Terrepadane scommette sempre più su tecniche irrigue d’avanguardia
Proprio in questo ambito nell’impegno di Terrepadane per lo studio e la messa a punto di tecniche irrigue sostenibili si inserisce la collaborazione con N-Drip, azienda israeliana indipendente nata come start up.
Nei giorni scorsi alcuni dirigenti di N-Drip sono stati ospiti della cooperativa piacentina presso la sede centrale di via Colombo, giungendo direttamente da Israele.
<Abbiamo ricevuto – spiega Dante Pattini, direttore generale di Terrepadane – Eran Pollak Ceo (amministratore delegato) di N-Drip, mentre ha partecipato all’incontro collegato on line il prof. Uri Shani, responsabile tecnico scientifico di N-Drip e nome pesantissimo in questo settore. N-Drip è nata come start up (una delle tantissime start up attivate in Israele in questo settore) e ha sviluppato un brevetto veramente molto innovativo. Infatti, il sistema proposto per l’irrigazione a goccia funziona senza pompa, senza filtro e senza consumare gasolio>
In sostanza – sintetizzano da Terrepadane – la startup israeliana propone una nuova tecnologia irrigua che promette un miglior sfruttamento della risorsa idrica.
<Nel corso della scorsa estate – spiega Matteo Scaglioni responsabile Water Management di Terrepadane – abbiamo allestito alcuni campi prova per testare questa tecnologia su mais e i risultati sono stati molto positivi. Infatti, in Lombardia sono già stati realizzati 30 ettari di campi prova (4 campi) su mais e ne sono già programmati altri 500/600 ettari per l’anno prossimo>
A spiegare il principio semplice, ma ingegnoso che sta alla base del sistema provvede direttamente Pollak: <l’irrigazione – dice – avviene una volta posata la manichetta, senza dispendio energetico (non serve il trattore, l’acqua si sposta grazie alla pendenza del campo)! Terrepadane – continua – è la prima azienda in Europa a collaborare con noi nell’adozione di questa nuova tecnologia. I primi tentativi per questa soluzione sono stati effettuati in India, in America, oltre che ovviamente in Israele: solo dopo una modifica delle modalità di filtraggio dell’acqua è stato possibile arrivare al brevetto. Da notare che questa tecnologia potrebbe migliorare l’efficienza dell’irrigazione del 70/80%>.
A sintetizzare il significato di questo importante incontro che ha sancito la collaborazione fattiva tra le due realtà ed ha funzionato come momento di programmazione operativa, provvede direttamente il presidente di Terrepadane Marco Crotti, che spiega come <l’innovazione fa parte del DNA di Terrepadane che da sempre lavora per favorire la diffusione delle soluzioni più efficienti per permettere ai Soci di produrre molto e bene, rispettando l’ambiente, utilizzando in modo intelligente i fattori di produzione e perseguendo marginalità adeguate>.
Fonte: Libertà