Il futuro di Terrepadane è già presente

<Nella nostra realtà – spiega Elisabetta Ugolotti, responsabile del personale – il 30% del personale è under 30, mentre gli under 40 rappresentano il 44% dell’organizzazione. Chiariamo però che questo non vuole dire che chi non è giovane non vale, anzi, il valore del nostro Consorzio è cresciuto proprio grazie al contributo dei professionisti più esperti. Tuttavia, si cerca di guardare anche ad un nuovo scenario, ai giovani che hanno talento e vogliono impegnarsi per il loro futuro. Anche se nella società odierna c’è chi ha ancora dubbi sull’impegno e la voglia di mettersi in gioco dei giovani, noi ci sentiamo di smentire questo atteggiamento>.
Il progetto di costruzione e valorizzazione delle competenze più junior in Terrepadane è iniziato anni fa e oggi l’azienda gode di un potenziale enorme, un mix di esperienza e innovazione.
<Il rapporto tra generazioni di lavoratori non è semplice – chiarisce Ugolotti -, spesso viene visto come una competizione tra il giovane “arrampicante” che arriva e il lavoratore senior che deve difendere il posto di lavoro; ma per noi è stato fondamentale costruire sistemi integrati di cooperazione, collaborazione tra visioni, adottare sensibilità, competenze, capacità diverse di innovazione per costruire insieme un risultato comune. Oggi – sarà sempre più così -, il fattore esperienza deve essere affiancato da flessibilità e capacità di adattamento, velocità di apprendimento di strumenti e tecnologie per pensare in maniera più agile. È questo l’incrocio magico, difficilissimo da trovare ma potenzialmente fortissimo!>.
La responsabile continua spiegando che trovare giovani risorse preconfezionate con le caratteristiche che corrispondano al cento per cento all’ideale ricercato è utopico se non vera fantascienza. <Per questo siamo orientati ad incontrare e inserire in azienda persone appassionate del proprio lavoro per poi investire nella crescita delle loro competenze. È fondamentale far sì che si apprenda all’interno delle mura dell’azienda: la formazione non è più soltanto “continua” ma è soprattutto una formazione che quotidianamente si apprende sul campo attraverso le sfide di mercato che una realtà come la nostra può proporre.
Inoltre, la migliore formazione non si fa quando si deve colmare una lacuna immediata, ma si fa nel momento in cui sembra non esserci una necessità impellente, preparandosi “a mente libera” a momenti di necessità future. E in questo senso abbiamo creato percorsi interni specifici>.
<Terrepadane – spiega il direttore generale, Dante Pattini – ha costruito negli anni e sta continuando a costruire la sua solidità – soprattutto in termini di relazioni con gli agricoltori -,
basandosi proprio sulla professionalità dei propri dipendenti e sulle loro capacità. Non deve stupire quindi, che da parte della cooperativa vi sia particolare attenzione sia ai giovani – depositari del futuro – e nei professionisti più esperti, preziosissimi per maturità ed esperienza>

Con N-Drip la micro-irrigazione diventa ancora più sostenibile e conveniente

L’evento che ha radunato un buon numero di imprenditori agricoli molto attenti e interessati e alcuni esponenti dei consorzio di bonifica della Muzza, ha acceso i riflettori sulla tecnologia di irrigazione a goccia, N-DRIP, un sistema brevettato veramente molto innovativo, visto che funziona senza pompa, senza filtro e senza consumare gasolio, permettendo un miglior sfruttamento della risorsa idrica e apportando miglioramenti importanti in termini di sostenibilità ambientale, ma anche di contenimento di costi.
<Questo sistema che stiamo proponendo già da più di un anno – ha spiegato Matteo Scaglioni (Responsabile Water Management di Terrepadane) – permette di ottimizzare l’uso dell’acqua, ridurre gli sprechi e aumentare l’efficienza delle colture. Il tutto nel segno della sostenibilità e del contenimento dei costi. Inoltre, abbiamo con stupore constatato che gli animali selvatici non ‘attaccano’ la manichetta, non la danneggiano, probabilmente per il fatto che tubazioni e le ali gocciolanti non sono gonfie>.
N – Drip – che è nata come start up e rappresenta una delle tantissime innovazioni attivate in Israele in questo settore – ha sviluppato un principio molto semplice: è una manichetta che sfrutta la semplice gravità e non richiede perciò nessuna fonte di energia: è sufficiente che l’acqua si trovi a 70/80 cm di altezza superiore al piano di campagna per garantire una irrigazione uniforme ed efficiente.
Di fatto possiamo quindi parlare di una evoluzione della irrigazione a goccia tradizionale perché N-Drip non richiede sistemi di pompaggio e di filtrazione: il gocciolatore, infatti, non necessita di acqua filtrata!
Il sistema, utilizzando infrastrutture esistenti e la semplice forza di gravità come energia, permette di eliminare completamente pompe e filtri evitando così appesantimenti sul costo dell’impianto irriguo.
La micro-irrigazione N-Drip “alimentata dalla gravità” permette di conseguire una massimizzazione dei rendimenti dell’irrigazione, presentando anche bassi costi di conversione.
Utilizzata per la prima volta in Europa da Terrepadane nel 2023 N-Drip è ormai diffusa invece già da qualche anno in Africa, America e Asia.
In Italia in due anni di prove, Terrepadane ha irrigato con questo sistema irriguo quasi 200 ha di mais con risultati veramente ottimi raccogliendo la soddisfazione dei clienti che l’hanno impiegata.
<N-Drip – spiega Tomer Katzir, Direttore Commerciale e Operazioni per l’Italia di N-Drip con cui Terrepadane collabora direttamente – è un nuovo sistema che permette di risparmiare acqua, grazie ad una tecnologia innovativa.
Viviamo in un momento storico in cui l’acqua è diventata un fattore limitato e limitante; quindi, l’agricoltura è chiamata (e lo sarà sempre più) ad affrontare la sfida di contenere l’impiego sia di acqua che di energia: grazie ad N- Drip gli agricoltori potranno ottenere un importante efficientamento dell’utilizzo dell’acqua, ridurre la percolazione e migliorare la gestione dell’azoto. Il tutto senza impiegare energia, ma utilizzando semplicemente la forza di gravità>.

Terrepadane presenta i nuovi trattori T7 di new Holland con PLM Intelligence

La prova ha visto in attività i nuovi trattori New Holland ad alta potenza entrati in gamma e già disponibili per la vendita, ovvero il T7.340 e il T7.300 in abbinamento alle attrezzature Optimer XL 5000 di Kuhn e all’aratro Moro.
Queste macchine offrono potenza, dimensioni e intelligenza ai clienti con l’obiettivo di aumentare le produzioni delle loro aziende; il design è compatto e favorisce un elevato rapporto peso/potenza, una migliore manovrabilità e una maggior efficienza dei consumi.
l nuovo T7.340 HD beneficia inoltre della tecnologia introdotta sui modelli della gamma T7 di dimensioni inferiori, che comprende il controllo integrato delle Big Baler New Holland, migliorando il comfort dell’operatore e ottimizzando l’interazione tra il trattore e la pressa trainata.
Con l’introduzione del T7.340 HD con PLM Intelligence, New Holland Agriculture lancia un nuovo modello di punta per la sua serie di trattori T7 HD, portando la potenza della gamma in una nuova dimensione.
<Questo modello – spiega Matteo Gatti, Responsabile vendite trattori e macchine agricole – corrisponde alle richieste degli agricoltori e dei contoterzisti di tutta Europa, i quali sono sempre più alla ricerca di trattori con potenze elevate, ma dal design compatto. Un’esigenza che nasce dalla necessità di usufruire di un elevato rapporto potenza/peso ed una migliore manovrabilità, tenendo conto anche della necessità di migliorare l’efficienza nei consumi>.
Inoltre, coerentemente con l’importanza della gestione dei dati e delle tecnologie sempre più all’avanguardia, questi nuovi trattori sono dotati di maggiori livelli di connettività, integrando il sistema di gestione TIM (Tractor-Implement-Management), che consente il trasferimento dei dati da e verso gli attrezzi compatibili collegati.
Il tutto al fine di aumentare la produttività fornendo un certo grado di controllo della macchina, ad esempio modificando automaticamente la velocità di avanzamento rispetto alla grandezza dell’andana durante la pressatura.
Inoltre, il sistema telematico montato su queste macchine di nuova generazione, permette di gestire l’azienda agricola stando in cabina, in ufficio, o anche dall’altra parte del mondo.
<Le prove che abbiamo proposto – spiega il presidente di Terrepadane, Marco Crotti -valorizzano le tecnologie più evolute e di ultima generazione, dimostrando agli agricoltori come attraverso l’impiego di soluzioni innovative sia possibile lavorare in modo sostenibile, ottenendo risultati significativi in termini di miglioramento della competitività delle aziende>.

Fonte: Libertà

Terrepadane: massimo impegno sui cereali per “salvare” la redditività

<I cerealicoltori stanno affrontando numerose sfide durante questa campagna, a cominciare dal clima; le piogge insistenti a partire da maggio e le temperature non troppo elevate, hanno portato alla comparsa di problematiche legate alla qualità dei prodotti (peso specifico basso, volpatura, DON) – afferma paolo Guardiani – Responsabile assicurazione qualità igiene e sicurezza alimentare di Terrepadane>.
In questo contesto di emergenza assume più che mai rilievo l’attività di ritiro svolta dal Consorzio Agrario Terrepadane nel quadro dei contratti di coltivazione che la cooperativa propone da anni per valorizzare le produzioni e per consentire agli agricoltori di fare scelte consapevoli.
< In questo momento – afferma Marco Cappelli, agronomo, responsabile cereali Terrepadane – abbiamo superato da poco la metà della campagna cereali e quindi abbiamo ritirato un po’ più del 50% del prodotto locale delle nostre province. In questa campagna, in termini numerici, abbiamo ritirato 300mila quintali di cereali e l’obiettivo è quello di arrivare a 450mila quintali.
Ora, considerate le numerose problematiche che sono emerse quest’anno, soprattutto in termini qualitativi, stiamo cercando di dividere i prodotti, in base alle varie caratteristiche merceologiche. Cappelli spiega che verranno elaborate valutazioni commerciali insieme ai principali mulini con i quali il Consorzio collabora.
<A questo proposito, abbiamo già avviato contatti con Barilla, Molino Grassi, Galbusera e le altre realtà con le quali lavoriamo da anni, al fine di comprendere l’utilizzo di questi prodotti, soprattutto quelli più particolari e formulare una valutazione economica>.
Passando ai tempi, l’agronomo chiarisce che entro fine mese si arriverà ad una definizione precisa della situazione, il che garantirà all’agricoltore di comprendere con precisione quanto sarà valutato il prodotto: <è chiaro che in un’annata come questa, i contratti di filiera assumono un valore ancora maggiore, anche perché mettono i produttori al riparo dalle possibili speculazioni. L’aspetto molto importante è rappresentato dal fatto che lavoriamo con partner consolidati che conoscono l’affidabilità delle aziende che producono e della cooperativa che ritira e dunque non mettono certo a repentaglio un rapporto che dura in molti casi da più di 10 anni per una stagione non del tutto positiva>.

I contratti di Coltivazione di Terrepadane

Caratterizzati da una tradizione ormai ventennale, i contratti di coltivazione proposti da Terrepadane rappresentano uno strumento professionale per indirizzare l’azienda agricola nella scelta delle varietà da seminare, nelle tecniche agronomiche da adottare e nella vendita dei cereali.
I contratti Terrepadane puntano a valorizzare la sostenibilità della produzione e impegnano i produttori con un disciplinare ben preciso a monte di un contratto di conferimento che lega la cooperativa alle maggiori aziende di trasformazione a partire da Barilla, fino a Galbusera e a molte altre alle quali viene conferito il prodotto. I contratti di coltivazione già da molti anni, visto il successo ottenuto per il grano tenero sono stati proposti anche per il duro (in collaborazione con i maggiori pastifici), per i cereali biologici, oltre che per altre colture
I contratti di filiera – che sono anche previsto dalla nuova Pac, che li individua come strumento fondamentale per migliorare l’efficienza delle filiere e favorire la competitività, fronteggiando l’eterna problematica della volatilità dei prezzi – garantiscono ai produttori un prezzo sicuro e competitivo, tempi di pagamento precisi, consentendo alle aziende agricole un’agevole programmazione.

 

Fonte: Libertà e Terrepadane

Convenzione Flex, pagamenti fino a 18 mesi per gli agricoltori di Terrepadane con Banca di Piacenza

Alle condizioni già favorevoli del Conto Flex – che permette ai clienti di fruire di un’ottima flessibilità dei pagamenti – si aggiunge un profilo ulteriormente migliorativo per quanto concerne i tempi che risultano ancora più convenienti e che vengono dilatati.
“In pratica – riferisce Riccardo Stramezzi, Responsabile delle Convenzioni per Terrepadane – si tratta di un’anticipazione concessa dalla Banca agli imprenditori agricoli, che però può essere destinata esclusivamente al pagamento di fatture emesse dal Consorzio Agrario Terrepadane; a fronte degli acquisti mensili – prosegue – il pagamento avviene con giri periodici dal conto ordinario o con incassi commerciali con scadenza massima il diciottesimo mese successivo al primo addebito mensile. Proprio nel periodo di tempo concesso sta la novità, visto che la precedente versione prevedeva dodici mesi”.
La convenzione permette inoltre al cliente del Consorzio di decurtare parzialmente o integralmente l’utilizzo della linea di credito, senza attendere le scadenze specifiche.
Convenzione Flex è una convenzione speciale, che si presenta vantaggiosa – rispetto al classico fido – già in termini di costi fissi, visto che non prevede “appesantimenti” di nessun genere.
“Con questo nuovo strumento finanziario dedicato inizialmente ai territori di Lodi e Pavia – spiega Luca Bazzini, Direttore Amministrazione e Finanza di Terrepadane – puntiamo ad offrire un contributo concreto alle aziende nello sforzo di mantenere competitività, in momenti come quello attuale in cui la disponibilità di liquidità può veramente costituire un fattore strategico di successo. Una campagna agraria come quella che stiamo vivendo pone infatti gli agricoltori, di fronte ad un’unica certezza, che è quella degli elevati costi di anticipazione e richiede, perciò, il supporto di strumenti finanziari compensativi che possono portare le aziende agricole a concludere la campagna”.
“Questa iniziativa – conferma Stefano Beltrami, Responsabile Ufficio Marketing della Banca di Piacenza – nasce per ribadire, ancora una volta, la vicinanza della Banca di Piacenza ai territori in cui opera. Il nostro valore aggiunto è la relazione che intendiamo instaurare con i nostri clienti, una catena decisionale corta ed efficace e la possibilità di contare sia sulla presenza di personale specializzato nelle nostre Filiali sia di strumenti digitali all’avanguardia”.

 

Fonte: Terrepadane, Il Cittadino di Lodi, La Provincia Pavese

Vite, annata difficile in cui non sono permessi errori

“Fin dall’inizio di maggio – spiega Luca Bricchi, tecnico vitivinicolo di Terrepadane – ci siamo accorti della partenza della malattia, che si manifesta con notevole suscettibilità varietale, colpendo nei nostri areali soprattutto la croatina. Purtroppo, le condizioni climatiche caratterizzate da piogge molto abbondanti e frequenti hanno impedito in molti casi di entrare tempestivamente in vigna per attuare i trattamenti: così ci siamo trovati con la vegetazione non coperta e spesso abbiamo dovuto “rincorrere” la malattia.
L’esperto continua spiegando che in provincia di Piacenza quest’anno non ci sono zone non interessate: “la malattia è presente in tutte le valli, ma ora ci sta preoccupando anche un aumento della diffusione dell’odio, un’altra patologia molto perniciosa che trova il suo ambiente di sviluppo ideale nelle condizioni di alte temperature ed elevata umidità che si stanno verificando in questi giorni”.
Per i viticoltori si presenta perciò una campagna caratterizzata da ingenti spese con la certezza di arrivare a vendemmiare una quantità inferiore di uva: certamente per ora non è ancora possibile stimare quale sarà il calo produttivo, ma già vi è consapevolezza che bisognerà fare i conti con una vendemmia non abbondante.
Per salvaguardare la qualità è perciò fondamentale poter contare su un’adeguata assistenza tecnica: “noi tecnici di Terrepadane – spiega Bricchi – siamo impegnati a 360 gradi nelle visite in vigneto per valutare le singole situazioni e suggerire gli eventuali trattamenti. Come in tutte le annate difficili, sarà solo la professionalità e la capacità di operare le scelte giuste a garantire una produzione di qualità: per questo è importante seguire passo passo ogni scelta e condividere ogni decisione”.
Siamo ben consapevoli – sintetizza il presidente di Terrepadane Marco Crotti – che la viticoltura costituisce un comparto fondamentale per l’economia del nostro territorio: per questo abbiamo dato vita dapprima, e poi implementato, un servizio di consulenza costruito da giovani agronomi qualificati e dinamici, capaci di offrire un supporto concreto alle aziende vitivinicole, incidendo in modo positivo e fondamentale sulla loro redditività e facendo dell’assistenza tecnica quel plus che nei momenti difficili può diventare vero fattore strategico di successo”.

Fonte: Libertà e Terrepadane

Cereali: inizia la campagna

Proprio alla mietitura sono legati numerosi momenti della tradizione, spesso festosi, tanto che questa operazione agricola in passato è stata spesso caricata di folklore e colore, proprio per l’elevata aspettativa che la accompagnava, visto che rappresentava il momento in cui venivano portati “in cascina” i frutti del duro lavoro di molti mesi.
Oggi, il lavoro è forse meno duro, ma non meno difficile e l’aspettativa è sempre molto elevata: a fare il punto in queste prime giornate di lavoro (la campagna è appena iniziata proprio ieri nella zona di San Giorgio piacentino) provvede Marco Cappelli, responsabile cereali del Consorzio agrario Terrepadane, che spiega: <la campagna nel Piacentino è appena iniziata con la trebbiatura dell’orzo e le primissime di frumento: va detto che dopo diversi anni in cui il clima molto caldo della primavera aveva portato ad un anticipo della trebbiatura, quest’anno ritorniamo ai periodi canonici. Per quanto riguarda l’orzo abbiamo rese discrete e un peso specifico nella media, mentre siamo in attesa dei grani – tenero e duro – per vedere in quale situazione ci troviamo. Infatti, la stagione primaverile particolarmente piovosa ha creato problemi non indifferenti>.
Tra i problemi maggiori vi è senz’altro quello dell’allettamento che in provincia di Piacenza, particolarmente in alcune aree – come, ad esempio, nella “bassa” – si è verificato in modo importante, andando ad incidere oltre che sulla quantità, anche sulla qualità del prodotto.
Il prodotto che viene raccolto in moti casi viene gestito con i contratti di coltivazione, importanti strumenti di valorizzazione ei cereali e non solo attivati da molti anni dal Consorzio Terrepadane (che conferisce il prodotto a grandi aziende di trasformazione che si contraddistinguono per marchi importanti, sottoscrivendo con l’agricoltore uno specifico disciplinare di qualità e garantendo buone condizioni economiche), che consento agli agricoltori di fronteggiare la volatilità dei prezzi, potendo contare su un reddito certo e assicurato con tempistiche prefissate: <gran parte del grano – sia duro che tenero – che ci si accinge a raccogliere in questi giorni è sotto contratto, il che conferma l’utilità di questi strumenti>.
Sul fronte dei prezzi invece, va detto che trovandoci in una situazione diffusa di rese piuttosto basse anche al centro e sud Italia a causa delle difficili condizioni climatiche che si sono verificate (a differenza che da noi, al sud il grosso problema è stato la siccità estrema degli ultimi mesi); ci si aspetta un recupero dei listini per il prodotto di qualità.

Fonte: Libertà e Terrepadane

Terrepadane regina di sostenibilità

Rivulis è un’azienda leader in tutto il mondo nel comparto dell’irrigazione sostenibile: con i suoi 22 stabilimenti produttivi, 3.000 dipendenti, 3 centri di ricerca e sviluppo e numerosi centri di progettazione, Rivulis – che vanta più di 80 anni di esperienza – è sinonimo in tutto il mondo di soluzione di microirrigazione di qualità.
<Questa azienda con cui collaboriamo da anni – ha chiarito il responsabile del settore Water Management, l’agronomo Matteo Scaglioni – ci ha riconosciuto un particolare impegno nel progetto “Crediti di Carbonio”, del quale siamo protagonisti già da due anni e che proprio in questa campagna agraria sta dando i primi risultati concreti.
Il progetto punta a mettere le aziende agricole al centro del mercato dei crediti di carbonio: il concetto è molto semplice, ma geniale allo stesso tempo. Le aziende agricole, migliorando le tecniche produttive nella direzione della sostenibilità e introducendo tecnologie (in questo caso irrigue) virtuose, “risparmiano” carbonio (sono in credito di carbonio) che poi vendono>.
<Abbiamo iniziato questo progetto – ha chiarito lo stesso direttore generale della cooperativa piacentina, Dante Pattini, nella consapevolezza che l’attuale situazione politica – economica (tassi di interesse, ridimensionamento contributi Pac, aumento costi, ecc..) impone alle aziende la necessità di valorizzare tutte le possibili integrazioni di reddito che si presentano. Inoltre, la nostra partnership consolidata ci ha permesso di essere distributore esclusivo dei prodotti Rivulis, compreso il progetto che riguarda i crediti di carbonio».
Quest’anno il progetto ha tagliato il traguardo dei 3mila ettari coinvolti (nel territorio servito da Terrepadane che comprende Piacenza, Milano, Monza Brianza, Lodi e Pavia) e proprio in queste settimane verranno venduti i primi crediti di carbonio da parte di un’azienda agricola.
<Al di là del riconoscimento, che è motivo di soddisfazione e di orgoglio – conclude il presidente di Terrepadane, Marco Crotti -, oltre che ovviamente di stimolo a continuare sulla strada intrapresa, ad emergere è lo sforzo che vede in prima linea da oltre 120 anni questa cooperativa nella direzione dell’innovazione e dello studio di soluzioni d’avanguardia finalizzate ad incidere positivamente e significativamente sui bilanci delle aziende agricole>.

 

La Ferrari F1 nel nostro Centro Macchine

La scuderia del Cavallino rampante è stata fondata da Enzo Ferrari nel 1947 ma le sue origini sportive risalgono al 1929 quando lo stesso Enzo Ferrari diede origine a Modena alla Scuderia Ferrari, che è tuttora la divisione principale del reparto corse, essendo da sempre impegnata in Formula 1 dove ha conquistato 15 volte il titolo mondiale piloti e 16 quello costruttori. Alla Rossa di Maranello sono legate gare leggendarie ed i nomi dei più grandi piloti del mondo dei motori che continuano ad appassionare e regalare momenti indimenticabili a questo sport.

L’evento – che ha visto la macchina esposta per tutta la giornata di ieri – nasce dalla collaborazione tra Terrepadane e Socogas che è rivenditore autorizzato di lubrificanti Shell.
Durante la giornata – ha spiegato Maurizio Musi, specialista Lubrificanti Terrepadane – hanno visitato il nostro Centro Macchine tanti  giovani – complice la prima giornata di vacanza -, ma anche molti piacentini e diversi agricoltori. Attorno alla macchina erano in esposizione i nostri trattori e le nostre attrezzature agricole, che con il bolide rosso condividono la notevole valenza tecnologica.
In agricoltura – che ormai è diventata agricoltura di precisione – infatti, la tecnologia gioca – come è noto – un ruolo sempre più importante, visto che le moderne macchine, grazie ai supporti tecnologici, riescono a compiere lavorazioni molto precise e molto sostenibili, intervenendo in modo mirato e intelligente. Si tratta di macchine sofisticate che richiedono prodotti di qualità. <Per questo – conclude Musi – insieme a Socogas inauguriamo una nuova stagione nel comparto dei lubrificanti, proponendoci come veri professionisti del settore, dando vita ad un vero cambio di passo>.

Consorzio Terrepadane chiude il 2023 consolidando i risultati

<Anche l’esercizio 2023 – chiarisce il direttore generale Dante Pattini – è stato chiuso con il bilancio in attivo. Si tratta del 16mo anno consecutivo, che vede la nostra cooperativa fronteggiare con successo i mercati, declinandone positivamente i trend e interpretando le esigenze dei Soci. Questi dati offrono dunque, da un lato, motivo di soddisfazione, mentre dall’altro, costituiscono uno stimolo a fare ancora meglio>.L’anno appena chiuso si caratterizza per un consolidamento del dato di fatturato (attestato per il 2023 di nuovo a poco meno di 250 milioni di euro); ma presenta incoraggianti crescite per alcuni comparti.
Certamente sulla performance complessiva della cooperativa ha pesato il ruolo di volano finanziario assunto da Terrepadane nei confronti dei suoi Soci per tutto l’anno.
<Il 2023 – chiarisce Luca Bazzini, Direttore Amministrazione e Finanza di Terrepadane – è stato fortemente caratterizzato dal significativo incremento dei tassi di interesse, quasi quadruplicati rispetto al 2022. Questo incremento ha condizionato il risultato di esercizio, in quanto Terrepadane ha svolto, come sempre, un importante ruolo di aiuto a supporto delle aziende agricole del territorio per ridurre l’effetto dall’aumento dei tassi, decidendo di mantenere fisso il costo delle convenzioni bancarie utilizzate dagli agricoltori per gli acquisti presso la cooperativa. Terrepadane, inoltre, è intervenuta anche attuando una politica del credito attenta, volta a mitigare il fabbisogno finanziario delle aziende agricole. Tuttavia, grazie ad una gestione precisa e lungimirante, l’indebitamento complessivo si è ridotto di circa due milioni di euro>.
Se dunque, questa è una premessa imprescindibile; sul fronte dei singoli comparti il Consorzio ha performato bene, dando ancora una volta prova di dinamicità.
Tra i dati positivi spicca quello della fertirrigazione con un aumento di oltre il 50% del fatturato e un consolidamento anche fuori dal nostro territorio, così come si è segnalato positivamente il comparto fitofarmaci. Buon aumento in volume anche per la produzione della fabbrica di Fiorenzuola d’Arda (sia per i fertilizzanti che per i concimi prodotti).
Un lusinghiero +15% è invece il dato che caratterizza il settore dei mangimi composti, così come si sono registrati segnali incoraggianti per i servizi innovativi, tra i quali spicca il Quaderno di campagna, che ha visto superato il traguardo dei 30mila ettari (tra Piacenza altre province), mappati, con quasi 400 aziende agricole coinvolte.
Record anche per il ritiro di cereali con il superamento delle 65mila tonnellate di cereali autunnali ritirati, con un incremento rispetto all’anno precedente di ben 20 punti percentuali: una tendenza molto soddisfacente che, pur avendo fruito positivamente dell’andamento della stagione meteorologica, ottimale per i cereali delle nostre provincie sia a livello produttivo che qualitativo, mette in luce la fiducia della quale la cooperativa gode presso i Soci.
Un capitolo che merita un approfondimento è poi quello del servizio di assicurazione delle colture: anche in questo caso ci si imbatte in una performance da sottolineare con oltre 90 milioni di euro di valore assicurato per le polizze grandine, con una buona varietà di colture coinvolte.
Passi avanti interessanti anche per gli articoli da vigneto, che nel 2023 hanno sviluppato un’importante crescita.
E come da tradizione, in occasione della presentazione del bilancio anche il presidente Marco Crotti esprime un commento, che <ovviamente – spiega – non può non essere improntato alla soddisfazione e anche all’orgoglio, visto che Terrepadane è espressione del mondo agricolo al quale appartengo da generazioni. Certo, non mancano le preoccupazioni, determinate sia dalle difficoltà finanziarie con le quali molte aziende devono fare i conti, sia dall’andamento climatico che sta pesando non poco su questi primi mesi di campagna agraria>.

Con l’acquisizione di Siram si potenzia il settore carbo
A latere dei risultati di bilancio 2023, il Consorzio Terrepadane coglie l’occasione dell’assemblea anche per informare i Soci dell’acquisizione del ramo di azienda, settore carbolubrificanti, di Siram Spa, notissima azienda del territorio di Piacenza (località Carpaneto). <Si tratta – spiegano da Terrepadane – di un investimento finalizzato a rafforzare la nostra posizione di leadership in un settore strategico di mezzi tecnici per gli agricoltori di Piacenza e Parma. Anche in questo caso, il Consorzio punta ad offrire opportunità ai Soci, che nell’attuale congiuntura economica possono rivelarsi strategiche per incidere positivamente sulla competitività delle aziende agricole>.

Sostenibilità sociale e ambientale, dal Welfare ai crediti di carbonio
Un altro aspetto molto interessante al quale Terrepadane sta dedicando da anni particolare attenzione è quello del welfare per i dipendenti.
<Il nostro primo progetto di Welfare (ossia una serie di servizi messi a disposizione dei dipendenti, che vanno dalla polizza sanitaria, alla previdenza complementare, dalle spese scolastiche, ma anche spese mediche e abbonamenti ai trasporti) risale al 2017 – dichiara Elisabetta Ugolotti, Responsabile Risorse Umane di Terrepadane – Si trattava di un progetto quasi pioneristico sul territorio implementato con il supporto di Confindustria e delle Organizzazioni sindacali. Negli ultimi anni abbiamo invece visto come sia cambiato il significato del welfare e l’aumento della soglia di esenzione dalla tassazione ci racconta meglio di qualsiasi definizione, qual è oggi il ruolo del welfare nelle aziende.
Il contesto sociale e le dinamiche di mercato hanno quindi contribuito a far emergere in misura prevalente la funzione retributiva ed economica di questo strumento quale sostegno al reddito. Tuttavia, personalmente – continua Elisabetta Ugolotti – credo che la componente sociale del welfare che piace ai collaboratori vada oltre la dimensione economica poiché abbraccia i servizi di tutela della salute e del benessere, l’istruzione dei figli, il tempo libero.
Le crescenti aspettative dei collaboratori ci hanno portati ad investire in modo significativo negli ultimi 4 anni e a trasformare il nostro modello di welfare abbracciando servizi trasversali in un’organizzazione che cambia: 1/3 dei dipendenti è under 35 e l’età media di circa 43 anni sono fattori che determinano esigenze diverse da soddisfare. E’ in corso di definizione con le Organizzazioni Sindacali un nuovo accordo triennale che darà continuità all’impegno verso i nuovi strumenti di welfare.

Progetto Crediti di Carbonio
Terrepadane è da sempre fortemente vocata a sviluppare l’innovazione, anticipando il cambiamento in agricoltura. In quest’ottica sono attivi alcuni progetti intrapresi in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che riguardano i Crediti di Carbonio, la nuova frontiera dell’agricoltura sostenibile, che in futuro avranno un impatto significativo nel bilancio aziendale.
Del resto, quella del mercato dei crediti di carbonio (un credito è equivalente a 1 tonnellata di CO2) è una possibilità che le aziende agricole non possono certo permettersi di ignorare, viste anche le riduzioni di contribuzione Pac già messe in atto in questa programmazione e previste per le prossime.
Il sistema prevede che l’azienda agricola possa entrare in possesso – attraverso interventi e investimenti virtuosi – di crediti di carbonio, ossia di un risparmio di carbonio, che poi potrà essere “venduto” ad aziende industriali consentendo di bilanciare le loro emissioni di CO2 con quelle prodotte dalle aziende agricole. Queste ultime vanno così ad integrare il loro reddito con questa attività.
Le pratiche che gli agricoltori possono mettere in atto per risparmiare carbonio sono diverse: dal cambio coltura, all’introduzione dell’irrigazione a goccia alimentata con pannelli solari, fino alla riduzione delle lavorazioni, all’adozione di cover crop, ma anche all’aumento del numero di piante ad ettaro, insomma tutte azioni che vadano verso la sostenibilità ambientale.
Il mercato dei crediti di carbonio, sulle cui possibilità il Consorzio Terrepadane si sta concentrando, può costituire un’attività connessa per le aziende: <anche in questo caso – spiegano dal quartier generale di via Colombo – stiamo guardando avanti e studiando nuovi percorsi che potranno incidere positivamente sui bilanci delle nostre aziende>.

Fonte: Terrepadane e Libertà