiche del nostro territorio>.

Fonte: Libertà

FERTILIZZANTI, ATTENZIONE ALLA LOGISTICA

Il Consorzio Agrario Terrepadane proprio in questi giorni si sta organizzando per gestire in modo più efficiente ed efficace possibile le esigenze dei soci clienti: <da alcuni giorni – spiega Piero Repetti, Responsabile del settore fertilizzanti di Terrepadane – ci stanno giungendo segnalazioni, dai nostri principali fornitori, che evidenziano l’intensificarsi dei movimenti di concime. Infatti, dopo un periodo nel quale i volumi sono stati molto inferiori rispetto agli anni passati, tutto il nord e centro Italia sta iniziando le distribuzioni>.
Repetti spiega anche che a causa dell’andamento del mercato – che è stato caratterizzato da prezzi alti in estate – non si è potuta programmare un’intensa attività di pre-campagna, come negli scorsi anni. Questa situazione, ovviamente non ha riguardato solo il nostro territorio, ma tutto il Paese.
<Già in questi giorni – continua Repetti – si riscontrano prezzi inferiori rispetto ai picchi della scorsa primavera, soprattutto per le fonti azotate urea e nitrati mentre sono stabili gli NPK per le concimazioni di fondo. Questo porterà ad una notevole concentrazione nel periodo primaverile, dei volumi di acquisto dei fertilizzanti: questa tendenza si intensificherà ancora di più rispetto agli anni scorsi.
Terrepadane – assicurano dalla sede di via Colombo – si sta attrezzando ad approvvigionare i magazzini con l’invito rivolto ai soci clienti a programmare per tempo i ritiri per non incorrere in problematiche logistiche, che potrebbero causare difficoltà in campagna.
L’efficacia della logistica costituisce un aspetto cruciale per la moderna azienda agraria che non può permettersi né perdite di tempo, né ritardi nella programmazione, che deve essere rigorosa e puntuale, dovendo già sottostare a variabili climatiche sempre più difficili da prevedere e interpretare.
<Il nostro Consorzio – aggiunge il Direttore Generale di Terrepadane Dante Pattini – è da sempre un partner attento e affidabile: è quindi naturale che si preoccupi di prevenire le possibili criticità nelle quali potrebbero incorrere le aziende durante la campagna>.

Fonte: Libertà