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Il futuro di Terrepadane è già presente

<Nella nostra realtà – spiega Elisabetta Ugolotti, responsabile del personale – il 30% del personale è under 30, mentre gli under 40 rappresentano il 44% dell’organizzazione. Chiariamo però che questo non vuole dire che chi non è giovane non vale, anzi, il valore del nostro Consorzio è cresciuto proprio grazie al contributo dei professionisti più esperti. Tuttavia, si cerca di guardare anche ad un nuovo scenario, ai giovani che hanno talento e vogliono impegnarsi per il loro futuro. Anche se nella società odierna c’è chi ha ancora dubbi sull’impegno e la voglia di mettersi in gioco dei giovani, noi ci sentiamo di smentire questo atteggiamento>.
Il progetto di costruzione e valorizzazione delle competenze più junior in Terrepadane è iniziato anni fa e oggi l’azienda gode di un potenziale enorme, un mix di esperienza e innovazione.
<Il rapporto tra generazioni di lavoratori non è semplice – chiarisce Ugolotti -, spesso viene visto come una competizione tra il giovane “arrampicante” che arriva e il lavoratore senior che deve difendere il posto di lavoro; ma per noi è stato fondamentale costruire sistemi integrati di cooperazione, collaborazione tra visioni, adottare sensibilità, competenze, capacità diverse di innovazione per costruire insieme un risultato comune. Oggi – sarà sempre più così -, il fattore esperienza deve essere affiancato da flessibilità e capacità di adattamento, velocità di apprendimento di strumenti e tecnologie per pensare in maniera più agile. È questo l’incrocio magico, difficilissimo da trovare ma potenzialmente fortissimo!>.
La responsabile continua spiegando che trovare giovani risorse preconfezionate con le caratteristiche che corrispondano al cento per cento all’ideale ricercato è utopico se non vera fantascienza. <Per questo siamo orientati ad incontrare e inserire in azienda persone appassionate del proprio lavoro per poi investire nella crescita delle loro competenze. È fondamentale far sì che si apprenda all’interno delle mura dell’azienda: la formazione non è più soltanto “continua” ma è soprattutto una formazione che quotidianamente si apprende sul campo attraverso le sfide di mercato che una realtà come la nostra può proporre.
Inoltre, la migliore formazione non si fa quando si deve colmare una lacuna immediata, ma si fa nel momento in cui sembra non esserci una necessità impellente, preparandosi “a mente libera” a momenti di necessità future. E in questo senso abbiamo creato percorsi interni specifici>.
<Terrepadane – spiega il direttore generale, Dante Pattini – ha costruito negli anni e sta continuando a costruire la sua solidità – soprattutto in termini di relazioni con gli agricoltori -,
basandosi proprio sulla professionalità dei propri dipendenti e sulle loro capacità. Non deve stupire quindi, che da parte della cooperativa vi sia particolare attenzione sia ai giovani – depositari del futuro – e nei professionisti più esperti, preziosissimi per maturità ed esperienza>

Consorzio Terrepadane chiude il 2023 consolidando i risultati

<Anche l’esercizio 2023 – chiarisce il direttore generale Dante Pattini – è stato chiuso con il bilancio in attivo. Si tratta del 16mo anno consecutivo, che vede la nostra cooperativa fronteggiare con successo i mercati, declinandone positivamente i trend e interpretando le esigenze dei Soci. Questi dati offrono dunque, da un lato, motivo di soddisfazione, mentre dall’altro, costituiscono uno stimolo a fare ancora meglio>.L’anno appena chiuso si caratterizza per un consolidamento del dato di fatturato (attestato per il 2023 di nuovo a poco meno di 250 milioni di euro); ma presenta incoraggianti crescite per alcuni comparti.
Certamente sulla performance complessiva della cooperativa ha pesato il ruolo di volano finanziario assunto da Terrepadane nei confronti dei suoi Soci per tutto l’anno.
<Il 2023 – chiarisce Luca Bazzini, Direttore Amministrazione e Finanza di Terrepadane – è stato fortemente caratterizzato dal significativo incremento dei tassi di interesse, quasi quadruplicati rispetto al 2022. Questo incremento ha condizionato il risultato di esercizio, in quanto Terrepadane ha svolto, come sempre, un importante ruolo di aiuto a supporto delle aziende agricole del territorio per ridurre l’effetto dall’aumento dei tassi, decidendo di mantenere fisso il costo delle convenzioni bancarie utilizzate dagli agricoltori per gli acquisti presso la cooperativa. Terrepadane, inoltre, è intervenuta anche attuando una politica del credito attenta, volta a mitigare il fabbisogno finanziario delle aziende agricole. Tuttavia, grazie ad una gestione precisa e lungimirante, l’indebitamento complessivo si è ridotto di circa due milioni di euro>.
Se dunque, questa è una premessa imprescindibile; sul fronte dei singoli comparti il Consorzio ha performato bene, dando ancora una volta prova di dinamicità.
Tra i dati positivi spicca quello della fertirrigazione con un aumento di oltre il 50% del fatturato e un consolidamento anche fuori dal nostro territorio, così come si è segnalato positivamente il comparto fitofarmaci. Buon aumento in volume anche per la produzione della fabbrica di Fiorenzuola d’Arda (sia per i fertilizzanti che per i concimi prodotti).
Un lusinghiero +15% è invece il dato che caratterizza il settore dei mangimi composti, così come si sono registrati segnali incoraggianti per i servizi innovativi, tra i quali spicca il Quaderno di campagna, che ha visto superato il traguardo dei 30mila ettari (tra Piacenza altre province), mappati, con quasi 400 aziende agricole coinvolte.
Record anche per il ritiro di cereali con il superamento delle 65mila tonnellate di cereali autunnali ritirati, con un incremento rispetto all’anno precedente di ben 20 punti percentuali: una tendenza molto soddisfacente che, pur avendo fruito positivamente dell’andamento della stagione meteorologica, ottimale per i cereali delle nostre provincie sia a livello produttivo che qualitativo, mette in luce la fiducia della quale la cooperativa gode presso i Soci.
Un capitolo che merita un approfondimento è poi quello del servizio di assicurazione delle colture: anche in questo caso ci si imbatte in una performance da sottolineare con oltre 90 milioni di euro di valore assicurato per le polizze grandine, con una buona varietà di colture coinvolte.
Passi avanti interessanti anche per gli articoli da vigneto, che nel 2023 hanno sviluppato un’importante crescita.
E come da tradizione, in occasione della presentazione del bilancio anche il presidente Marco Crotti esprime un commento, che <ovviamente – spiega – non può non essere improntato alla soddisfazione e anche all’orgoglio, visto che Terrepadane è espressione del mondo agricolo al quale appartengo da generazioni. Certo, non mancano le preoccupazioni, determinate sia dalle difficoltà finanziarie con le quali molte aziende devono fare i conti, sia dall’andamento climatico che sta pesando non poco su questi primi mesi di campagna agraria>.

Con l’acquisizione di Siram si potenzia il settore carbo
A latere dei risultati di bilancio 2023, il Consorzio Terrepadane coglie l’occasione dell’assemblea anche per informare i Soci dell’acquisizione del ramo di azienda, settore carbolubrificanti, di Siram Spa, notissima azienda del territorio di Piacenza (località Carpaneto). <Si tratta – spiegano da Terrepadane – di un investimento finalizzato a rafforzare la nostra posizione di leadership in un settore strategico di mezzi tecnici per gli agricoltori di Piacenza e Parma. Anche in questo caso, il Consorzio punta ad offrire opportunità ai Soci, che nell’attuale congiuntura economica possono rivelarsi strategiche per incidere positivamente sulla competitività delle aziende agricole>.

Sostenibilità sociale e ambientale, dal Welfare ai crediti di carbonio
Un altro aspetto molto interessante al quale Terrepadane sta dedicando da anni particolare attenzione è quello del welfare per i dipendenti.
<Il nostro primo progetto di Welfare (ossia una serie di servizi messi a disposizione dei dipendenti, che vanno dalla polizza sanitaria, alla previdenza complementare, dalle spese scolastiche, ma anche spese mediche e abbonamenti ai trasporti) risale al 2017 – dichiara Elisabetta Ugolotti, Responsabile Risorse Umane di Terrepadane – Si trattava di un progetto quasi pioneristico sul territorio implementato con il supporto di Confindustria e delle Organizzazioni sindacali. Negli ultimi anni abbiamo invece visto come sia cambiato il significato del welfare e l’aumento della soglia di esenzione dalla tassazione ci racconta meglio di qualsiasi definizione, qual è oggi il ruolo del welfare nelle aziende.
Il contesto sociale e le dinamiche di mercato hanno quindi contribuito a far emergere in misura prevalente la funzione retributiva ed economica di questo strumento quale sostegno al reddito. Tuttavia, personalmente – continua Elisabetta Ugolotti – credo che la componente sociale del welfare che piace ai collaboratori vada oltre la dimensione economica poiché abbraccia i servizi di tutela della salute e del benessere, l’istruzione dei figli, il tempo libero.
Le crescenti aspettative dei collaboratori ci hanno portati ad investire in modo significativo negli ultimi 4 anni e a trasformare il nostro modello di welfare abbracciando servizi trasversali in un’organizzazione che cambia: 1/3 dei dipendenti è under 35 e l’età media di circa 43 anni sono fattori che determinano esigenze diverse da soddisfare. E’ in corso di definizione con le Organizzazioni Sindacali un nuovo accordo triennale che darà continuità all’impegno verso i nuovi strumenti di welfare.

Progetto Crediti di Carbonio
Terrepadane è da sempre fortemente vocata a sviluppare l’innovazione, anticipando il cambiamento in agricoltura. In quest’ottica sono attivi alcuni progetti intrapresi in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che riguardano i Crediti di Carbonio, la nuova frontiera dell’agricoltura sostenibile, che in futuro avranno un impatto significativo nel bilancio aziendale.
Del resto, quella del mercato dei crediti di carbonio (un credito è equivalente a 1 tonnellata di CO2) è una possibilità che le aziende agricole non possono certo permettersi di ignorare, viste anche le riduzioni di contribuzione Pac già messe in atto in questa programmazione e previste per le prossime.
Il sistema prevede che l’azienda agricola possa entrare in possesso – attraverso interventi e investimenti virtuosi – di crediti di carbonio, ossia di un risparmio di carbonio, che poi potrà essere “venduto” ad aziende industriali consentendo di bilanciare le loro emissioni di CO2 con quelle prodotte dalle aziende agricole. Queste ultime vanno così ad integrare il loro reddito con questa attività.
Le pratiche che gli agricoltori possono mettere in atto per risparmiare carbonio sono diverse: dal cambio coltura, all’introduzione dell’irrigazione a goccia alimentata con pannelli solari, fino alla riduzione delle lavorazioni, all’adozione di cover crop, ma anche all’aumento del numero di piante ad ettaro, insomma tutte azioni che vadano verso la sostenibilità ambientale.
Il mercato dei crediti di carbonio, sulle cui possibilità il Consorzio Terrepadane si sta concentrando, può costituire un’attività connessa per le aziende: <anche in questo caso – spiegano dal quartier generale di via Colombo – stiamo guardando avanti e studiando nuovi percorsi che potranno incidere positivamente sui bilanci delle nostre aziende>.

Fonte: Terrepadane e Libertà

 

TERREPADANE CONTRO IL CARO VITA CON LE MISURE WELFARE

<In un momento difficile – chiarisce il direttore generale Dante Pattini – nel quale la capacità di spesa delle famiglie è intaccata dagli aumenti, abbiamo voluto dare un segno di attenzione e un sostegno concreto, che mettiamo a disposizione delle nostre persone e delle loro famiglie. Infatti, il piano welfare aziendale, essendo totalmente detassato, permette di alleviare la pressione fiscale e al tempo stesso può essere una risposta ai bisogni sociali delle persone>.
Ovviamente va chiarito che con l’espressione “welfare aziendale” non ci si riferisce soltanto agli incentivi in senso stretto, bensì a una sfera più ampia di attività: <il piano welfare – continua Pattini – garantirà un sostegno economico attraverso l’utilizzo di servizi legati alla cura dei figli e delle persone anziane; un rimborso per le spese scolastiche e sanitarie e un contributo al sistema pensionistico individuale, oltre che voucher per l’acquisto di buoni spesa e buoni carburante e il rimborso delle bollette di energia come già approvato dal Decreto Aiuti bis>.
Del resto, queste iniziative non sono nuove per la storica cooperativa piacentina, che da anni ha scelto di implementare strumenti e iniziative diversi a favore dei propri dipendenti, agendo sia per valorizzare i risultati positivi ottenuti, sia per sostenere le difficoltà delle famiglie, in considerazione dei mutati scenari economici.
Come ha ricordato il presidente Marco Crotti: <più il welfare si dimostrerà in grado di rispondere ai bisogni delle persone e più sarà in grado di generare valore per l’impresa e per i dipendenti. È chiaro che per il Consorzio si tratta di scelte rilevanti, soprattutto perché questi interventi sono totalmente a carico dell’azienda. L’aspetto che vogliamo mettere in evidenza è che si tratta di un vero cambiamento nell’approccio: un cambiamento che è divenuto necessario per rispondere alle esigenze di una società in trasformazione>.