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TERREPADANE SVELA LE POSSIBILITA’ DEI NUOVI CONTRATTI DI FILIERA DEL NOCCIOLO

<Il contratto – ha chiarito Cappelli – è finalizzato alla realizzazione di un Programma integrato a carattere interprofessionale ed avente rilevanza nazionale che, partendo dalla produzione agricola, si sviluppi nei diversi segmenti della filiera in un ambito territoriale multiregionale>. L’idea è quella di fornire a tutti i settori coinvolti la possibilità di finanziare programmi di investimento integrati su tutto il territorio nazionale, rafforzando le relazioni intersettoriali lungo le catene di produzione, trasformazione e commercializzazione, attraverso l’aggregazione dei produttori e la creazione di responsabilità solidale delle imprese della filiera. La coltivazione del nocciolo sta sempre più interessando gli agricoltori piacentini, che trovano in questa coltura possibilità di differenziazione della produzione aziendale garantendo buone rese sia dal punto di vista qualitativo che da quello remunerativo. <Abbiamo ritenuto utile – Afferma Tiziano Gatti, Presidente della cooperativa Lusuco – informare gli agricoltori delle novità presenti in questo bando, che risultano molto interessanti, poiché ampliano la platea dei possibili beneficiari, delle categorie di investimenti che possono essere effettuati fruendo del bando e delle tipologie di contributo. In questo investimento possono rientrare le piantine, l’impianto, l’impianto di fertirrigazione e tutti i macchinari necessari alla coltivazione del nocciolo>. Terrepadane, grazie a tecnici agronomici specializzati, segue la gestione agronomica di questa coltura attraverso visite in campo, analisi del terreno, concimazioni mirate e difesa.
<Anche in questo caso – conclude il direttore generale del Consorzio Dante Pattini – Terrepadane si muove concretamente per mettere le aziende agricole in condizioni di incidere positivamente sui propri bilanci>.

 

Fonte: Libertà

NEI PROSSIMI ANNI ANCHE LE NOCCIOLE CHE LAVORERA’ LA FERRERO PARLERANNO PIACENTINO

Con questa nuova filiera la Ferrero si è posta l’obiettivo di sviluppare la coltura nelle aree vocate su tutto il territorio nazionale oltre alle zone storiche del Piemonte e del Lazio come opportunità di diversificazione per gli imprenditori agricoli. Al fine di incentivare la creazione di una filiera di qualità basata sulla collaborazione degli imprenditori, Ferrero ha dato forma ad un contratto di lungo periodo allineato alla coltura, il quale tiene in considerazione l’investimento eseguito dall’imprenditore ed il prezzo della nocciola sul mercato. Questo è stato il principio che ha mosso l’Az. Milani e l’Az. Dallafiore a destinare parte della loro azienda alla coltivazione del nocciolo.
“Noi abbiamo un’azienda agricola ad indirizzo cerealicolo-colture industriali- afferma Giacomo Milani – e le difficoltà che stanno vivendo molte colture sul piano economico a causa della sempre più agguerrita concorrenza mondiale che causa andamenti imprevedibili nelle quotazioni dei nostri raccolti, ci hanno spinto a prendere la decisione di dedicare una parte dell’azienda a questa coltura all’interno del progetto Ferrero grazie al quale conosciamo in maniera trasparente i meccanismi che determinano la remunerazione della produzione di nocciole (permettendoci di impostare nel lungo periodo, i costi/margini che l’azienda agricola potrà avere). Rimane la variabile produttiva e per questo ci avvaliamo dell’assistenza tecnica che Terrepadane ci mette a disposizione all’interno della filiera. Anche DallaFiore Luigi ed il figlio Umberto hanno deciso di dedicare alla nuova coltura parte della loro azienda prevalentemente viticola diversificando così la produzione ed il rischio imprenditoriale.
Il presidente Tiziano Gatti della Cooperativa Lusuco insieme a Giorgio Mazzoni, Responsabile agronomico, Luca Bricchi, tecnico agronomico e Marco Cappelli, Responsabile Filiere del Consorzio Agrario Terrepadane, hanno da subito seguito tecnicamente la coltura confrontandosi con professionisti del comprensorio di Cuneo (la zona storica di produzione).
Con le due aziende agricole – afferma Luca Bricchi – siamo partiti con un’accurata analisi del terreno per capire come gestire al meglio la coltivazione; l’analisi del terreno è infatti fondamentale per definire la concimazione, l’irrigazione come pure il sesto d’impianto e le varietà”.
“Per quest’ultime – interviene Mazzoni – con l’aiuto di Ferrero, ci siamo rivolti ad un vivaista esperto e storico del Cuneense il quale produce materiale vegetale verificato all’interno del Sistema di Certificazione Volontario Nazionale.
Con la collaborazione dell’azienda vivaistica abbiamo selezionato le piante per il trapianto in base ad un corretto sviluppo vegetativo e alla fertilità dei terreni delle due aziende piacentine. La scelta è ricaduta sulle varietà Giffoni, Romana, Nocchione ed in piccola quota Barcellona. Fondamentale è lo studio del mix e della quota delle impollinanti rispetto al totale anche e soprattutto in funzione della raccolta. Le varietà hanno caratteristiche ed epoche di maturazione diverse, pertanto è risultato fondamentale lo scambio informativo e l’aggiornamento tecnico con gli specialisti di Ferrero”.
“Siamo soddisfatti – afferma Gatti – perché la coltivazione è partita anche a Pavia e Parma ed abbiamo parecchie nuove aziende interessate; riteniamo che queste due aziende piacentine siano un’importante vetrina per altre potenziali realtà. Noi – prosegue Gatti – abbiamo sposato da subito il progetto Ferrero insieme a Terrepadane per proporre un’alternativa alle aziende agricole. Sarà un’alternativa di lungo periodo in quanto la produzione dei noccioli diventa consistente dopo il 5° anno e prosegue per altri 20/30 anni, ma il fatto di avere una garanzia di remunerazione derivante da un accordo di filiera, rappresenta un’assicurazione per il reddito, o meglio, per un parte di reddito futuro per le aziende.”
“Queste due aziende sono entusiaste e noi, insieme a loro – concludono Mazzoni e Bricchi- cercheremo di applicare tutte le migliori tecniche di coltivazione, ad esempio la fertirrigazione e la sub-irrigazione e di difesa, per ottenere produzioni di qualità garantendo l’impiego delle buone pratiche agricole alla base di una corretta sostenibilità sia ambientale che economica. La nostra mission è di essere sempre più portatori di innovazione, soluzioni e tecniche che devono essere poi adottate correttamente nelle aziende agricole.”

DALLA FILIERA DEL NOCCIOLO L’ACCORDO TRA TERREPADANE E LUSUCO

L’intesa vuole innanzitutto per offrire nuove opportunità alle imprese con la coltivazione del nocciolo, di cui, in base all’accordo raggiunto, oltre a fornire i mezzi tecnici ai soci Lusuco, Terrepadane gestirà il ritiro, l’essicazione e la movimentazione del prodotto raccolto, mentre Lusuco si occuperà della commercializzazione principalmente all’industria dolciaria Ferrero.

“Al riguardo Lusuco – spiega il presidente Gatti – ha in essere una convenzione con la Ferrero e quindi la collaborazione con Terrepadane rappresenta un’opportunità importante. Veniamo da un anno complicato, con le colture che tradizionalmente trattiamo, ovvero mais dolce, pisello e borlotto che hanno sofferto le condizioni climatiche. E quindi, la filiera del nocciolo può rappresentare una nuova possibilità di diversificazione, crescita e sviluppo per le nostre imprese. Siamo soddisfatti – aggiunge Gatti – di lavorare a fianco di Terrepadane, una realtà ben radicata nel territorio con un occhio sempre molto attento all’innovazione”.

In virtù di questo accordo, nel 2020 il Consorzio fornirà a Lusuco tutti i mezzi tecnici anche per la coltivazione delle altre colture trattate, vale a dire appunto mais dolce, pisello e fagiolo borlotto.

Dalla distribuzione delle sementi ai prodotti fertilizzanti e di difesa: il Consorzio Agrario gestirà quindi la fornitura dei soci Lusuco nei territori in cui opera, ovvero Piacenza, Lodi, Cremona, Parma e Reggio Emilia, per un totale di circa 2mila ettari.

Il presidente Crotti spiega che la collaborazione rientra appieno nella strategia di Terrepadane: “Il percorso che abbiamo intrapreso vuole sì fornire mezzi tecnici sempre all’avanguardia, ma anche indirizzare a sbocchi di mercato le nostre imprese. Un impegno dal campo alla tavola che vede Terrepadane giocare sempre un ruolo importante. I contratti di coltivazione che offriamo–ricorda Crotti – rappresentano uno strumento per accompagnare l’azienda agricola nelle scelte delle varietà da seminare, nelle tecniche agronomiche da adottare e nella vendita dei prodotti”.