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Terrepadane: massimo impegno sui cereali per “salvare” la redditività

<I cerealicoltori stanno affrontando numerose sfide durante questa campagna, a cominciare dal clima; le piogge insistenti a partire da maggio e le temperature non troppo elevate, hanno portato alla comparsa di problematiche legate alla qualità dei prodotti (peso specifico basso, volpatura, DON) – afferma paolo Guardiani – Responsabile assicurazione qualità igiene e sicurezza alimentare di Terrepadane>.
In questo contesto di emergenza assume più che mai rilievo l’attività di ritiro svolta dal Consorzio Agrario Terrepadane nel quadro dei contratti di coltivazione che la cooperativa propone da anni per valorizzare le produzioni e per consentire agli agricoltori di fare scelte consapevoli.
< In questo momento – afferma Marco Cappelli, agronomo, responsabile cereali Terrepadane – abbiamo superato da poco la metà della campagna cereali e quindi abbiamo ritirato un po’ più del 50% del prodotto locale delle nostre province. In questa campagna, in termini numerici, abbiamo ritirato 300mila quintali di cereali e l’obiettivo è quello di arrivare a 450mila quintali.
Ora, considerate le numerose problematiche che sono emerse quest’anno, soprattutto in termini qualitativi, stiamo cercando di dividere i prodotti, in base alle varie caratteristiche merceologiche. Cappelli spiega che verranno elaborate valutazioni commerciali insieme ai principali mulini con i quali il Consorzio collabora.
<A questo proposito, abbiamo già avviato contatti con Barilla, Molino Grassi, Galbusera e le altre realtà con le quali lavoriamo da anni, al fine di comprendere l’utilizzo di questi prodotti, soprattutto quelli più particolari e formulare una valutazione economica>.
Passando ai tempi, l’agronomo chiarisce che entro fine mese si arriverà ad una definizione precisa della situazione, il che garantirà all’agricoltore di comprendere con precisione quanto sarà valutato il prodotto: <è chiaro che in un’annata come questa, i contratti di filiera assumono un valore ancora maggiore, anche perché mettono i produttori al riparo dalle possibili speculazioni. L’aspetto molto importante è rappresentato dal fatto che lavoriamo con partner consolidati che conoscono l’affidabilità delle aziende che producono e della cooperativa che ritira e dunque non mettono certo a repentaglio un rapporto che dura in molti casi da più di 10 anni per una stagione non del tutto positiva>.

I contratti di Coltivazione di Terrepadane

Caratterizzati da una tradizione ormai ventennale, i contratti di coltivazione proposti da Terrepadane rappresentano uno strumento professionale per indirizzare l’azienda agricola nella scelta delle varietà da seminare, nelle tecniche agronomiche da adottare e nella vendita dei cereali.
I contratti Terrepadane puntano a valorizzare la sostenibilità della produzione e impegnano i produttori con un disciplinare ben preciso a monte di un contratto di conferimento che lega la cooperativa alle maggiori aziende di trasformazione a partire da Barilla, fino a Galbusera e a molte altre alle quali viene conferito il prodotto. I contratti di coltivazione già da molti anni, visto il successo ottenuto per il grano tenero sono stati proposti anche per il duro (in collaborazione con i maggiori pastifici), per i cereali biologici, oltre che per altre colture
I contratti di filiera – che sono anche previsto dalla nuova Pac, che li individua come strumento fondamentale per migliorare l’efficienza delle filiere e favorire la competitività, fronteggiando l’eterna problematica della volatilità dei prezzi – garantiscono ai produttori un prezzo sicuro e competitivo, tempi di pagamento precisi, consentendo alle aziende agricole un’agevole programmazione.

 

Fonte: Libertà e Terrepadane

Cereali: inizia la campagna

Proprio alla mietitura sono legati numerosi momenti della tradizione, spesso festosi, tanto che questa operazione agricola in passato è stata spesso caricata di folklore e colore, proprio per l’elevata aspettativa che la accompagnava, visto che rappresentava il momento in cui venivano portati “in cascina” i frutti del duro lavoro di molti mesi.
Oggi, il lavoro è forse meno duro, ma non meno difficile e l’aspettativa è sempre molto elevata: a fare il punto in queste prime giornate di lavoro (la campagna è appena iniziata proprio ieri nella zona di San Giorgio piacentino) provvede Marco Cappelli, responsabile cereali del Consorzio agrario Terrepadane, che spiega: <la campagna nel Piacentino è appena iniziata con la trebbiatura dell’orzo e le primissime di frumento: va detto che dopo diversi anni in cui il clima molto caldo della primavera aveva portato ad un anticipo della trebbiatura, quest’anno ritorniamo ai periodi canonici. Per quanto riguarda l’orzo abbiamo rese discrete e un peso specifico nella media, mentre siamo in attesa dei grani – tenero e duro – per vedere in quale situazione ci troviamo. Infatti, la stagione primaverile particolarmente piovosa ha creato problemi non indifferenti>.
Tra i problemi maggiori vi è senz’altro quello dell’allettamento che in provincia di Piacenza, particolarmente in alcune aree – come, ad esempio, nella “bassa” – si è verificato in modo importante, andando ad incidere oltre che sulla quantità, anche sulla qualità del prodotto.
Il prodotto che viene raccolto in moti casi viene gestito con i contratti di coltivazione, importanti strumenti di valorizzazione ei cereali e non solo attivati da molti anni dal Consorzio Terrepadane (che conferisce il prodotto a grandi aziende di trasformazione che si contraddistinguono per marchi importanti, sottoscrivendo con l’agricoltore uno specifico disciplinare di qualità e garantendo buone condizioni economiche), che consento agli agricoltori di fronteggiare la volatilità dei prezzi, potendo contare su un reddito certo e assicurato con tempistiche prefissate: <gran parte del grano – sia duro che tenero – che ci si accinge a raccogliere in questi giorni è sotto contratto, il che conferma l’utilità di questi strumenti>.
Sul fronte dei prezzi invece, va detto che trovandoci in una situazione diffusa di rese piuttosto basse anche al centro e sud Italia a causa delle difficili condizioni climatiche che si sono verificate (a differenza che da noi, al sud il grosso problema è stato la siccità estrema degli ultimi mesi); ci si aspetta un recupero dei listini per il prodotto di qualità.

Fonte: Libertà e Terrepadane

Terrepadane, chiuso un anno impegnativo sempre al fianco dei nostri soci

<Come facciamo da sempre, – spiega in proposito il direttore generale Dante Pattini – abbiamo assolto nei confronti dei nostri Soci la funzione di volano finanziario, accollandoci gli oneri non piccoli che quest’anno hanno interessato tutte le transazioni finanziarie, in un contesto complessivo in cui i fornitori tendono invece ad irrigidire modalità di pagamento e ad accorciare i tempi. Questo per il Consorzio si è tradotto in un ricorso alle banche (abbiamo fatto banca con le banche!): che ovviamente ha impattato sul conto economico, che resta positivo, ma che ha risentito di questo trend>.
Al netto di questa premessa che riguarda trasversalmente tutti i settori in cui opera il Consorzio; si possono analizzare i diversi settori:
<Anche nel 2023 – continua Pattini – registriamo un aumento di oltre il 50% del fatturato del comparto della fertirrigazione con un consolidamento anche fuori dal nostro territorio. Molto bene anche i fitofarmaci, un comparto storico per la nostra realtà che nel 2023 ha performato molto bene. Con piacere, rileviamo invece il buon andamento del settore mangimi, che con un team di giovani e un manager molto preparato e tenace è cresciuto di oltre il 15 % in termini di volumi>.
Pattini continua analizzando l’attività dei servizi: <dove va segnalato il servizio “Quaderno di campagna” (da dire che si tratta di una funzione obbligatoria) per il quale abbiamo superato – grazie al nostro team di agronome attive su questo servizio – i 30mila ettari (tra Piacenza altre province), mappati, con quasi 400 aziende agricole coinvolte>.
Non di meno, il Consorzio saluta come segnale di fiducia del mondo agricolo il superamento delle 600mila tonnellate di cereali ritirati: <un record storico – sorride Pattini – che ci ha colto quasi di sorpresa>.
Tra gli altri profili positivi, tutta l’attività legata al servizio di assicurazione delle colture con un altro record che l’ha portata a raggiungere quota 90 milioni di euro di valore assicurato, contro i 60 dell’anno precedente con una buona varietà di colture coinvolte che spaziano oltre il pomodoro, per riguardare anche cereali e uva.
Il 2023 inoltre, è stato un anno importante anche sul fronte degli accordi e delle partnership: < a partire – conclude Pattini – da quelli con aziende israeliane, con le quali stiamo sviluppando progetti molto innovativi sul tema della fertirrigazione>.
Né a chiusura di un anno così impegnativo si può rinunciare a rivolgere un pensiero ai giovani – prevalentemente, ma non solo, agronomi, laureati presso la Facoltà piacentina – per i quali viene messo in atto un programma formativo molto moderno caratterizzato anche da momenti residenziali, come quello che si è svolto nello scorso autunno ad Arenzano e da viaggi internazionali come quello appena concluso oltreoceano (California e Arizona).
<La nostra cooperativa – conclude il presidente Marco Crotti – si presenta come un’azienda dinamica, in continuo movimento, capace di consolidare relazioni importanti sul territorio e non solo. Soprattutto ciò che al termine di un altro anno impegnativo e faticoso, ci incoraggia è la consapevolezza di godere di una fiducia sempre crescente presso il mondo agricolo piacentino, presso le aziende con le quali lavoriamo e le Istituzioni>.

Fonte: Libertà

Semestre positivo per il Consorzio con numeri record per fertirrigazione e cereali

«Focalizzando l’attenzione sulla nostra mission e non su altro – dice il direttore generale, Dante Pattini, riferendosi alla “bufera” che in queste settimane sta scuotendo il Consorzio – possiamo dirci soddisfatti. Infatti, in questi primi 6 mesi del 2023 l’incremento delle vendite in termini di volumi è stato molto positivo, in alcuni casi oltre le nostre aspettative, seppur a fronte di un leggero calo dei ricavi, dopo il boom del 30 % dello scorso anno. Il settore fertirrigazione ha visto i numeri in aumento del 70%, consolidando la nostra posizione come leader a livello nazionale. Infatti il settore, oltre che sulla coltura del pomodoro, ha avuto una impennata record sul mais in tutte le province lombarde in cui operiamo con prospettive molto buone anche per la prossima stagione; visto che il tema del risparmio idrico e l’uso sempre più sostenibile delle risorse è quanto mai d’attualità».
In generale, tutta la “macchina” della cooperativa si è mossa a pieno regime, confermando tra l’altro, una crescita del settore mangimi del 30% e un aumento in volumi (più 5.000 tonnellate) nel settore fertilizzanti, nel quale si è avuto un riposizionamento dei prezzi al ribasso molto consistente dopo gli aumenti abnormi della scorsa stagione.
Bene anche i fitofarmaci, aumentati del 10%. Unica eccezione negativa, la frenata del settore macchine, che (come hanno anche evidenziato i dati nazionali) ha subito a seguito della diminuzione degli incentivi legati all’agricoltura 4.0, un calo vistoso nelle immatricolazioni dei trattori.
Nel frattempo, proprio in queste settimane è giunta conferma di come la tradizionale attività di raccolta cereali abbia confermato il ruolo storico del consorzio: «La campagna appena conclusa ha visto numeri record in termini di conferimento – aggiunge ancora Pattini – abbiamo superato le 60.000 tonnellate con incrementi in Lombardia molto significativi.
Piacenza rimane sempre la nostra “roccaforte” con oltre l’80% però il segnale che ci hanno dato i nostri soci/clienti è molto chiaro in termini di fiducia ed affidabilità e di questo siamo molto orgogliosi. Da oltre un secolo svolgiamo questa attività, che una volta era chiamata degli ammassi, e mantenere e addirittura aumentare i volumi di cereali raccolti testimonia il ruolo fondamentale della nostra cooperativa in tutti i territori».
In questo quadro positivo si inserisce la problematica dell’aumento dei tassi di interesse che in 12 mesi ha cambiato radicalmente il quadro economico di riferimento.
«Il Consorzio agrario da sempre svolge un ruolo fondamentale nel credito delle aziende agricole – afferma Luca Bazzini, direttore amministrativo – e l’aumento dei tassi sta comportando un aggravio di costi molto importante per la cooperativa. Perciò stiamo lavorando per ridurre l’impatto sulle aziende agricole anche grazie ad accordi e collaborazioni consolidate da anni con i principali istituti di credito. In questo scenario complesso siamo comunque riusciti a ridurre l’indebitamento bancario di circa 1,5 milioni di euro grazie al regolare ammortamento dei finanziamenti attivati a sostegno degli investimenti».

Fonte: Libertà

Campagna cereali: record di raccolta

Bene anche la risposta degli orzi con 40/45 quintali per ettaro a seconda delle zone di produzione. Per quanto riguarda nello specifico il grano duro, dopo 2 annate di assenza, si è riproposto il problema della volpatura con ripercussioni, in alcuni casi importanti, sulla qualità e quindi sulla valorizzazione del prodotto.
Nel frattempo, sono partite anche le prime quotazioni della Borsa Merci di Bologna e di Milano. Un primo segnale incoraggiante si può cogliere sul grano duro che, partito sui livelli delle ultime quotazioni della scorsa campagna, ha segnato subito un + 25 € a tonnellata. Bene anche le prospettive sui teneri e sugli orzi di alta qualità.”
Il Consorzio riveste da sempre un ruolo strategico sul territorio nelle Filiere Galbusera e Barilla; questi contratti riconoscono premialità importanti legate alla qualità del prodotto e creano valore per le aziende agricole.
Riguardo la filiera del biologico, questa si conferma strategica per Terrepadane come dimostra il centro di raccolta a Rizzolo completamente dedicato.
“In merito all’attività di raccolta presso i nostri centri – afferma Dante Pattini, Direttore generale di Terrepadane – si sta concludendo una campagna record per noi. Ad oggi le quantità delle diverse tipologie di cereali raccolte hanno raggiunto un totale di circa 60 mila tonnellate, quantità che non hanno precedenti nella storia degli ultimi anni. Piacenza si è confermata la provincia con i maggiori quantitativi, ma è importante sottolineare il raddoppio delle quantità raccolte nelle province di Milano e Pavia. Questo è un segnale di grande fiducia verso la nostra cooperativa vista sempre più come riferimento sia a Piacenza che nelle province limitrofe e per questo ringraziamo tutti i nostri conferenti”.

Fonte: Libertà

Terrepadane, successo per i contratti di coltivazione

Lo sa bene il Consorzio Terrepadane, che come sempre anche lo scorso autunno aveva proposto gli ormai collaudati contratti di coltivazione, riscuotendo ancor più successo tra gli agricoltori piacentini e non solo.
<Anche lo scorso autunno – spiega Marco Cappelli, responsabile cereali Terrepadane – abbiamo proposto i nostri contratti di coltivazione, stipulati con le più grandi aziende di trasformazione nazionali: da Barilla a Galbusera, passando per Saiwa, Mulino Bianco e molte altre. I contratti puntano, come è noto, a mettere gli agricoltori nelle migliori condizioni di lavoro e di pianificazione, potendo contare su un reddito di buon livello e su condizioni di pagamento sicure, a fronte di un disciplinare di produzione che ci permette di offrire alle aziende di trasformazione un prodotto di qualità>.
Anche quest’anno la risposta è stata molto buona: <i dati già lusinghieri del 2022 – continua l’agronomo – saranno sicuramente migliorati. Infatti, si stima un incremento del quantitativo  ritirato per i cereali autunnali (frumento e orzo, per i quali nel 22 abbiamo ritirato rispettivamente 20mila tonnellate di tenero; 23mila di duro e 3mila di orzo): la prospettiva, al di là dei problemi di siccità, è di arrivare ad avere un + 15 – 20% del ritirato>
In particolare, tra i frumenti, Cappelli chiarisce che l’incremento maggiore dovrebbe essere sul tenero, rispetto al duro.
<In generale – aggiunge ancora il tecnico – possiamo dire che la campagna di adesione ai contratti di coltivazione ha avuto un andamento molto positivo, con un numero elevato di contratti sottoscritti (+5% rispetto al 22) e una performance molto positiva per il biologico (che già nel 2022 era andato bene con 5800 tonnellate di cereali bio ritirate)>.
Nel frattempo Terrepadane sta rafforzando la rete di centri di stoccaggio, con potenziamento soprattutto nell’area di Milano, Lodi, Pavia; mentre per il piacentino, già ben coperto, si punta ad un opera di consolidamento, anche con investimenti sulle strumentazioni di analisi.
<Infine, – conclude Cappelli – le semine primaverili attualmente in corso vedono in crescita gli investimenti a girasole e anche a soia. Il tutto a scapito del mais, che con questo andamento climatico continua a rimanere svantaggiato>.

Fonte: Libertà

CAMPAGNA 2023, AL LAVORO CON I NUOVI CONTRATTI DI COLTIVAZIONE

Fornire assistenza tecnica – agronomica alle aziende conferenti per una gestione ottimale del prodotto dalla semina alla raccolta, promuovere nuove colture e nuove varietà, cercando di orientare l’azienda agricola secondo le necessità e le nuove evoluzione del mercato.
<I contratti di coltivazione – spiega Marco Capelli, responsabile settore cereali e filiere Terrepadane – hanno come finalità quella di favorire lo sviluppo di una migliore redditività per le aziende agricole, valorizzando il prodotto e facilitando la programmazione>.
I contratti che vengono proposti sono molteplici: dal tradizionale contratto Barilla per il grano tenero, ai contratti per il grano duro e i grani di forza:
<i nostri contratti nascono dalla collaborazione con i più grandi gruppi di trasformazione e riguardano diverse tipologie di grano. In particolare, la novità di quest’anno è il contratto Galbusera, dedicato ad un frumento tenero per la panificazione>.
Tutti i contratti – chiarisce ancora l’agronomo – puntano a valorizzare la sostenibilità della produzione e premiano questo impegno, garantendo migliori condizioni economiche.
<Nel 2022, in particolare – aggiunge Cappelli – abbiamo registrato un grande successo per i contratti dedicati ai cereali biologici. Un vero boom con oltre 6 mila tonnellate. Un dato che va ancora una volta ad evidenziare il crescente interesse per questa tecnica di coltivazione>.
Visto il successo ottenuto con il frumento, il meccanismo dei contratti di coltivazione viene riproposto anche su altre colture: ad esempio la colza, che nel 2022 ha visto un contratto colza sostenibile che ha funzionato molto bene.
Per la campagna 2023 verrà inoltre riproposto il contratto mais: <si di una possibilità molto interessante per i produttori, che tra l’altro viene proposta intercettando anche gli incentivi previsti dal PNRR>.
Sulla prospettiva che i contratti di coltivazione lasciano intravedere per il mondo agricolo e sulla lungimiranza che il Consorzio ha dimostrato, mettendosi a lavorare su questi strumenti già 15 anni fa, interviene anche il presidente Marco Crotti: <la politica agricola dell’Unione europea nella programmazione che partirà dal prossimo 1 gennaio valorizzerà al massimo i contratti di coltivazione, come strumento fondamentale per migliorare l’efficienza delle filiere e favorire la competitività, fronteggiando l’eterna problematica della volatilità dei prezzi. Ben consapevole dell’utilità e della valenza strategica di questi contratti; il Consorzio ha imboccato, tra i primi, questa strada già 15 anni fa, offrendo alle aziende socie una soluzione moderna ed efficace per garantirsi un’adeguata redditività. Il tempo ci ha dato ragione e oggi i contratti di filiera sono riconosciuti modello virtuoso per garantire alle aziende agricole la possibilità di fronteggiare il mercato>.

 

Fonte: Libertà

TERREPADANE, RELAZIONE SEMESTRALE POSITIVA

Questo incremento è dovuto principalmente ai forti aumenti che si sono registrati in molti comparti che hanno a che fare con le materie prime: da quello dei fertilizzanti, fino a quello della mangimistica, anche se va detto, che in questi mesi si è registrata anche una crescita dei volumi di prodotti commercializzati.
Tra i settori coinvolti, in prima linea la fertirrigazione, con soluzioni tecniche innovative e sostenibili che, considerati i problemi legati alla siccità, ha visto il superamento del traguardo dei 100 milioni di metri di manichetta venduti; ciò sta a significare che le buone pratiche proposte dal Consorzio hanno trovato un accoglimento favorevole da parte degli agricoltori.
A fronte dei rincari subiti dai fertilizzanti, una risposta efficace è stata fornita dall’aumento della produzione della fabbrica Multiliquid, in quanto attraverso le soluzioni nutritive più mirate ed efficienti proposte dall’Agricoltura 4.0 – l’agricoltura di precisione -, l’attenzione è stata rivolta al risparmio e alla sostenibilità.
Da sottolineare, inoltre, il trend di crescita del settore Macchine Agricole che ha consolidato il fatturato.
Il direttore e amministrativo e finanziario del Consorzio Luca Bazzini, spiega che <l’aumento di fatturato del Consorzio si sta consolidando in modo molto equilibrato dal punto di vista finanziario, grazie anche al grande contributo operativo da parte del sistema bancario>.
<Nonostante le condizioni climatiche, siamo molto soddisfatti della campagna di ritiro cereali – afferma Dante Pattini, direttore generale di Terrepadane – Le rese produttive sono state buone con cereali di qualità e sani, come testimoniano i rigorosi controlli effettuati con strumentazioni all’avanguardia ed affidabili. Il risultato complessivo della raccolta è stato di circa 50 mila tonnellate, in linea con i quantitativi degli ultimi anni. Inoltre, le quotazioni del mercato dei cereali per questa campagna sono partite da livelli elevati, creando per gli agricoltori, condizioni economiche molto interessanti>.
Anche il settore assicurativo relativo alla copertura danni da grandine, dopo aver consolidato ottimi risultati nel 2021, risulta in ulteriore forte crescita anche in questa stagione con quasi 70 milioni di euro di valore assicurato.
I dati positivi di questi primi 6 mesi del 2022, confermano – secondo lo stesso presidente Marco Crotti – che il Consorzio riveste un ruolo strategico nelle filiere promuovendo contratti con l’obiettivo di creare valore per le aziende agricole.  <Come sempre – aggiunge ancora – il nostro sguardo è rivolto al futuro e a servizi innovativi che favoriscano le attività produttive dei nostri soci>.

 

Fonte: Libertà

AL VIA LA RACCOLTA DEI CEREALI

<In merito al ritiro di grano duro siamo già a buon punto in termini quantitativi, con una qualità molto buona del prodotto – afferma Marco Cappelli Responsabile Filiere del Consorzio Terrepadane -. Le proteine si attestano infatti su valori alti rispetto agli scorsi anni e anche i pesi specifici confermano la bontà del risultato. Cappelli continua spiegando che <Il ritiro del grano tenero invece è iniziato da poco, ma anche in questo caso la qualità rientra nei parametri richiesti dal mercato e dalle nostre filiere come quelle che ci vedono in partnership con Barilla, Galbusera, Mulino Bianco solo per citarne qualcuna. Per l’orzo la campagna è stata positiva anche in termini di rese; il prodotto, soprattutto nel piacentino, ha presentato buone caratteristiche riconducibili ad un peso specifico alto, alla sanità e all’assenza di tossine. Questi risultati qualitativi sono confermati dai controlli effettuati in fase di ritiro dei cereali che sono estremamente rigorosi e vengono condotti con strumentazioni innovative ed affidabili.
Le tensioni della guerra in Ucraina si stanno ripercuotendo su tutte le materie prime ed in primis sui cereali e questo sta evidenziando – anche in partenza –  livelli di prezzo molto favorevoli per le aziende agricole come indicato dalla Borsa di Bologna>.
Degno di nota anche il settore Biologico per il quale Terrepadane è impegnato con 3 centri di raccolta specializzati nel Piacentino: ottimi risultati si sono infatti ottenuti con la colza e i cereali minori caratterizzati anch’essi da una buona qualità.
Tuttavia la siccità rappresenta uno spettro, di cui è impossibile dimenticarsi: <il nostro impegno oggi – dice il direttore generale Terrepadane, Dante Pattini – è quello di trovare, insieme alla nostra rete di tecnici specializzati, soluzioni innovative e sostenibili, come ad esempio la fertirrigazione, che vadano nella direzione dell’utilizzo intelligente della risorsa idrica in modo da portare avanti le colture e le relative produzioni>.
Pattini inoltre sottolinea il ruolo strategico della cooperativa che dirige relativamente al mercato dei cereali: <I nostri contratti di filiera sempre più consolidati, sono riconosciuti come strumenti importanti per creare valore per le aziende agricole. Il nostro sguardo è sempre rivolto al futuro e all’innovazione; prevediamo infatti ulteriori investimenti nello stoccaggio e conservazione dei cereali in strutture sempre più idonee e all’avanguardia>.

 

Fonte: Libertà 26 Giugno 2022

TERREPADANE IN CRESCITA ANCHE NEL 2020

<Terrepadane ha chiuso un’annata molto positiva, iniziata tra mille difficoltà causate dal lockdown, ma che grazie all’impegno e alla passione dei nostri collaboratori, si è conclusa in modo favorevole, garantendo servizio e vicinanza a tutti i nostri soci/clienti> afferma il Direttore del Consorzio Dante Pattini. <Questi sforzi – continua – si sono tradotti in un aumento di volumi in tutti i settori toccando, per alcuni di essi, una crescita a due cifre>.
Tra questi settori spiccano le sementi e i mangimi che, grazie ai nuovi prodotti della linea Tonale a cui si aggiungono quelli della linea Stelvio ed Emilcap – che confermano il trend di crescita – rappresentano un’offerta completa che soddisfa le esigenze di tutti gli allevatori. Sempre in un’ottica di innovazione e di sostenibilità si colloca il settore Fertirrigazione che nel 2020 ha visto la posa di 80 milioni di metri di manichette nei campi (soprattutto di pomodoro); il lancio di X-Pell, il nuovo sistema di ala gocciolante con effetto repellente per risolvere i problemi causati dagli insetti, ha certamente contribuito all’incremento del settore.
Notevole anche la crescita del comparto Servizi: <Con il Quaderno di Campagna – sostiene Pattini – nel 2020 siamo riusciti a gestire circa 15.000 ettari di superficie con un obiettivo di incremento anche per il 2021; un ottimo risultato che testimonia l’importanza di un’assistenza tecnica sempre più adeguata a supporto degli agricoltori e dei loro adempimenti>. <Per quest’anno – aggiunge il Direttore – intendiamo ampliare e potenziare la nostra offerta con nuovi Servizi, diverse soluzioni per essere vicini alle esigenze di sostenibilità degli imprenditori agricoli>.
Incremento importante anche per il settore Cereali: <Nel 2020 abbiamo ritirato oltre 700.000 quintali di cereali – commenta ancora Pattini – grazie anche alle molteplici possibilità dei nostri contratti di coltivazione, assistendo ad una crescita del settore Biologico diffuso soprattutto sulle nostre colline, dove le colture, caratterizzate da una buona rusticità, possono offrire un’alternativa interessante. A tal proposito abbiamo garantito un prezzo minimo vantaggioso>.
La crescita di Terrepadane è stata affiancata dal sistema bancario anche con le convenzioni specifiche: <Terrepadane propone alle Aziende Agricole, strumenti finanziari vantaggiosi e innovativi – spiega Luca Bazzini, Direttore Amministrativo e Finanza del Consorzio. <La riorganizzazione del nostro Ufficio Clienti – commenta – ha proprio l’obiettivo di affiancare, attraverso la competenza del nostro personale, gli imprenditori agricoli nel mettere a punto il programma economico-finanziario più adeguato per le loro Aziende>.
A commento dei risultati ottenuti nel 2020 interviene il Presidente di Terrepadane Marco Crotti: <Il Consorzio ha intrapreso un percorso su due fronti: da una parte fornire prodotti adeguati ai bisogni delle aziende, dall’altra proporre anche servizi mirati. Una realtà che guarda avanti, che si affida ai giovani per il proprio futuro, aperta ai cambiamenti, all’innovazione e alla tecnologia, ma più che mai legata al proprio territorio ed alle sue secolari tradizioni al servizio degli agricoltori>.

Settore Macchine Agricole: 1 trattore su 3 è stato venduto da Terrepadane

Degno di nota nella crescita di Volumi nel 2020 è il settore Macchine Agricole che ha registrato un aumento del 30% delle vendite dei trattori di Alta Potenza e che ha incrementato le quote di mercato in tutte le province in cui opera. Questo risultato è frutto della fiducia da parte degli agricoltori verso i marchi distribuiti dal Consorzio, ovvero New Holland e Case IH, ma anche delle agevolazioni messe loro a disposizione dalla legge; il Credito d’imposta infatti prevede numerosi vantaggi fiscali per le aziende agricole che introducono tecnologia 4.0 e che quindi vanno a efficientare il proprio lavoro.
Il fatto che nessun competitor abbia venduto come Terrepadane nel 2020 significa che anche le nostre strategie stanno andando nella direzione corretta chiarisce Stefano Luchetti, Responsabile Macchine del Consorzio: <abbiamo dedicato impegno economico e risorse umane all’agricoltura 4.0 con l’obiettivo di favorire la diffusione della tecnologia d’avanguardia, offrendo un servizio di consulenza qualificato e duraturo, in modo da affiancare i nostri agricoltori nell’acquisizione delle competenze utili alla gestione di questi strumenti>.