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Il futuro di Terrepadane è già presente

<Nella nostra realtà – spiega Elisabetta Ugolotti, responsabile del personale – il 30% del personale è under 30, mentre gli under 40 rappresentano il 44% dell’organizzazione. Chiariamo però che questo non vuole dire che chi non è giovane non vale, anzi, il valore del nostro Consorzio è cresciuto proprio grazie al contributo dei professionisti più esperti. Tuttavia, si cerca di guardare anche ad un nuovo scenario, ai giovani che hanno talento e vogliono impegnarsi per il loro futuro. Anche se nella società odierna c’è chi ha ancora dubbi sull’impegno e la voglia di mettersi in gioco dei giovani, noi ci sentiamo di smentire questo atteggiamento>.
Il progetto di costruzione e valorizzazione delle competenze più junior in Terrepadane è iniziato anni fa e oggi l’azienda gode di un potenziale enorme, un mix di esperienza e innovazione.
<Il rapporto tra generazioni di lavoratori non è semplice – chiarisce Ugolotti -, spesso viene visto come una competizione tra il giovane “arrampicante” che arriva e il lavoratore senior che deve difendere il posto di lavoro; ma per noi è stato fondamentale costruire sistemi integrati di cooperazione, collaborazione tra visioni, adottare sensibilità, competenze, capacità diverse di innovazione per costruire insieme un risultato comune. Oggi – sarà sempre più così -, il fattore esperienza deve essere affiancato da flessibilità e capacità di adattamento, velocità di apprendimento di strumenti e tecnologie per pensare in maniera più agile. È questo l’incrocio magico, difficilissimo da trovare ma potenzialmente fortissimo!>.
La responsabile continua spiegando che trovare giovani risorse preconfezionate con le caratteristiche che corrispondano al cento per cento all’ideale ricercato è utopico se non vera fantascienza. <Per questo siamo orientati ad incontrare e inserire in azienda persone appassionate del proprio lavoro per poi investire nella crescita delle loro competenze. È fondamentale far sì che si apprenda all’interno delle mura dell’azienda: la formazione non è più soltanto “continua” ma è soprattutto una formazione che quotidianamente si apprende sul campo attraverso le sfide di mercato che una realtà come la nostra può proporre.
Inoltre, la migliore formazione non si fa quando si deve colmare una lacuna immediata, ma si fa nel momento in cui sembra non esserci una necessità impellente, preparandosi “a mente libera” a momenti di necessità future. E in questo senso abbiamo creato percorsi interni specifici>.
<Terrepadane – spiega il direttore generale, Dante Pattini – ha costruito negli anni e sta continuando a costruire la sua solidità – soprattutto in termini di relazioni con gli agricoltori -,
basandosi proprio sulla professionalità dei propri dipendenti e sulle loro capacità. Non deve stupire quindi, che da parte della cooperativa vi sia particolare attenzione sia ai giovani – depositari del futuro – e nei professionisti più esperti, preziosissimi per maturità ed esperienza>

Terrepadane regina di sostenibilità

Rivulis è un’azienda leader in tutto il mondo nel comparto dell’irrigazione sostenibile: con i suoi 22 stabilimenti produttivi, 3.000 dipendenti, 3 centri di ricerca e sviluppo e numerosi centri di progettazione, Rivulis – che vanta più di 80 anni di esperienza – è sinonimo in tutto il mondo di soluzione di microirrigazione di qualità.
<Questa azienda con cui collaboriamo da anni – ha chiarito il responsabile del settore Water Management, l’agronomo Matteo Scaglioni – ci ha riconosciuto un particolare impegno nel progetto “Crediti di Carbonio”, del quale siamo protagonisti già da due anni e che proprio in questa campagna agraria sta dando i primi risultati concreti.
Il progetto punta a mettere le aziende agricole al centro del mercato dei crediti di carbonio: il concetto è molto semplice, ma geniale allo stesso tempo. Le aziende agricole, migliorando le tecniche produttive nella direzione della sostenibilità e introducendo tecnologie (in questo caso irrigue) virtuose, “risparmiano” carbonio (sono in credito di carbonio) che poi vendono>.
<Abbiamo iniziato questo progetto – ha chiarito lo stesso direttore generale della cooperativa piacentina, Dante Pattini, nella consapevolezza che l’attuale situazione politica – economica (tassi di interesse, ridimensionamento contributi Pac, aumento costi, ecc..) impone alle aziende la necessità di valorizzare tutte le possibili integrazioni di reddito che si presentano. Inoltre, la nostra partnership consolidata ci ha permesso di essere distributore esclusivo dei prodotti Rivulis, compreso il progetto che riguarda i crediti di carbonio».
Quest’anno il progetto ha tagliato il traguardo dei 3mila ettari coinvolti (nel territorio servito da Terrepadane che comprende Piacenza, Milano, Monza Brianza, Lodi e Pavia) e proprio in queste settimane verranno venduti i primi crediti di carbonio da parte di un’azienda agricola.
<Al di là del riconoscimento, che è motivo di soddisfazione e di orgoglio – conclude il presidente di Terrepadane, Marco Crotti -, oltre che ovviamente di stimolo a continuare sulla strada intrapresa, ad emergere è lo sforzo che vede in prima linea da oltre 120 anni questa cooperativa nella direzione dell’innovazione e dello studio di soluzioni d’avanguardia finalizzate ad incidere positivamente e significativamente sui bilanci delle aziende agricole>.

 

Consorzio Terrepadane chiude il 2023 consolidando i risultati

<Anche l’esercizio 2023 – chiarisce il direttore generale Dante Pattini – è stato chiuso con il bilancio in attivo. Si tratta del 16mo anno consecutivo, che vede la nostra cooperativa fronteggiare con successo i mercati, declinandone positivamente i trend e interpretando le esigenze dei Soci. Questi dati offrono dunque, da un lato, motivo di soddisfazione, mentre dall’altro, costituiscono uno stimolo a fare ancora meglio>.L’anno appena chiuso si caratterizza per un consolidamento del dato di fatturato (attestato per il 2023 di nuovo a poco meno di 250 milioni di euro); ma presenta incoraggianti crescite per alcuni comparti.
Certamente sulla performance complessiva della cooperativa ha pesato il ruolo di volano finanziario assunto da Terrepadane nei confronti dei suoi Soci per tutto l’anno.
<Il 2023 – chiarisce Luca Bazzini, Direttore Amministrazione e Finanza di Terrepadane – è stato fortemente caratterizzato dal significativo incremento dei tassi di interesse, quasi quadruplicati rispetto al 2022. Questo incremento ha condizionato il risultato di esercizio, in quanto Terrepadane ha svolto, come sempre, un importante ruolo di aiuto a supporto delle aziende agricole del territorio per ridurre l’effetto dall’aumento dei tassi, decidendo di mantenere fisso il costo delle convenzioni bancarie utilizzate dagli agricoltori per gli acquisti presso la cooperativa. Terrepadane, inoltre, è intervenuta anche attuando una politica del credito attenta, volta a mitigare il fabbisogno finanziario delle aziende agricole. Tuttavia, grazie ad una gestione precisa e lungimirante, l’indebitamento complessivo si è ridotto di circa due milioni di euro>.
Se dunque, questa è una premessa imprescindibile; sul fronte dei singoli comparti il Consorzio ha performato bene, dando ancora una volta prova di dinamicità.
Tra i dati positivi spicca quello della fertirrigazione con un aumento di oltre il 50% del fatturato e un consolidamento anche fuori dal nostro territorio, così come si è segnalato positivamente il comparto fitofarmaci. Buon aumento in volume anche per la produzione della fabbrica di Fiorenzuola d’Arda (sia per i fertilizzanti che per i concimi prodotti).
Un lusinghiero +15% è invece il dato che caratterizza il settore dei mangimi composti, così come si sono registrati segnali incoraggianti per i servizi innovativi, tra i quali spicca il Quaderno di campagna, che ha visto superato il traguardo dei 30mila ettari (tra Piacenza altre province), mappati, con quasi 400 aziende agricole coinvolte.
Record anche per il ritiro di cereali con il superamento delle 65mila tonnellate di cereali autunnali ritirati, con un incremento rispetto all’anno precedente di ben 20 punti percentuali: una tendenza molto soddisfacente che, pur avendo fruito positivamente dell’andamento della stagione meteorologica, ottimale per i cereali delle nostre provincie sia a livello produttivo che qualitativo, mette in luce la fiducia della quale la cooperativa gode presso i Soci.
Un capitolo che merita un approfondimento è poi quello del servizio di assicurazione delle colture: anche in questo caso ci si imbatte in una performance da sottolineare con oltre 90 milioni di euro di valore assicurato per le polizze grandine, con una buona varietà di colture coinvolte.
Passi avanti interessanti anche per gli articoli da vigneto, che nel 2023 hanno sviluppato un’importante crescita.
E come da tradizione, in occasione della presentazione del bilancio anche il presidente Marco Crotti esprime un commento, che <ovviamente – spiega – non può non essere improntato alla soddisfazione e anche all’orgoglio, visto che Terrepadane è espressione del mondo agricolo al quale appartengo da generazioni. Certo, non mancano le preoccupazioni, determinate sia dalle difficoltà finanziarie con le quali molte aziende devono fare i conti, sia dall’andamento climatico che sta pesando non poco su questi primi mesi di campagna agraria>.

Con l’acquisizione di Siram si potenzia il settore carbo
A latere dei risultati di bilancio 2023, il Consorzio Terrepadane coglie l’occasione dell’assemblea anche per informare i Soci dell’acquisizione del ramo di azienda, settore carbolubrificanti, di Siram Spa, notissima azienda del territorio di Piacenza (località Carpaneto). <Si tratta – spiegano da Terrepadane – di un investimento finalizzato a rafforzare la nostra posizione di leadership in un settore strategico di mezzi tecnici per gli agricoltori di Piacenza e Parma. Anche in questo caso, il Consorzio punta ad offrire opportunità ai Soci, che nell’attuale congiuntura economica possono rivelarsi strategiche per incidere positivamente sulla competitività delle aziende agricole>.

Sostenibilità sociale e ambientale, dal Welfare ai crediti di carbonio
Un altro aspetto molto interessante al quale Terrepadane sta dedicando da anni particolare attenzione è quello del welfare per i dipendenti.
<Il nostro primo progetto di Welfare (ossia una serie di servizi messi a disposizione dei dipendenti, che vanno dalla polizza sanitaria, alla previdenza complementare, dalle spese scolastiche, ma anche spese mediche e abbonamenti ai trasporti) risale al 2017 – dichiara Elisabetta Ugolotti, Responsabile Risorse Umane di Terrepadane – Si trattava di un progetto quasi pioneristico sul territorio implementato con il supporto di Confindustria e delle Organizzazioni sindacali. Negli ultimi anni abbiamo invece visto come sia cambiato il significato del welfare e l’aumento della soglia di esenzione dalla tassazione ci racconta meglio di qualsiasi definizione, qual è oggi il ruolo del welfare nelle aziende.
Il contesto sociale e le dinamiche di mercato hanno quindi contribuito a far emergere in misura prevalente la funzione retributiva ed economica di questo strumento quale sostegno al reddito. Tuttavia, personalmente – continua Elisabetta Ugolotti – credo che la componente sociale del welfare che piace ai collaboratori vada oltre la dimensione economica poiché abbraccia i servizi di tutela della salute e del benessere, l’istruzione dei figli, il tempo libero.
Le crescenti aspettative dei collaboratori ci hanno portati ad investire in modo significativo negli ultimi 4 anni e a trasformare il nostro modello di welfare abbracciando servizi trasversali in un’organizzazione che cambia: 1/3 dei dipendenti è under 35 e l’età media di circa 43 anni sono fattori che determinano esigenze diverse da soddisfare. E’ in corso di definizione con le Organizzazioni Sindacali un nuovo accordo triennale che darà continuità all’impegno verso i nuovi strumenti di welfare.

Progetto Crediti di Carbonio
Terrepadane è da sempre fortemente vocata a sviluppare l’innovazione, anticipando il cambiamento in agricoltura. In quest’ottica sono attivi alcuni progetti intrapresi in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che riguardano i Crediti di Carbonio, la nuova frontiera dell’agricoltura sostenibile, che in futuro avranno un impatto significativo nel bilancio aziendale.
Del resto, quella del mercato dei crediti di carbonio (un credito è equivalente a 1 tonnellata di CO2) è una possibilità che le aziende agricole non possono certo permettersi di ignorare, viste anche le riduzioni di contribuzione Pac già messe in atto in questa programmazione e previste per le prossime.
Il sistema prevede che l’azienda agricola possa entrare in possesso – attraverso interventi e investimenti virtuosi – di crediti di carbonio, ossia di un risparmio di carbonio, che poi potrà essere “venduto” ad aziende industriali consentendo di bilanciare le loro emissioni di CO2 con quelle prodotte dalle aziende agricole. Queste ultime vanno così ad integrare il loro reddito con questa attività.
Le pratiche che gli agricoltori possono mettere in atto per risparmiare carbonio sono diverse: dal cambio coltura, all’introduzione dell’irrigazione a goccia alimentata con pannelli solari, fino alla riduzione delle lavorazioni, all’adozione di cover crop, ma anche all’aumento del numero di piante ad ettaro, insomma tutte azioni che vadano verso la sostenibilità ambientale.
Il mercato dei crediti di carbonio, sulle cui possibilità il Consorzio Terrepadane si sta concentrando, può costituire un’attività connessa per le aziende: <anche in questo caso – spiegano dal quartier generale di via Colombo – stiamo guardando avanti e studiando nuovi percorsi che potranno incidere positivamente sui bilanci delle nostre aziende>.

Fonte: Terrepadane e Libertà

 

Terrepadane consolida la partnership con Haifa

<Come Terrepadane – spiega lo stesso direttore generale, Dante Pattini – siamo il primo cliente italiano di Haifa in una relazione trentennale, quando Haifa suggerì l’utilizzo del nitrato potassico granulare su pomodoro che rappresentava (e rappresenta) una delle colture principali per la provincia di Piacenza>.
Attraverso la collaborazione tra Haifa Group e Terrepadane, si sono consolidati la progettazione in campo e le conoscenze per l’utilizzo delle tecniche della fertirrigazione soprattutto su pomodoro, ma anche sulle altre colture.
Più recentemente, sono state messe a punto sinergie divenute ben presto strategiche, anche nel segmento dei concimi granulari a rilascio controllato della linea Multicote. Tra i progetti innovativi di Haifa rientra lo sviluppo di una nuova tecnologia delle ricoperture MCT con un grado di degradabilità maggiore e quindi più sostenibili.
Sulla base di un’adeguata conoscenza agronomica e di una precisa ponderazione e analisi sulle caratteristiche del terreno, è nata la linea Fertidea, fertilizzanti liquidi speciali appositamente studiati per l’utilizzo negli impianti di fertirrigazione e che possiedono un’alta valenza agronomica.
La nutrizione liquida ha visto poi svilupparsi Nutrifield, una linea di fertilizzanti adatti per la concimazione a pieno campo, dotati di massima purezza ed efficacia e Nutri-Elle prodotti innovativi con formulazioni ad azione fisio-nutrizionale prevalentemente per uso fogliare.
In questo scenario ricco di risultati di prestigio, l’incontro di venerdì è servito per analizzare la situazione e mettere a fuoco nuove strategie per il futuro.
L’occasione è anche utile a confermare i dati molto incoraggianti che hanno visto per Terrepadane nel 2023 una produzione record di concimi liquidi (5 milioni e 500 mila litri); mentre da parte di Haifa è stato presentato il recente investimento (centinaia di milioni di Euro) per la realizzazione di un nuovo impianto per la produzione di ammoniaca, che renderà il gruppo leader anche nella produzione di Azoto. Il tutto in un quadro di importanti investimenti finalizzati a perseguire l’obiettivo di zero emissioni.
<Haifa Group – chiarisce Piero Repetti di Terrepadane – è partner storico del Consorzio nel settore fertilizzanti e fornitore delle materie prime ora utilizzate per la produzione di concimi liquidi (linee Nutrifield e Fertidea) e fogliari (Nutri-Elle) presso lo stabilimento Multiliquid di Fiorenzuola. La partnership con Haifa Group nell’ambito della nutrizione è fondamentale nella scelta delle materie prime in un mercato sempre più promettente, con prodotti garantiti e con efficienze agronomiche>.
Terrepadane – ha sintetizzato il presidente Marco Crotti – mantiene sempre altissimo l’impegno per garantire soluzioni di avanguardia che permettano alle aziende Socie di avere un ottimo livello di competitività sui mercati e di affrontare con l’adeguata “attrezzatura” di tecnologia e innovazione le sfide sempre più complesse che vengono loro presentate.

 

Fonte: Libertà

Semestre positivo per il Consorzio con numeri record per fertirrigazione e cereali

«Focalizzando l’attenzione sulla nostra mission e non su altro – dice il direttore generale, Dante Pattini, riferendosi alla “bufera” che in queste settimane sta scuotendo il Consorzio – possiamo dirci soddisfatti. Infatti, in questi primi 6 mesi del 2023 l’incremento delle vendite in termini di volumi è stato molto positivo, in alcuni casi oltre le nostre aspettative, seppur a fronte di un leggero calo dei ricavi, dopo il boom del 30 % dello scorso anno. Il settore fertirrigazione ha visto i numeri in aumento del 70%, consolidando la nostra posizione come leader a livello nazionale. Infatti il settore, oltre che sulla coltura del pomodoro, ha avuto una impennata record sul mais in tutte le province lombarde in cui operiamo con prospettive molto buone anche per la prossima stagione; visto che il tema del risparmio idrico e l’uso sempre più sostenibile delle risorse è quanto mai d’attualità».
In generale, tutta la “macchina” della cooperativa si è mossa a pieno regime, confermando tra l’altro, una crescita del settore mangimi del 30% e un aumento in volumi (più 5.000 tonnellate) nel settore fertilizzanti, nel quale si è avuto un riposizionamento dei prezzi al ribasso molto consistente dopo gli aumenti abnormi della scorsa stagione.
Bene anche i fitofarmaci, aumentati del 10%. Unica eccezione negativa, la frenata del settore macchine, che (come hanno anche evidenziato i dati nazionali) ha subito a seguito della diminuzione degli incentivi legati all’agricoltura 4.0, un calo vistoso nelle immatricolazioni dei trattori.
Nel frattempo, proprio in queste settimane è giunta conferma di come la tradizionale attività di raccolta cereali abbia confermato il ruolo storico del consorzio: «La campagna appena conclusa ha visto numeri record in termini di conferimento – aggiunge ancora Pattini – abbiamo superato le 60.000 tonnellate con incrementi in Lombardia molto significativi.
Piacenza rimane sempre la nostra “roccaforte” con oltre l’80% però il segnale che ci hanno dato i nostri soci/clienti è molto chiaro in termini di fiducia ed affidabilità e di questo siamo molto orgogliosi. Da oltre un secolo svolgiamo questa attività, che una volta era chiamata degli ammassi, e mantenere e addirittura aumentare i volumi di cereali raccolti testimonia il ruolo fondamentale della nostra cooperativa in tutti i territori».
In questo quadro positivo si inserisce la problematica dell’aumento dei tassi di interesse che in 12 mesi ha cambiato radicalmente il quadro economico di riferimento.
«Il Consorzio agrario da sempre svolge un ruolo fondamentale nel credito delle aziende agricole – afferma Luca Bazzini, direttore amministrativo – e l’aumento dei tassi sta comportando un aggravio di costi molto importante per la cooperativa. Perciò stiamo lavorando per ridurre l’impatto sulle aziende agricole anche grazie ad accordi e collaborazioni consolidate da anni con i principali istituti di credito. In questo scenario complesso siamo comunque riusciti a ridurre l’indebitamento bancario di circa 1,5 milioni di euro grazie al regolare ammortamento dei finanziamenti attivati a sostegno degli investimenti».

Fonte: Libertà

TERREPADANE CHIUDE IN POSITIVO IL 2022

<Dalle difficoltà – spiega il direttore generale di Terrepadane, Dante Pattini – nascono spesso interessanti opportunità e la nostra cooperativa ha dimostrato la volontà di essere accanto a soci e clienti in questo momento difficile, offrendo soluzioni innovative che rappresentano strumenti importanti con cui fronteggiare la crisi e le molte criticità>. Questi importanti risultati sono stati frutto dell’aumento dei prezzi che ha riguardato tutti i settori di attività, ma anche di un’importante crescita in volumi che ha caratterizzato soprattutto i settori dei mangimi, della fertirrigazione e dei cereali autunnali.  Il margine operativo è diminuito, poiché il Consorzio si è fatto carico di assorbire una parte degli aumenti, in modo da alleggerire i costi per le Aziende agricole. La stessa situazione si è verificata con l’aumento dei tassi di interessi totalmente assorbiti dalla cooperativa senza aggravi per gli agricoltori>.
Pattini aggiunge anche che <nonostante i temi economici non sempre leggeri, è continuato l’inserimento di neolaureati e di alcune figure professionali di alto profilo>.
Sull’andamento economico  hanno inciso tutti gli incrementi che si sono verificati nel 2022, ovvero l’aumento del costo dell’energia, delle materie prime e in particolare del costo del denaro.
Un quadro che Luca Bazzini, direttore amministrazione e finanza del Consorzio, provvede a spiegare: <ogni incremento di punto percentuale del costo del denaro comporta per la nostra cooperativa un aumento di costi di circa 500mila euro, ma la precisa e accurata gestione del comparto finanziario – grazie anche ai rapporti con i principali Istituti di Credito – ci ha permesso di arrivare a fine anno con una solida situazione finanziaria>.
Ovviamente dal quartier generale di via Colombo ci si augura che il 2023 sia un anno di rallentamento riguardo ai problemi ormai noti; <tuttavia – anticipa Pattini – la solidità della nostra organizzazione e le soluzioni innovative che presenteremo alle aziende agricole, mi fanno pensare ad un’annata altrettanto positiva>.
<Quanto più sapremo innovare, continuando a percorrere con decisione la strada della sostenibilità, quanto più saremo competitivi – rincara la dose il presidente del Consorzio, Marco Crotti -. E questo perché ci muoveremo in uno scenario caratterizzato dalle problematiche che conosciamo, da quelle che potranno inserirsi, ma anche dalle nuove regole della Pac, che nella programmazione 2023/27, sarà ancora più rigorosa in termini di condotte virtuose sui temi ambientali. In questo quadro le aziende agricole dovranno essere sempre più professionali e come tutte le aziende evolute dei vari comparti, avranno sempre più bisogno di partner affidabili e all’avanguardia. Un ruolo che, come Consorzio, interpretiamo sul territorio da oltre 120 anni!>.

 

Fonte: Libertà

TERREPADANE IN ISRAELE PER NUOVI PROGETTI

La giovane e dinamica realtà, che si inserisce nella realtà del comparto agricolo di Israele, che a livello mondiale si caratterizza per una tensione innovativa, che non ha eguali; grazie agli studi e all’ingegno del professore, ha messo a punto un sistema di irrigazione a goccia rivoluzionario che è in via di sviluppo in diversi paesi come Stati Uniti, India e Australia.
Il partner per commercializzare in Italia questo straordinario prodotto sarà il Consorzio Terrepadane con il quale è stato sottoscritto un accordo tecnico-commerciale pluriennale; già durante la prossima campagna agraria saranno organizzati campi prova nelle zone gestite dal Consorzio.
“Con questo nuovo modo di irrigare non saranno più necessari né filtri né pressioni di esercizio, con grande risparmio energetico ed economico – afferma Matteo Scaglioni, responsabile Water management Terrepadane, che insieme al collega Davide Devoti e al direttore generale Dante Pattini è stato protagonista della missione – Con questa nuova soluzione, infatti, l’ala gocciolante sarebbe infatti in grado di funzionare a pressione zero ed il gocciolatore di ultimissima generazione garantirebbe una erogazione di acqua costante e corretta senza bisogno di essere purificata e filtrata”.
In Israele i tecnici di Terrepadane hanno visitato i campi sperimentali in cui è stata utilizzata questa innovativa soluzione, constatando ciò che prima sembrava pura fantasia.
Il professor Shani da anni lavora ad un gocciolatore così innovativo coltivando il sogno di irrigare usando l’acqua presente in natura e sfruttando il dislivello naturale del piano di campagna. Il sistema è infatti in grado di funzionare con un semplice dislivello di 50 cm.
Durante il viaggio in Israele si è anche svolto un importante incontro con i vertici mondiali di Rivulis, partner storico di Terrepadane nella fertirrigazione; nuovi prodotti verranno presentati già in occasione della prossima Edizione di Eima di novembre e saranno disponibili dalla prossima campagna agraria.
“Rivulis – spiega il direttore generale Pattini, che ha seguito negli anni lo sviluppo della partnership con questa realtà – rappresenta per il Consorzio un partner strategico con il quale stiamo lavorando per mettere a punto progetti innovativi sia nell’ambito della fertirrigazione che in quello della subirrigazione”.

Uri Shani, il “guru” dell’irrigazione

È un nome “pesante” quello di Uri Shani nel comparto mondiale della gestione delle acque. Shani, che è Presidente e Chief Technology Officer di N-Drip, la start up che ha messo a punto la nuova rivoluzionaria tecnologia di irrigazione; è anche professore emerito in scienze del suolo e dell’acqua presso l’Università Ebraica di Gerusalemme. Il professore – che ha pubblicato 70 opere, detiene 10 brevetti e ha conseguito 9 dottorati di ricerca – ha tenuto saldamente il timone del complicato cammino dell’agricoltura di Israele, che nel giro di pochi anni, è passata dalla grande difficoltà determinata dalla carenza di acqua, all’indipendenza. Un traguardo raggiunto attraverso un ambizioso progetto di risparmio idrico e di miglioramento dell’efficienza, che si è spinto anche fino al riciclaggio delle acque reflue e alla desalinizzazione.

 

Fonte: Libertà

 

TERREPADANE CONTRO IL CARO VITA CON LE MISURE WELFARE

<In un momento difficile – chiarisce il direttore generale Dante Pattini – nel quale la capacità di spesa delle famiglie è intaccata dagli aumenti, abbiamo voluto dare un segno di attenzione e un sostegno concreto, che mettiamo a disposizione delle nostre persone e delle loro famiglie. Infatti, il piano welfare aziendale, essendo totalmente detassato, permette di alleviare la pressione fiscale e al tempo stesso può essere una risposta ai bisogni sociali delle persone>.
Ovviamente va chiarito che con l’espressione “welfare aziendale” non ci si riferisce soltanto agli incentivi in senso stretto, bensì a una sfera più ampia di attività: <il piano welfare – continua Pattini – garantirà un sostegno economico attraverso l’utilizzo di servizi legati alla cura dei figli e delle persone anziane; un rimborso per le spese scolastiche e sanitarie e un contributo al sistema pensionistico individuale, oltre che voucher per l’acquisto di buoni spesa e buoni carburante e il rimborso delle bollette di energia come già approvato dal Decreto Aiuti bis>.
Del resto, queste iniziative non sono nuove per la storica cooperativa piacentina, che da anni ha scelto di implementare strumenti e iniziative diversi a favore dei propri dipendenti, agendo sia per valorizzare i risultati positivi ottenuti, sia per sostenere le difficoltà delle famiglie, in considerazione dei mutati scenari economici.
Come ha ricordato il presidente Marco Crotti: <più il welfare si dimostrerà in grado di rispondere ai bisogni delle persone e più sarà in grado di generare valore per l’impresa e per i dipendenti. È chiaro che per il Consorzio si tratta di scelte rilevanti, soprattutto perché questi interventi sono totalmente a carico dell’azienda. L’aspetto che vogliamo mettere in evidenza è che si tratta di un vero cambiamento nell’approccio: un cambiamento che è divenuto necessario per rispondere alle esigenze di una società in trasformazione>.

TERREPADANE, RELAZIONE SEMESTRALE POSITIVA

Questo incremento è dovuto principalmente ai forti aumenti che si sono registrati in molti comparti che hanno a che fare con le materie prime: da quello dei fertilizzanti, fino a quello della mangimistica, anche se va detto, che in questi mesi si è registrata anche una crescita dei volumi di prodotti commercializzati.
Tra i settori coinvolti, in prima linea la fertirrigazione, con soluzioni tecniche innovative e sostenibili che, considerati i problemi legati alla siccità, ha visto il superamento del traguardo dei 100 milioni di metri di manichetta venduti; ciò sta a significare che le buone pratiche proposte dal Consorzio hanno trovato un accoglimento favorevole da parte degli agricoltori.
A fronte dei rincari subiti dai fertilizzanti, una risposta efficace è stata fornita dall’aumento della produzione della fabbrica Multiliquid, in quanto attraverso le soluzioni nutritive più mirate ed efficienti proposte dall’Agricoltura 4.0 – l’agricoltura di precisione -, l’attenzione è stata rivolta al risparmio e alla sostenibilità.
Da sottolineare, inoltre, il trend di crescita del settore Macchine Agricole che ha consolidato il fatturato.
Il direttore e amministrativo e finanziario del Consorzio Luca Bazzini, spiega che <l’aumento di fatturato del Consorzio si sta consolidando in modo molto equilibrato dal punto di vista finanziario, grazie anche al grande contributo operativo da parte del sistema bancario>.
<Nonostante le condizioni climatiche, siamo molto soddisfatti della campagna di ritiro cereali – afferma Dante Pattini, direttore generale di Terrepadane – Le rese produttive sono state buone con cereali di qualità e sani, come testimoniano i rigorosi controlli effettuati con strumentazioni all’avanguardia ed affidabili. Il risultato complessivo della raccolta è stato di circa 50 mila tonnellate, in linea con i quantitativi degli ultimi anni. Inoltre, le quotazioni del mercato dei cereali per questa campagna sono partite da livelli elevati, creando per gli agricoltori, condizioni economiche molto interessanti>.
Anche il settore assicurativo relativo alla copertura danni da grandine, dopo aver consolidato ottimi risultati nel 2021, risulta in ulteriore forte crescita anche in questa stagione con quasi 70 milioni di euro di valore assicurato.
I dati positivi di questi primi 6 mesi del 2022, confermano – secondo lo stesso presidente Marco Crotti – che il Consorzio riveste un ruolo strategico nelle filiere promuovendo contratti con l’obiettivo di creare valore per le aziende agricole.  <Come sempre – aggiunge ancora – il nostro sguardo è rivolto al futuro e a servizi innovativi che favoriscano le attività produttive dei nostri soci>.

 

Fonte: Libertà

VITE, DA TERREPADANE SOLUZIONI D’AVANGUARDIA

In provincia di Piacenza tra le colture al centro delle preoccupazioni di queste settimane, c’è ovviamente la vite, per la quale l’eccesso di caldo sta anticipando la maturazione, con conseguente accelerazione dei processi legati all’accumulo zuccherino. Il che si traduce in un peggioramento delle caratteristiche qualitative delle uve.
Lo stabilimento Terrepadane Multiliquid di Fiorenzuola ospita da tre anni – come è noto – la produzione di concimi specifici fogliari.
In particolare, i concimi della linea Nutri-elle garantiscono per il vigneto un’azione nutritiva e ad effetto biostimolante.
A spiegare nel dettaglio il funzionamento dei concimi fogliari provvede Davide Vercesi, tecnico di Terrepadane e neo dottore di ricerca.
<Nella nostra linea di concimi Nutri-Elle abbiamo un biostimolante naturale di elevata qualità, utilizzabile anche in agricoltura biologica, estratto da alghe selezionate (Ascophyllum nodosum), caratterizzate per l’alto contenuto di alginati e acido alginico, di mannitolo e amminoacidi essenziali. Questo concime è formulato in modo da favorire l’assorbimento degli elementi nutritivi e valorizzando la risposta agli stress abiotici, come lo stress idrico.
Un altro prodotto della stessa linea, invece, è un concime liquido a base di idrolizzati proteici, ricco di sostanza organica a rapida assimilazione, la cui associazione alla componente minerale consente di ottenere un effetto nutrizionale sinergico che aumenta l’efficacia del prodotto e favorisce il miglioramento della produzione.
In questo concime vengono sintetizzate la presenza di azoto organico, che stimola le funzioni fisiologiche della pianta, di potassio, complessato con gli amminoacidi, facilmente assimilabile, che influisce positivamente sulla qualità del prodotto>.
All’innovazione nel settore vitivinicolo è stata dedicata la tesi di dottorato Agrisystem, che lo stesso Vercesi ha recentemente discusso. L’agronomo ha infatti intrapreso i tre impegnativi anni di studio della scuola di dottorato Agrisytem dell’Università Cattolica (il livello più alto della formazione universitaria, al quale si accede dopo la laurea magistrale), grazie ad un progetto condiviso con il Consorzio, che ha investito in questo senso proprio per arrivare a poter contare su una risorsa altamente qualificata.
<Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto da Davide, del quale abbiamo apprezzato l’impegno e la passione – dice il direttore generale, Dante Pattini-. Credendo nella qualità della proposta di Agrisystem, abbiamo investito in questo senso per poter offrire ai nostri Soci una consulenza sempre più qualificata>.

 

Fonte: Libertà