Terrepadane: massimo impegno sui cereali per “salvare” la redditività

<I cerealicoltori stanno affrontando numerose sfide durante questa campagna, a cominciare dal clima; le piogge insistenti a partire da maggio e le temperature non troppo elevate, hanno portato alla comparsa di problematiche legate alla qualità dei prodotti (peso specifico basso, volpatura, DON) – afferma paolo Guardiani – Responsabile assicurazione qualità igiene e sicurezza alimentare di Terrepadane>.
In questo contesto di emergenza assume più che mai rilievo l’attività di ritiro svolta dal Consorzio Agrario Terrepadane nel quadro dei contratti di coltivazione che la cooperativa propone da anni per valorizzare le produzioni e per consentire agli agricoltori di fare scelte consapevoli.
< In questo momento – afferma Marco Cappelli, agronomo, responsabile cereali Terrepadane – abbiamo superato da poco la metà della campagna cereali e quindi abbiamo ritirato un po’ più del 50% del prodotto locale delle nostre province. In questa campagna, in termini numerici, abbiamo ritirato 300mila quintali di cereali e l’obiettivo è quello di arrivare a 450mila quintali.
Ora, considerate le numerose problematiche che sono emerse quest’anno, soprattutto in termini qualitativi, stiamo cercando di dividere i prodotti, in base alle varie caratteristiche merceologiche. Cappelli spiega che verranno elaborate valutazioni commerciali insieme ai principali mulini con i quali il Consorzio collabora.
<A questo proposito, abbiamo già avviato contatti con Barilla, Molino Grassi, Galbusera e le altre realtà con le quali lavoriamo da anni, al fine di comprendere l’utilizzo di questi prodotti, soprattutto quelli più particolari e formulare una valutazione economica>.
Passando ai tempi, l’agronomo chiarisce che entro fine mese si arriverà ad una definizione precisa della situazione, il che garantirà all’agricoltore di comprendere con precisione quanto sarà valutato il prodotto: <è chiaro che in un’annata come questa, i contratti di filiera assumono un valore ancora maggiore, anche perché mettono i produttori al riparo dalle possibili speculazioni. L’aspetto molto importante è rappresentato dal fatto che lavoriamo con partner consolidati che conoscono l’affidabilità delle aziende che producono e della cooperativa che ritira e dunque non mettono certo a repentaglio un rapporto che dura in molti casi da più di 10 anni per una stagione non del tutto positiva>.

I contratti di Coltivazione di Terrepadane

Caratterizzati da una tradizione ormai ventennale, i contratti di coltivazione proposti da Terrepadane rappresentano uno strumento professionale per indirizzare l’azienda agricola nella scelta delle varietà da seminare, nelle tecniche agronomiche da adottare e nella vendita dei cereali.
I contratti Terrepadane puntano a valorizzare la sostenibilità della produzione e impegnano i produttori con un disciplinare ben preciso a monte di un contratto di conferimento che lega la cooperativa alle maggiori aziende di trasformazione a partire da Barilla, fino a Galbusera e a molte altre alle quali viene conferito il prodotto. I contratti di coltivazione già da molti anni, visto il successo ottenuto per il grano tenero sono stati proposti anche per il duro (in collaborazione con i maggiori pastifici), per i cereali biologici, oltre che per altre colture
I contratti di filiera – che sono anche previsto dalla nuova Pac, che li individua come strumento fondamentale per migliorare l’efficienza delle filiere e favorire la competitività, fronteggiando l’eterna problematica della volatilità dei prezzi – garantiscono ai produttori un prezzo sicuro e competitivo, tempi di pagamento precisi, consentendo alle aziende agricole un’agevole programmazione.

 

Fonte: Libertà e Terrepadane

Convenzione Flex, pagamenti fino a 18 mesi per gli agricoltori di Terrepadane con Banca di Piacenza

Alle condizioni già favorevoli del Conto Flex – che permette ai clienti di fruire di un’ottima flessibilità dei pagamenti – si aggiunge un profilo ulteriormente migliorativo per quanto concerne i tempi che risultano ancora più convenienti e che vengono dilatati.
“In pratica – riferisce Riccardo Stramezzi, Responsabile delle Convenzioni per Terrepadane – si tratta di un’anticipazione concessa dalla Banca agli imprenditori agricoli, che però può essere destinata esclusivamente al pagamento di fatture emesse dal Consorzio Agrario Terrepadane; a fronte degli acquisti mensili – prosegue – il pagamento avviene con giri periodici dal conto ordinario o con incassi commerciali con scadenza massima il diciottesimo mese successivo al primo addebito mensile. Proprio nel periodo di tempo concesso sta la novità, visto che la precedente versione prevedeva dodici mesi”.
La convenzione permette inoltre al cliente del Consorzio di decurtare parzialmente o integralmente l’utilizzo della linea di credito, senza attendere le scadenze specifiche.
Convenzione Flex è una convenzione speciale, che si presenta vantaggiosa – rispetto al classico fido – già in termini di costi fissi, visto che non prevede “appesantimenti” di nessun genere.
“Con questo nuovo strumento finanziario dedicato inizialmente ai territori di Lodi e Pavia – spiega Luca Bazzini, Direttore Amministrazione e Finanza di Terrepadane – puntiamo ad offrire un contributo concreto alle aziende nello sforzo di mantenere competitività, in momenti come quello attuale in cui la disponibilità di liquidità può veramente costituire un fattore strategico di successo. Una campagna agraria come quella che stiamo vivendo pone infatti gli agricoltori, di fronte ad un’unica certezza, che è quella degli elevati costi di anticipazione e richiede, perciò, il supporto di strumenti finanziari compensativi che possono portare le aziende agricole a concludere la campagna”.
“Questa iniziativa – conferma Stefano Beltrami, Responsabile Ufficio Marketing della Banca di Piacenza – nasce per ribadire, ancora una volta, la vicinanza della Banca di Piacenza ai territori in cui opera. Il nostro valore aggiunto è la relazione che intendiamo instaurare con i nostri clienti, una catena decisionale corta ed efficace e la possibilità di contare sia sulla presenza di personale specializzato nelle nostre Filiali sia di strumenti digitali all’avanguardia”.

 

Fonte: Terrepadane, Il Cittadino di Lodi, La Provincia Pavese

Vite, annata difficile in cui non sono permessi errori

“Fin dall’inizio di maggio – spiega Luca Bricchi, tecnico vitivinicolo di Terrepadane – ci siamo accorti della partenza della malattia, che si manifesta con notevole suscettibilità varietale, colpendo nei nostri areali soprattutto la croatina. Purtroppo, le condizioni climatiche caratterizzate da piogge molto abbondanti e frequenti hanno impedito in molti casi di entrare tempestivamente in vigna per attuare i trattamenti: così ci siamo trovati con la vegetazione non coperta e spesso abbiamo dovuto “rincorrere” la malattia.
L’esperto continua spiegando che in provincia di Piacenza quest’anno non ci sono zone non interessate: “la malattia è presente in tutte le valli, ma ora ci sta preoccupando anche un aumento della diffusione dell’odio, un’altra patologia molto perniciosa che trova il suo ambiente di sviluppo ideale nelle condizioni di alte temperature ed elevata umidità che si stanno verificando in questi giorni”.
Per i viticoltori si presenta perciò una campagna caratterizzata da ingenti spese con la certezza di arrivare a vendemmiare una quantità inferiore di uva: certamente per ora non è ancora possibile stimare quale sarà il calo produttivo, ma già vi è consapevolezza che bisognerà fare i conti con una vendemmia non abbondante.
Per salvaguardare la qualità è perciò fondamentale poter contare su un’adeguata assistenza tecnica: “noi tecnici di Terrepadane – spiega Bricchi – siamo impegnati a 360 gradi nelle visite in vigneto per valutare le singole situazioni e suggerire gli eventuali trattamenti. Come in tutte le annate difficili, sarà solo la professionalità e la capacità di operare le scelte giuste a garantire una produzione di qualità: per questo è importante seguire passo passo ogni scelta e condividere ogni decisione”.
Siamo ben consapevoli – sintetizza il presidente di Terrepadane Marco Crotti – che la viticoltura costituisce un comparto fondamentale per l’economia del nostro territorio: per questo abbiamo dato vita dapprima, e poi implementato, un servizio di consulenza costruito da giovani agronomi qualificati e dinamici, capaci di offrire un supporto concreto alle aziende vitivinicole, incidendo in modo positivo e fondamentale sulla loro redditività e facendo dell’assistenza tecnica quel plus che nei momenti difficili può diventare vero fattore strategico di successo”.

Fonte: Libertà e Terrepadane

Cereali: inizia la campagna

Proprio alla mietitura sono legati numerosi momenti della tradizione, spesso festosi, tanto che questa operazione agricola in passato è stata spesso caricata di folklore e colore, proprio per l’elevata aspettativa che la accompagnava, visto che rappresentava il momento in cui venivano portati “in cascina” i frutti del duro lavoro di molti mesi.
Oggi, il lavoro è forse meno duro, ma non meno difficile e l’aspettativa è sempre molto elevata: a fare il punto in queste prime giornate di lavoro (la campagna è appena iniziata proprio ieri nella zona di San Giorgio piacentino) provvede Marco Cappelli, responsabile cereali del Consorzio agrario Terrepadane, che spiega: <la campagna nel Piacentino è appena iniziata con la trebbiatura dell’orzo e le primissime di frumento: va detto che dopo diversi anni in cui il clima molto caldo della primavera aveva portato ad un anticipo della trebbiatura, quest’anno ritorniamo ai periodi canonici. Per quanto riguarda l’orzo abbiamo rese discrete e un peso specifico nella media, mentre siamo in attesa dei grani – tenero e duro – per vedere in quale situazione ci troviamo. Infatti, la stagione primaverile particolarmente piovosa ha creato problemi non indifferenti>.
Tra i problemi maggiori vi è senz’altro quello dell’allettamento che in provincia di Piacenza, particolarmente in alcune aree – come, ad esempio, nella “bassa” – si è verificato in modo importante, andando ad incidere oltre che sulla quantità, anche sulla qualità del prodotto.
Il prodotto che viene raccolto in moti casi viene gestito con i contratti di coltivazione, importanti strumenti di valorizzazione ei cereali e non solo attivati da molti anni dal Consorzio Terrepadane (che conferisce il prodotto a grandi aziende di trasformazione che si contraddistinguono per marchi importanti, sottoscrivendo con l’agricoltore uno specifico disciplinare di qualità e garantendo buone condizioni economiche), che consento agli agricoltori di fronteggiare la volatilità dei prezzi, potendo contare su un reddito certo e assicurato con tempistiche prefissate: <gran parte del grano – sia duro che tenero – che ci si accinge a raccogliere in questi giorni è sotto contratto, il che conferma l’utilità di questi strumenti>.
Sul fronte dei prezzi invece, va detto che trovandoci in una situazione diffusa di rese piuttosto basse anche al centro e sud Italia a causa delle difficili condizioni climatiche che si sono verificate (a differenza che da noi, al sud il grosso problema è stato la siccità estrema degli ultimi mesi); ci si aspetta un recupero dei listini per il prodotto di qualità.

Fonte: Libertà e Terrepadane

Terrepadane regina di sostenibilità

Rivulis è un’azienda leader in tutto il mondo nel comparto dell’irrigazione sostenibile: con i suoi 22 stabilimenti produttivi, 3.000 dipendenti, 3 centri di ricerca e sviluppo e numerosi centri di progettazione, Rivulis – che vanta più di 80 anni di esperienza – è sinonimo in tutto il mondo di soluzione di microirrigazione di qualità.
<Questa azienda con cui collaboriamo da anni – ha chiarito il responsabile del settore Water Management, l’agronomo Matteo Scaglioni – ci ha riconosciuto un particolare impegno nel progetto “Crediti di Carbonio”, del quale siamo protagonisti già da due anni e che proprio in questa campagna agraria sta dando i primi risultati concreti.
Il progetto punta a mettere le aziende agricole al centro del mercato dei crediti di carbonio: il concetto è molto semplice, ma geniale allo stesso tempo. Le aziende agricole, migliorando le tecniche produttive nella direzione della sostenibilità e introducendo tecnologie (in questo caso irrigue) virtuose, “risparmiano” carbonio (sono in credito di carbonio) che poi vendono>.
<Abbiamo iniziato questo progetto – ha chiarito lo stesso direttore generale della cooperativa piacentina, Dante Pattini, nella consapevolezza che l’attuale situazione politica – economica (tassi di interesse, ridimensionamento contributi Pac, aumento costi, ecc..) impone alle aziende la necessità di valorizzare tutte le possibili integrazioni di reddito che si presentano. Inoltre, la nostra partnership consolidata ci ha permesso di essere distributore esclusivo dei prodotti Rivulis, compreso il progetto che riguarda i crediti di carbonio».
Quest’anno il progetto ha tagliato il traguardo dei 3mila ettari coinvolti (nel territorio servito da Terrepadane che comprende Piacenza, Milano, Monza Brianza, Lodi e Pavia) e proprio in queste settimane verranno venduti i primi crediti di carbonio da parte di un’azienda agricola.
<Al di là del riconoscimento, che è motivo di soddisfazione e di orgoglio – conclude il presidente di Terrepadane, Marco Crotti -, oltre che ovviamente di stimolo a continuare sulla strada intrapresa, ad emergere è lo sforzo che vede in prima linea da oltre 120 anni questa cooperativa nella direzione dell’innovazione e dello studio di soluzioni d’avanguardia finalizzate ad incidere positivamente e significativamente sui bilanci delle aziende agricole>.

 

La Ferrari F1 nel nostro Centro Macchine

La scuderia del Cavallino rampante è stata fondata da Enzo Ferrari nel 1947 ma le sue origini sportive risalgono al 1929 quando lo stesso Enzo Ferrari diede origine a Modena alla Scuderia Ferrari, che è tuttora la divisione principale del reparto corse, essendo da sempre impegnata in Formula 1 dove ha conquistato 15 volte il titolo mondiale piloti e 16 quello costruttori. Alla Rossa di Maranello sono legate gare leggendarie ed i nomi dei più grandi piloti del mondo dei motori che continuano ad appassionare e regalare momenti indimenticabili a questo sport.

L’evento – che ha visto la macchina esposta per tutta la giornata di ieri – nasce dalla collaborazione tra Terrepadane e Socogas che è rivenditore autorizzato di lubrificanti Shell.
Durante la giornata – ha spiegato Maurizio Musi, specialista Lubrificanti Terrepadane – hanno visitato il nostro Centro Macchine tanti  giovani – complice la prima giornata di vacanza -, ma anche molti piacentini e diversi agricoltori. Attorno alla macchina erano in esposizione i nostri trattori e le nostre attrezzature agricole, che con il bolide rosso condividono la notevole valenza tecnologica.
In agricoltura – che ormai è diventata agricoltura di precisione – infatti, la tecnologia gioca – come è noto – un ruolo sempre più importante, visto che le moderne macchine, grazie ai supporti tecnologici, riescono a compiere lavorazioni molto precise e molto sostenibili, intervenendo in modo mirato e intelligente. Si tratta di macchine sofisticate che richiedono prodotti di qualità. <Per questo – conclude Musi – insieme a Socogas inauguriamo una nuova stagione nel comparto dei lubrificanti, proponendoci come veri professionisti del settore, dando vita ad un vero cambio di passo>.

Consorzio Terrepadane chiude il 2023 consolidando i risultati

<Anche l’esercizio 2023 – chiarisce il direttore generale Dante Pattini – è stato chiuso con il bilancio in attivo. Si tratta del 16mo anno consecutivo, che vede la nostra cooperativa fronteggiare con successo i mercati, declinandone positivamente i trend e interpretando le esigenze dei Soci. Questi dati offrono dunque, da un lato, motivo di soddisfazione, mentre dall’altro, costituiscono uno stimolo a fare ancora meglio>.L’anno appena chiuso si caratterizza per un consolidamento del dato di fatturato (attestato per il 2023 di nuovo a poco meno di 250 milioni di euro); ma presenta incoraggianti crescite per alcuni comparti.
Certamente sulla performance complessiva della cooperativa ha pesato il ruolo di volano finanziario assunto da Terrepadane nei confronti dei suoi Soci per tutto l’anno.
<Il 2023 – chiarisce Luca Bazzini, Direttore Amministrazione e Finanza di Terrepadane – è stato fortemente caratterizzato dal significativo incremento dei tassi di interesse, quasi quadruplicati rispetto al 2022. Questo incremento ha condizionato il risultato di esercizio, in quanto Terrepadane ha svolto, come sempre, un importante ruolo di aiuto a supporto delle aziende agricole del territorio per ridurre l’effetto dall’aumento dei tassi, decidendo di mantenere fisso il costo delle convenzioni bancarie utilizzate dagli agricoltori per gli acquisti presso la cooperativa. Terrepadane, inoltre, è intervenuta anche attuando una politica del credito attenta, volta a mitigare il fabbisogno finanziario delle aziende agricole. Tuttavia, grazie ad una gestione precisa e lungimirante, l’indebitamento complessivo si è ridotto di circa due milioni di euro>.
Se dunque, questa è una premessa imprescindibile; sul fronte dei singoli comparti il Consorzio ha performato bene, dando ancora una volta prova di dinamicità.
Tra i dati positivi spicca quello della fertirrigazione con un aumento di oltre il 50% del fatturato e un consolidamento anche fuori dal nostro territorio, così come si è segnalato positivamente il comparto fitofarmaci. Buon aumento in volume anche per la produzione della fabbrica di Fiorenzuola d’Arda (sia per i fertilizzanti che per i concimi prodotti).
Un lusinghiero +15% è invece il dato che caratterizza il settore dei mangimi composti, così come si sono registrati segnali incoraggianti per i servizi innovativi, tra i quali spicca il Quaderno di campagna, che ha visto superato il traguardo dei 30mila ettari (tra Piacenza altre province), mappati, con quasi 400 aziende agricole coinvolte.
Record anche per il ritiro di cereali con il superamento delle 65mila tonnellate di cereali autunnali ritirati, con un incremento rispetto all’anno precedente di ben 20 punti percentuali: una tendenza molto soddisfacente che, pur avendo fruito positivamente dell’andamento della stagione meteorologica, ottimale per i cereali delle nostre provincie sia a livello produttivo che qualitativo, mette in luce la fiducia della quale la cooperativa gode presso i Soci.
Un capitolo che merita un approfondimento è poi quello del servizio di assicurazione delle colture: anche in questo caso ci si imbatte in una performance da sottolineare con oltre 90 milioni di euro di valore assicurato per le polizze grandine, con una buona varietà di colture coinvolte.
Passi avanti interessanti anche per gli articoli da vigneto, che nel 2023 hanno sviluppato un’importante crescita.
E come da tradizione, in occasione della presentazione del bilancio anche il presidente Marco Crotti esprime un commento, che <ovviamente – spiega – non può non essere improntato alla soddisfazione e anche all’orgoglio, visto che Terrepadane è espressione del mondo agricolo al quale appartengo da generazioni. Certo, non mancano le preoccupazioni, determinate sia dalle difficoltà finanziarie con le quali molte aziende devono fare i conti, sia dall’andamento climatico che sta pesando non poco su questi primi mesi di campagna agraria>.

Con l’acquisizione di Siram si potenzia il settore carbo
A latere dei risultati di bilancio 2023, il Consorzio Terrepadane coglie l’occasione dell’assemblea anche per informare i Soci dell’acquisizione del ramo di azienda, settore carbolubrificanti, di Siram Spa, notissima azienda del territorio di Piacenza (località Carpaneto). <Si tratta – spiegano da Terrepadane – di un investimento finalizzato a rafforzare la nostra posizione di leadership in un settore strategico di mezzi tecnici per gli agricoltori di Piacenza e Parma. Anche in questo caso, il Consorzio punta ad offrire opportunità ai Soci, che nell’attuale congiuntura economica possono rivelarsi strategiche per incidere positivamente sulla competitività delle aziende agricole>.

Sostenibilità sociale e ambientale, dal Welfare ai crediti di carbonio
Un altro aspetto molto interessante al quale Terrepadane sta dedicando da anni particolare attenzione è quello del welfare per i dipendenti.
<Il nostro primo progetto di Welfare (ossia una serie di servizi messi a disposizione dei dipendenti, che vanno dalla polizza sanitaria, alla previdenza complementare, dalle spese scolastiche, ma anche spese mediche e abbonamenti ai trasporti) risale al 2017 – dichiara Elisabetta Ugolotti, Responsabile Risorse Umane di Terrepadane – Si trattava di un progetto quasi pioneristico sul territorio implementato con il supporto di Confindustria e delle Organizzazioni sindacali. Negli ultimi anni abbiamo invece visto come sia cambiato il significato del welfare e l’aumento della soglia di esenzione dalla tassazione ci racconta meglio di qualsiasi definizione, qual è oggi il ruolo del welfare nelle aziende.
Il contesto sociale e le dinamiche di mercato hanno quindi contribuito a far emergere in misura prevalente la funzione retributiva ed economica di questo strumento quale sostegno al reddito. Tuttavia, personalmente – continua Elisabetta Ugolotti – credo che la componente sociale del welfare che piace ai collaboratori vada oltre la dimensione economica poiché abbraccia i servizi di tutela della salute e del benessere, l’istruzione dei figli, il tempo libero.
Le crescenti aspettative dei collaboratori ci hanno portati ad investire in modo significativo negli ultimi 4 anni e a trasformare il nostro modello di welfare abbracciando servizi trasversali in un’organizzazione che cambia: 1/3 dei dipendenti è under 35 e l’età media di circa 43 anni sono fattori che determinano esigenze diverse da soddisfare. E’ in corso di definizione con le Organizzazioni Sindacali un nuovo accordo triennale che darà continuità all’impegno verso i nuovi strumenti di welfare.

Progetto Crediti di Carbonio
Terrepadane è da sempre fortemente vocata a sviluppare l’innovazione, anticipando il cambiamento in agricoltura. In quest’ottica sono attivi alcuni progetti intrapresi in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che riguardano i Crediti di Carbonio, la nuova frontiera dell’agricoltura sostenibile, che in futuro avranno un impatto significativo nel bilancio aziendale.
Del resto, quella del mercato dei crediti di carbonio (un credito è equivalente a 1 tonnellata di CO2) è una possibilità che le aziende agricole non possono certo permettersi di ignorare, viste anche le riduzioni di contribuzione Pac già messe in atto in questa programmazione e previste per le prossime.
Il sistema prevede che l’azienda agricola possa entrare in possesso – attraverso interventi e investimenti virtuosi – di crediti di carbonio, ossia di un risparmio di carbonio, che poi potrà essere “venduto” ad aziende industriali consentendo di bilanciare le loro emissioni di CO2 con quelle prodotte dalle aziende agricole. Queste ultime vanno così ad integrare il loro reddito con questa attività.
Le pratiche che gli agricoltori possono mettere in atto per risparmiare carbonio sono diverse: dal cambio coltura, all’introduzione dell’irrigazione a goccia alimentata con pannelli solari, fino alla riduzione delle lavorazioni, all’adozione di cover crop, ma anche all’aumento del numero di piante ad ettaro, insomma tutte azioni che vadano verso la sostenibilità ambientale.
Il mercato dei crediti di carbonio, sulle cui possibilità il Consorzio Terrepadane si sta concentrando, può costituire un’attività connessa per le aziende: <anche in questo caso – spiegano dal quartier generale di via Colombo – stiamo guardando avanti e studiando nuovi percorsi che potranno incidere positivamente sui bilanci delle nostre aziende>.

Fonte: Terrepadane e Libertà

 

Il successo dell’allevamento parte dalla foraggicoltura

<La valorizzazione del foraggio all’interno della razione – chiarisce Stefano Zaupa, Responsabile Settore Zootecnico di Terrepadane – è quindi necessaria al fine di migliorare l’autosufficienza foraggera dell’azienda zootecnica, puntando così a contenere la dipendenza dal mercato dei proteici e foraggi extra aziendali. In questo senso, vi sono numerosi esempi che dimostrano come sia possibile sostituire le proteine della soia con quelle di un fieno di erba medica di altissima qualità, senza compromettere le caratteristiche casearie e le rese in formaggio del latte prodotto>.
Perché ciò avvenga la condizione necessaria è che le tecniche di coltivazione, raccolta e conservazione mantengano eccellenti livelli di qualità del foraggio.
<A tal fine – continua l’esperto – risulta fondamentale il servizio di assistenza tecnica in stalla che viene offerto dai tecnici alimentaristi di Terrepadane, che indicano il seme/miscuglio da utilizzare, il periodo ottimale di raccolta e le tecniche di conservazione sia che si tratti di foraggi affienati, fasciati o insilati. Il tutto con la corretta specifica del loro utilizzo in razione in funzione delle analisi reali effettuate in laboratori accreditati e/o direttamente in stalla con apparecchi NIR portatili estremamente affidabili, di cui i nostri tecnici sono dotati>.
Si tratta di analisi fondamentali, in quanto i foraggi sono estremamente variabili per quanto riguarda la loro composizione (tenore in proteina e fibra) e questa mancanza di costanza rischia di influenzare e spesso limitare il potenziale di ingestione di sostanza secca da parte degli animali.
<Per questo – continua Zaupa – non tanto la tipologia di foraggio (leguminosa, graminacea, insilato o affienato), ma la loro qualità e salubrità in funzione dell’epoca di raccolta sono strategici in un’ottica di massimo impiego in razione>.
Parlando ad esempio di medica, le condizioni per ottenere un’eccellente qualità del foraggio in campo sono l’anticipo dello sfalcio o comunque la sua esecuzione non dopo la fase di inizio fioritura: successivamente l’attenzione va posta a tutti gli accorgimenti e alle tecniche che consentono di salvaguardare la qualità di partenza, minimizzando le perdite in campo ed ottimizzando la conservazione.
<Un insieme – conclude Zaupa – di osservazioni non sempre semplici, per le quali risultano preziosissimi i consigli di un servizio tecnico efficiente e moderno, che ha come obiettivo il raggiungimento del maggior reddito possibile per l’allevatore>.

 

Fonte: Libertà e Terrepadane

Terrepadane e Torrevilla insieme in un progetto di collaborazione strategica

Il Consiglio di Amministrazione della Cantina prima e l’Assemblea dei soci poi, hanno infatti approvato all’unanimità l’offerta di collaborazione da parte di Terrepadane a supporto del Progetto SQNP Torrevilla 2024 valido per la fornitura di mezzi tecnici (antiparassitari identificati attraverso un disciplinare di prodotti ben definito), per il servizio di assistenza agronomica dedicata con il supporto del tecnico agronomico di Terrepadane e per il servizio di compilazione del Quaderno di Campagna; l’utilizzo di quest’ultimo strumento è assolutamente fondamentale per la tracciabilità delle uve che vengono conferite alla Cantina al fine di soddisfare alcune certificazioni interne effettuando una corretta gestione dei principi attivi. Questo progetto innovativo, attivo già per la campagna 2024, sarà dedicato ai soci che conferiranno le uve a Torrevilla.
“Si tratta di una delle prime collaborazioni a 360 gradi tra due realtà cooperative che da anni ricoprono un ruolo di primaria importanza nei rispettivi territori e che coniugano tradizione ed innovazione” afferma Stefano Fugazza, Direttore Vendite di Terrepadane e responsabile del progetto. “Con questa operazione Terrepadane affiancherà la cooperativa Torrevilla fornendo supporto sia dal punto di vista agronomico, sia sotto l’aspetto della gestione di Servizi e dell’assistenza tecnico agronomica dedicata. Questo progetto mi dà molta soddisfazione sia dal punto di vista personale che professionale vivendo io stesso nel territorio dell’Oltrepò”.
Marco Crotti, Presidente di Terrepadane spiega con orgoglio l’importanza strategica di questa collaborazione: “Terrepadane è da sempre in prima linea nel mettere a disposizione al mondo agricolo soluzioni innovative pensate per incidere positivamente sulla competitività delle aziende.
Il Consorzio lavora da anni con fornitori di caratura internazionale ed è pronta ad allargare queste tecnologie attraverso progetti dedicati come questo. Non solo. Nei suoi 124 anni di vita, come Consorzio agrario prima e Terrepadane poi, abbiamo sempre puntato a valorizzare le risorse del nostro territorio, offrendo opportunità di crescita e di sviluppo a tutti i livelli. Questo progetto con la sua originalità e la sua spiccata valenza territoriale rappresenta un esempio virtuoso e ci incoraggia a continuare su questa strada”.

Torrevilla, una cantina sociale espressione del territorio

Cantina Torrevilla è una storica cantina sociale con sede tra le colline dell’Oltrepò Pavese, nella cittadina di Torrazza Coste. Ad oggi, Torrevilla opera su una superficie vitata di 600 ettari suddivisi tra 9 comuni dell’oltrepadano, terra che vede le sue colline confondersi tra due regioni: Lombardia e Piemonte. Dalla cura dei vigneti vengono annualmente ricavati circa 60.000 quintali di uva trasformata in oltre 2 milioni e mezzo di bottiglie capaci di esprimere l’Oltrepò Pavese più autentico.
Una storia di lavoro collettivo che inizia ufficialmente nel 1907 con la nascita della cantina di Torrazza Coste e che continua passo dopo passo fino ad arrivare ad oggi.
Qualità, ricerca, passione: ecco i valori cardine di Cantina Torrevilla, realtà capace di unire il rispetto e la celebrazione della tradizione vitivinicola dell’Oltrepò Pavese, territorio portatore di una lunga storia nel settore, ad un’apertura lungimirante verso il futuro investendo su progetti scientifici con le università e puntando ad un continuo progresso tecnologico.

 

Fonte: Terrepadane e La Provincia Pavese

 

Sovescio del vigneto, la proposta innovativa di Terrepadane

<Siccome siamo ben consapevoli dei benefici di cui è portatrice la pratica del sovescio – spiega Luca Bricchi, tecnico agronomico di Terrepadane, specializzato nella gestione sostenibile del vigneto – ci siamo posti l’obiettivo di mettere a punto una soluzione specifica per il vigneto della nostra zona, che presenta vantaggi dal punto di vista agronomico e anche in termini di sostenibilità. Così è nato TP Vitis, un miscuglio da sovescio autunnale di leguminose, graminacee e brassicacee>.
Bricchi infatti continua spiegando come questa soluzione, oltre ai tanti vantaggi agronomici ormai molto noti (che vanno dal miglioramento del tenore in sostanza organica, della porosità e della struttura, fino alla riduzione del dilavamento e quindi alla protezione della falda e al controllo delle infestanti), consenta anche un interessante valorizzazione della biodiversità, offrendo tra l’altro un’area di pascolo agli insetti pronubi e contribuendo anche a difendere il suolo dal rischio di erosione.
Un aspetto, quest’ultimo, che in una realtà completamente collinare come quella piacentina assume un rilievo particolare. Inoltre, la presenza di crucifere nel miscuglio contribuisce notevolmente in modo del tutto naturale al controllo dei nematodi. Un insieme di profili, insomma, che non possono non essere valorizzati nell’ottica di un miglioramento della sostenibilità della produzione vitivinicola.
<Il nostro sovescio – continua Bricchi – è stato proposto nello scorso autunno ad alcune aziende della Val Tidone e dell’Oltrepò pavese: in queste settimane stiamo vedendo i risultati che sono stati veramente ottimi con piante che hanno raggiunto l’altezza di un metro e mezzo! Ora siamo pronti per il taglio – che avverrà nel giro di qualche settimana – e per il successivo interramento.

Formulati fogliari: soluzioni modernissime per la gestione degli stress abiotici del vigneto

Sbalzi climatici sempre più frequenti ed eccessi termici imprevedibili. Questo il quadro con cui devono confrontarsi ormai regolarmente i viticoltori e che in questi giorni con le temperature calate a picco è apparso molto evidente: una situazione che richiede strumenti moderni e sostenibili che mettano le piante nelle condizioni migliori per fronteggiare gli stress abiotici.
I formulati fogliari prodotti dal Consorzio agrario Terrepadane nello stabilimento Multiliquid di Fiorenzuola d’Arda perseguono proprio questo obiettivo, in quanto esercitano un’azione biostimolante attivando positivamente i processi chimici e nutrizionali che permettono alla pianta di reagire alle situazioni di stress.
<I nostri formulati fogliari biostimolanti (della linea Nutri-elle) – spiega ancora Bricchi – rappresentano una soluzione assolutamente sostenibile per mettere la pianta nella condizione fisiologica migliore per reagire agli stress abiotici. In particolare per la vite, Nutri-elle Vita D è un prodotto a base di Ascophyllum nodosum, un’alga bruna, che se utilizzata preventivamente, può rivelarsi come soluzione veramente vincente per le situazioni di stress abiotico>.

 

Fonte: Libertà