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Terrepadane regina di sostenibilità

Rivulis è un’azienda leader in tutto il mondo nel comparto dell’irrigazione sostenibile: con i suoi 22 stabilimenti produttivi, 3.000 dipendenti, 3 centri di ricerca e sviluppo e numerosi centri di progettazione, Rivulis – che vanta più di 80 anni di esperienza – è sinonimo in tutto il mondo di soluzione di microirrigazione di qualità.
<Questa azienda con cui collaboriamo da anni – ha chiarito il responsabile del settore Water Management, l’agronomo Matteo Scaglioni – ci ha riconosciuto un particolare impegno nel progetto “Crediti di Carbonio”, del quale siamo protagonisti già da due anni e che proprio in questa campagna agraria sta dando i primi risultati concreti.
Il progetto punta a mettere le aziende agricole al centro del mercato dei crediti di carbonio: il concetto è molto semplice, ma geniale allo stesso tempo. Le aziende agricole, migliorando le tecniche produttive nella direzione della sostenibilità e introducendo tecnologie (in questo caso irrigue) virtuose, “risparmiano” carbonio (sono in credito di carbonio) che poi vendono>.
<Abbiamo iniziato questo progetto – ha chiarito lo stesso direttore generale della cooperativa piacentina, Dante Pattini, nella consapevolezza che l’attuale situazione politica – economica (tassi di interesse, ridimensionamento contributi Pac, aumento costi, ecc..) impone alle aziende la necessità di valorizzare tutte le possibili integrazioni di reddito che si presentano. Inoltre, la nostra partnership consolidata ci ha permesso di essere distributore esclusivo dei prodotti Rivulis, compreso il progetto che riguarda i crediti di carbonio».
Quest’anno il progetto ha tagliato il traguardo dei 3mila ettari coinvolti (nel territorio servito da Terrepadane che comprende Piacenza, Milano, Monza Brianza, Lodi e Pavia) e proprio in queste settimane verranno venduti i primi crediti di carbonio da parte di un’azienda agricola.
<Al di là del riconoscimento, che è motivo di soddisfazione e di orgoglio – conclude il presidente di Terrepadane, Marco Crotti -, oltre che ovviamente di stimolo a continuare sulla strada intrapresa, ad emergere è lo sforzo che vede in prima linea da oltre 120 anni questa cooperativa nella direzione dell’innovazione e dello studio di soluzioni d’avanguardia finalizzate ad incidere positivamente e significativamente sui bilanci delle aziende agricole>.

 

La vendita dei crediti di carbonio, nuova frontiera per l’agricoltura

Un argomento di grandissimo interesse che è stato presentato nei giorni scorsi ai tecnici del Consorzio direttamente dai vertici di Rivulis, introdotti dal direttore generale della cooperativa piacentina, Dante Pattini.
<Quella dei crediti di carbonio (un credito è equivalente a 1 tonnellata di CO2) – ha spiegato Pattini – è una possibilità che le nostre aziende non possono certo permettersi di ignorare, viste anche le riduzioni di contribuzione Pac già messe in atto in questa programmazione e previste per le prossime. Siamo quindi orgogliosi di offrire alle aziende agricole la proposta di Rivulis, azienda con la quale collaboriamo da decenni e che da sempre si pone all’avanguardia nel nostro settore. La nostra partnership decennale ci ha permesso di essere distributore esclusivo dei prodotti Rivulis, compreso il progetto che riguarda i crediti di carbonio>.
Attualmente i mercati dei crediti di carbonio sono due: quello obbligatorio e quello volontario. Il mercato obbligatorio di fatto è un meccanismo imposto da alcuni governi, nel nostro caso dall’Unione Europea: alcuni settori industriali dovranno ridurre in prospettiva le emissioni di anidride carbonica. Un obiettivo che può essere raggiunto con una serie di interventi e investimenti sul ciclo produttivo (impianti a fotovoltaico o altre fonti di energie alternative), oppure attraverso i crediti di carbonio che in questo mercato sono quotati da una borsa merci specifica.
Nel mercato volontario del carbonio (CVM), invece, l’acquisto di crediti di carbonio è una scelta discrezionale, senza obblighi governativi vincolanti.
Entrambi i mercati operano nell’ambito dei Sistemi di Scambio di Emissioni, dove viene stabilito un “tetto” alle emissioni di carbonio consentite in specifici settori o Paesi.
Proprio nel mercato volontario del carbonio il comparto agricolo potrebbe avere un ruolo come “venditore”; questo mercato nel 2022 ha avuto un valore di 2 miliardi di dollari, ma il suo valore potrebbe diventare entro il 2030 addirittura di 50 miliardi di dollari.
Il programma di Rivulis – Rivulis Climate – si propone di favorire questo processo aiutando l’adozione di pratiche agricole più sostenibili, facendosi carico degli aspetti burocratici e amministrativi per la certificazione, in cambio di una quota parte del credito di carbonio e soprattutto dell’acquisizione da parte dell’azienda agricola delle tecnologie per l’irrigazione a goccia.
A rappresentare l’azienda israeliana Paolo Piola, responsabile commerciale Italia e Nord Europa  di Rivulis e Davide Dalle Carbonare area manager dell’azienda, che hanno presentato il programma Rivulis Climate, attraverso il quale le aziende agricole possono contribuire attivamente alla transizione verso un’agricoltura più sostenibile.
<Abbattere le emissioni carbonio – ha spiegato il tecnico di Rivulis, intervenendo all’incontro – è uno dei problemi più sentiti dalle grandi aziende nei nostri giorni: per risolvere questo problema che sarà sempre maggiore, le strategie sono complesse e prevedono diverse azioni, una delle più efficienti è quella di comprare crediti di carbonio. In questo meccanismo ci sono due figure: l’acquirente che tipicamente è una grande azienda e il venditore che è una realtà virtuosa che – dopo esserci certificata – può vendere i suoi crediti di carbonio>.
In realtà il processo è molto complesso – ad esempio la certificazione richiede molte risorse sia di tempo che economiche (ogni pratica può costare anche 100mila dollari!) – e richiede una società che possa investire in questa opportunità, potendo anche contare su un capitale adeguato.
In questo contesto si inserisce Rivulis – partner storico di Terrepadane – che si fa interprete delle esigenze del mondo agricolo che in questo modo può cogliere l’opportunità, entrando così in possesso di risorse che potranno essere poi investite in tecnologie per la sua azienda (ad esempio irrigazione a goccia).
<L’azienda agricola per entrare in possesso di crediti di carbonio – ha spiegato Dalle Carbonare – deve farsi promotrice di interventi e investimenti virtuosi, che vadano oltre le azioni già previste dalla Pac (questo è un aspetto fondamentale) attraverso le quali venga risparmiato carbonio: dal cambio coltura, all’introduzione dell’irrigazione a goccia alimentata con pannelli solari, fino alla riduzione delle lavorazioni, all’adozione di cover crop, ma anche all’aumento del numero di piante ad ettaro, ecc..>.
Rivulis sta sperimentando dieci progetti pilota in tutto il mondo e in Italia tre sono già in rampa di lancio.
<Terrepadane – ha concluso Pattini – è da sempre fortemente vocata a portare avanti l’innovazione, anticipando il cambiamento in agricoltura. Questo programma è un nuovo modo concreto per coltivare la nostra mission, che è il futuro del comparto>.

Fonte: Libertà

 

Le macchine agricole: da strumenti di lavoro a veri e propri ‘partner’

<Nell’agricoltura moderna – spiega Giorgio Mazzoni, responsabile macchine Terrepadane – il ruolo delle macchine agricole si è evoluto. Se infatti, storicamente alle macchine si chiedeva potenza e velocità, oggi le richieste sono diverse, in quanto la macchina rappresenta una vera e propria “centrale” di raccolta ed elaborazione di dati>.
Mazzoni spiega che proprio grazie al monitoraggio costante e alla raccolta dei dati interfacciati con le mappe satellitari dei singoli appezzamenti, oggi è possibile gestire ogni operazione colturale in modo “intelligente”, mettendo in pratica il concetto ormai più che mai concreto dell’agricoltura di precisione.
<Gestendo in modo sistematico e puntuale i dati raccolti dalle macchine di ultima generazione – le ormai famose 4.0 – possiamo arrivare ad effettuare lavorazioni e operazioni mirate, utilizzando i fattori di produzioni in maniera ottimale e assolutamente aderente alle effettive esigenze della pianta in quel preciso momento e in ogni specifico appezzamento. Ogni fattore di produzione – compresa la preziosissima acqua – potrà essere utilizzata, quando serve, dove serve e nella precisa quantità che serve, senza sprechi, nella certezza di rispondere alle precise esigenze della coltura. Il tutto con notevoli benefici sia in termini economici che di sostenibilità della produzione, proprio come ci viene fortemente richiesto anche dalla nuova PAC>.
Chiaramente – continua l’esperto – per poter utilizzare in maniera efficace ed efficiente la notevole mole di dati che le macchine mettono a disposizione dell’imprenditore sono necessarie alcune competenze.
Per questo Terrepadane ha implementato un servizio specifico, 4.0 FACILE, partito a fine febbraio 2023, che punta a rispondere alle esigenze degli agricoltori, che hanno acquistato macchine ed attrezzature beneficiando del credito d’imposta.
<Come è noto – spiega il responsabile macchine – il decreto legislativo n.178 del 2020 e la circolare n°9/E del 23 Luglio 2021 dell’Agenzia dell’Entrate, prevedono che venga documentata attraverso una adeguata e sistematica reportistica, il mantenimento, per tutto il periodo di fruizione dei benefici, delle caratteristiche e dei requisiti richiesti>.
4.0 FACILE, viene offerto in pacchetti personalizzati per ogni azienda sulla base delle proprie esigenze e delle caratteristiche del parco macchine.
<Nel servizio – aggiunge Mazzoni – sono compresi molti aspetti: dal controllo della documentazione, all’implementazione dei portali New Holland, Case IH e altri portali, con la mappatura dei campi, inserimento di attrezzature ed operatori. Inoltre, è previsto un intervento formativo specifico (in sede e in campo) sull’uso dei portali e sui monitor di bordo, la verifica dell’interconnessione e la segnalazione di eventuali anomalie e infine, la gestione (e lo scarico) dei dati con report mensili>.
<Questo servizio – spiega il presidente di Terrepadane, Marco Crotti – rappresenta un modo concreto, attraverso il quale il nostro Consorzio si pone al fianco degli agricoltori per accompagnare quella svolta green che la nostra agricoltura ha imboccato già da tempo e che oggi l’Unione europea ci chiede con sempre maggiore decisione. Oggi fare agricoltura significa sempre più gestire il cambiamento, governando processi complessi che richiedono partner adeguati. Come Terrepadane!>.

Servizio Reperibilità

Riparte con la campagna agraria il servizio di reperibilità Terrepadane, attivo sia per l’assistenza macchine, che per i sistemi di guida satellitare. Il servizio nei casi di “fermo macchina” è attivo anche sabato e domenica dalle 8,00 alle 20,00.
<Si tratta – chiarisce in merito Mazzoni – di un servizio che per Terrepadane costituisce una tradizione e che permette ai nostri soci di lavorare in tranquillità. Infatti, i nostri meccanici – una volta contattati ai numeri di telefono dedicati – si rendono reperibili al fine di raggiungere il luogo dove si sta verificando il problema per far ripartire al più presto la macchina>.
In questo periodo Terrepadane Macchine è anche attivo in prove demo presso alcune aziende agricole effettuate con lo scopo di far testare direttamente ai potenziali acquirenti ed utilizzatori le nuove macchine operatrici ed attrezzature quali per esempio il trattore New Holland T7.315 HD PLM, rotopresse PRO-BELT e Trinciatrici FR New Holland, tutte equipaggiate con le ultime tecnologie necessarie per lavorare correttamente in agricoltura di precisione.

Il settore dei carbolubrificanti continua la sua crescita

“Il settore dei carbolubrificanti fa registrare +40% nel bilancio 2022, afferma Stefano Fugazza, Direttore Vendite. “Questo risultato è stato ottenuto grazie alla fiducia nell’acquisto da parte dei nostri soci e clienti – come pure dei nostri principali fornitori di materie prime – nonostante i forti aumenti del prezzo del carburante sia agricolo che per autotrazione e le difficoltà nell’approvvigionamento”.
Negli anni Terrepadane è diventato per moltissime aziende un punto di riferimento importante per l’acquisto di gasolio agricolo e per autotrazione, lubrificanti, cisterne e sistemi di stoccaggio.
La divisione Prodotti Petroliferi di Terrepadane ritira da raffinerie qualificate, ed è attiva sul territorio con depositi di carburanti a Fiorenzuola (PC), Rottofreno (PC), San Giorgio Piacentino (PC) e Pavia.
“Disponiamo – continua Stefano Fugazza – di diversi mezzi propri e conto terzi (cisterne con varie portate), dotati delle più moderne attrezzature, per garantire una consegna sempre più tempestiva del prodotto, sia per quantità che per qualità”.
“Da questo punto di vista in tutti i nostri centri di stoccaggio carburanti abbiamo installato un innovativo sistema di microfiltrazione unico nel suo genere, per fornire carburanti privi di alghe ed agenti dannosi. Questo garantisce, un’alta qualità del gasolio e minori costi di manutenzione per i mezzi agricoli e per l’autotrasporto”.
Oltre che nei depositi di carburante sopraccitati, anche nelle agenzie di Vigolo Marchese, Bobbio, Pianello Val Tidone, Telgate, Cigognola, Pieve Fissiraga e Cerello è possibile acquistare lubrificanti, additivi, antigelo e adblue (soluzione di urea per motori di ultima generazione), prodotti da aziende leader di mercato. Tutti i lubrificanti (Petronas, Eni, Fuchs, Tamoil e Rothen) sono disponibili nei punti vendita di Terrepadane.
Quale concessionaria di EMILIANA SERBATOI, Terrepadane vende Serbatoi per il contenimento del gasolio, completi di armadio di erogazione, bacino di contenimento al 110% e Tettoia, serbatoi per il trasporto del gasolio, omologati e a norma. Tutti i prodotti posso essere accessoriati con sistemi di antifurto, e sistemi di controllo erogazione prodotto.
Recentemente è entrato a far parte del team di Terrepadane Maurizio Musi, figura estremamente competente per il settore lubrificanti.
“Con l’ingresso di Maurizio – conclude Fugazza – si intende consolidare il business su alcuni territori ove Terrepadane è già ampliamente presente rafforzando il personale dedicato, ma soprattutto sviluppare importanti quote di mercato laddove il potenziale del settore gasolio e lubrificanti necessita di strategie differenti”.

Fonte: La Libertà

 

 

 

AGRICOLTURA SOSTENIBILE, DALLA CONCIMAZIONE ALLA NUTRIZIONE

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CON X POWER LA SOSTENIBILITA’ ENTRA IN CAMPO

<Abbiamo ritenuto di proporre alcune prove di queste macchine su vigneto – ha spiegato Giorgio Mazzoni, agronomo, responsabile macchine di Consorzio Terrepadane -, poiché si tratta di una tecnica che non prevede nessun intervento chimico e che potrebbe veramente rappresentare la strada vincente per il futuro>.

Ad illustrarne il funzionamento in questa 3 giorni di prove, Matteo Gatti produttore vendita e responsabile delle Tecnologie Innovative di Terrepadane, che ha messo in campo la macchina nelle aziende Vitivinicole La Tosa di Vigolzone, Marasi di Vicomarino di Ziano Piacentino, Bosco Longhino di Santa Maria della Versa (PV).  Alla base della tecnica di eliminazione elettrofisica di infestanti e piante invasive c’è un circuito elettrico chiuso, uniforme e mirato che agisce sulle infestanti fino alle radici.

Tutte le soluzioni della famiglia XPower utilizzano l’energia elettrica ad alta tensione e l’ingegneria elettrofisica più all’avanguardia per eliminare efficacemente le piante indesiderate, riducendo al minimo gli erbicidi chimici.
<Attraverso questa tecnologia – continua Gatti – è possibile arrivare ad un efficace controllo delle infestanti. Un aspetto, quest’ultimo, che sta diventando veramente cruciale sia sulle colture soggette a rotazione ed anche sulle colture permanenti, come vigneti e frutteti. Sappiamo infatti molto bene che il diserbo costituisce una delle operazioni colturali più delicate ed un capitolo di costo più tra i più pesanti per moltissime colture>.
In questo caso l’adozione della tecnologia rappresenta una soluzione pratica ed efficacie utilizzabile anche nelle situazioni più complesse, come quella del controllo delle infestanti. Per questo il Consorzio Terrepadane ha deciso di proporre alcune prove in campo, che possano mettere in evidenza direttamente le caratteristiche innovative di queste macchine, che stanno suscitando molto interesse.
<La nuova politica comunitaria – conclude Dante Pattini, Direttore del Consorzio – sta puntando sulla significativa riduzione della chimica in agricoltura sia per i prodotti antiparassitari che fertilizzanti. Diventa pertanto, fondamentale trovare soluzioni tecniche che consentano di mantenere alta la produttività in modo sostenibile per l’ambiente e per l’azienda agricola che potrà così garantirsi eventuali premialità che dovrebbero essere contenute nei nuovi programmi delle politiche comunitarie. Quella presentata in questi giorni, fa parte di una delle tante soluzioni che Terrepadane sta promuovendo al fine di andare incontro alla richiesta di impiego di tecniche a basso impatto ambientale (questa ha praticamente residuo zero) salvaguardando la produzione e quindi il reddito dell’azienda agricola>.

 

Fonte: Libertà

FERTIRRIGAZIONE, CON TERREPADANE E RIVULIS LA MIGLIORE TECNOLOGIA IN CAMPO

Le prestazioni di Rivulis Defend sono state testate in tutto il mondo, dimostrando l’efficacia di questa soluzione. Il prodotto, infatti, contiene una sostanza insetticida attiva incorporata direttamente nell’ala gocciolante/tape, che a causa dell’effetto sgradevole che produce, fa in modo che l’insetto non buchi l’ala e non ritorni.
Viene così risolto uno dei problemi della difesa tradizionale in un impianto a goccia, che è rappresentato di norma da uno spessore maggiore della manichetta e dall’utilizzo di insetticidi. Soluzioni che si rivelano però costose e solo parzialmente efficaci, poichè gli elateridi (insetti terricoli molto diffusi in tutti gli areali), sono in grado di danneggiare anche alti spessori.
La possibilità di utilizzare uno spessore della parete dell’ala gocciolante/tape inferiore rispetto agli standard di mercato (10 – 12e 13 Mils) comporta molti vantaggi, tra cui l’uso di bobine più lunghe, minor numero di cambi durante l’installazione e importanti risparmi di manodopera nelle fasi della coltivazione dei prodotti.
L’utilizzo di Rivulis Defend – che è progettato per proteggere le ali gocciolanti/tape dal primo giorno di utilizzo fino alla fine del ciclo colturale – permette di ridurre l’uso di antiparassitari, poiché contribuisce a diminuire il numero di interventi con insetticidi durante il trapianto e nel proseguo della stagione irrigua.
Nello specifico, la sostanza attiva è finemente inglobata nella plastica; analisi di laboratorio relative all’applicazione di Rivulis Defend non evidenziano residui di sostanza attiva nella coltura irrigata, nell’acqua che esce dalla manichetta, nè tanto meno nel terreno.
«Molti nostri clienti che hanno già utilizzato Rivulis Defend nei loro campi – afferma Matteo Scaglioni, responsabile Water Management e Sviluppo nuovi prodotti di Terrepadane – hanno espresso la loro soddisfazione. Questa tecnologia infatti presenta numerosi vantaggi, non ultimo quello determinato dalla riduzione del numero fori causati da insetti, che si traduce in un minor spreco di acqua, di fertilizzanti e di manodopera.
In una parola possiamo dire che Rivulis Defend presenta una maggiore eco-sostenibilità rispetto a un’altra manichetta, innanzitutto perché usando spessori più sottili permette di risparmiare plastica.
Non a caso, Rivulis Defend per la sua sicurezza, efficacia, affidabilità e per il fatto di essere completamente riciclabile (seguendo le normali procedure di smaltimento), si è aggiudicato il premio innovazione alla recente edizione di Eima 2021».

 

Fonte: Libertà

L’incontro

Le nuove frontiere dell’irrigazione e i contenuti delle nuove soluzioni proposte da RIVULIS, saranno messe a fuoco in un incontro, che si svolgerà il prossimo 1 dicembre alle ore 16,30 presso la Sala Bertonazzi della sede del Consorzio Terrepadane in via Colombo a Piacenza.

Un’altra grande innovazione portata avanti con successo da Terrepadane è l’AUTOMAZIONE delle pratiche colturali.
Da ormai tre anni gli agronomi di Terrepadane stanno proponendo, progettando ed installando in campo valvole e sensori a controllo remoto, che permettono di ottimizzare i mezzi tecnici utilizzati nella produzione delle colture. L’aggiornamento continuo è indispensabile e fondamentale in questo settore ed i tecnici di Terrepadane sono infatti reduci da un corso di formazione organizzato in collaborazione con Rivulis.
La semplicità e l’affidabilità delle apparecchiature utilizzate è garanzia di successo; le centraline di ultima generazione installate nelle aziende agricole consentono a tecnici ad agricoltori di conoscere e gestire ciò che avviene in campo, mettendo le colture nelle condizioni ideali di sviluppo. L’acqua e i concimi vengono distribuiti non a ore, ma a metri cubi; si tratta di una differenza enorme, perché permette di utilizzare solo lo stretto necessario.
Le centraline “colloquiano” via radio con valvole e sensori permettendo così di realizzare una irrigazione intelligente e di evitare agli agricoltori continui “andi-rivieni” nei campi.
<Con questi sistemi – spiega Davide Devoti, Tomato Specialist di Terrepadane – è possibile comandare l’accensione delle pompe di irrigazione, motopompe, pompe elettriche, aprire e chiudere idrovalvole, leggere i dati dei sensori. Inoltre è possibile monitorare le portate di irrigazione e fertirrigazione, ma anche addirittura integrare il sistema con una rete di capannine meteo>. In pratica in questo modo si può risparmiare tempo, ma anche ottenere dati accurati e sistematici a supporto della gestione agronomica della coltura: il tutto nell’ottica di ridurre l’impatto ambientale e contribuire al contenimento dei costi di produzione
“In sintesi, tutto quello che accade in campo inerente all’irrigazione viene riportato sullo smartphone in modo semplice ed intuitivo anche per le persone meno avvezze alla tecnologia e in ogni momento è possibile avere un report di quanto è stato fatto in un certo appezzamento; così da poter meglio gestire il campo ed avere confronti con le annate precedenti” aggiunge ancora Devoti.
Questa tecnologia è supportata economicamente anche dalla direttiva 4.0; così come rientra nella maggior parte dei piani operativi delle principali OP pomodoro.

COLTIVAZIONE DEL POMODORO DA INDUSTRIA: L’ESEMPIO DELL’AZIENDA MONTESISSA

Il nucleo aziendale centrale si trova a  Carpaneto, ma la produzione viene suddivisa, in base ad una scelta aziendale ben precisa, su diversi corpi, alcuni – quelli storici – in provincia di Piacenza e altri nel basso lodigiano, tra Castelnuovo Bocca d’Adda e Fombio.
<La produzione è suddivisa per il 50% in Emilia Romagna e per il 50% in Lombardia. In questo modo – spiega – riusciamo a gestire meglio la campagna, puntando su terreni, che si caratterizzano per buone dotazioni idriche. Certo la logistica di un’azienda come la mia – che dal punto di vista formale è un vero gruppo, articolato in realtà diverse dall’azienda individuale, fino alla società Tomatos 4.0 alla quale partecipano anche i collaboratori – è piuttosto complessa e richiede molta attenzione specifica>.
Ovviamente una realtà così complessa deve essere supportata da capacità gestionali non indifferenti: Montesissa ha saputo costruire un gruppo di lavoro costituito da 4 giovani, ai quali durante la campagna si aggiungono i lavoratori stagionali, che operano con grande precisione ed autonomia, secondo una suddivisione ben definita delle responsabilità.
L’agricoltore piacentino, che ha molta esperienza, avendo cominciato a seguire l’attività agricola in famiglia fin da bambino, non rinuncia ad un commento su questa campagna che <a causa – spiega – delle condizioni climatiche che si sono verificate – temperature basse in primavera e abbondanti piogge – potrebbe caratterizzarsi per problematiche di maturazione troppo concentrata, esattamente come accaduto lo scorso anno>.
Le aziende Montesissa conferiscono il proprio prodotto a sei stabilimenti diversi tra Piacenza, Parma e Lodi: una scelta ancora improntata sulla differenziazione che però richiede una gestione molto attenta: <durante la campagna – continua l’imprenditore – già all’alba vanno pianificate le consegne – un’attività di grande responsabilità, alla quale si dedica personalmente mia moglie, Elena – e non ci si può permettere di sbagliare. In questa fase è infatti definito il progetto di tracciabilità del prodotto che caratterizza in modo specifico il nostro processo produttivo>.
Alla base di una realtà così differenziata stanno le performanti dotazioni tecnologiche, che sono protagoniste in ogni fase: dalla scelta varietale, al trapianto, fino a tutte le operazioni colturali, alla difesa, alla raccolta e ovviamente alla gestione.
<La complessità delle tecnologie che utilizziamo, la velocità con cui dobbiamo prendere le decisioni e anche – e questo è fondamentale per la mia azienda – la logistica richiedono di poter contare su partner affidabili, capaci di rispondere in tempo reale alle nostre esigenze, che sono spesso imprevedibili. In questa scia si inserisce la collaborazione, ormai molto rodata con il Consorzio agrario Terrepadane, con il quale abbiamo testato l’automazione 4.0 nella fertirrigazione>.
<Con questi sistemi – spiega Davide Devoti, tecnico agronomico del Consorzio che segue l’azienda – è possibile comandare l’accensione delle pompe di irrigazione, motopompe, pompe elettriche, aprire e chiudere idrovalvole, leggere i dati dei sensori. Inoltre è possibile monitorare le portate di irrigazione e fertirrigazione, ma anche addirittura integrare il sistema con una rete di capannine meteo>. In pratica in questo modo si può risparmiare tempo, ma anche ottenere dati accurati e sistematici a supporto della gestione agronomica della coltura: il tutto nell’ottica di ridurre l’impatto ambientale e contribuire al contenimento dei costi di produzione.

DISERBO INTELLIGENTE? SI’ GRAZIE

Protagonista dell’evento, AGRICO storica azienda Bolognese fondata nel 1977 impegnata nell’importazione di alcuni regolatori di crescita impiegati per il tabacco, che è stata recentemente acquisita da investitori Italiani e stranieri ex manager di società multinazionali del settore Crop Protection.
Questi imprenditori dopo attente analisi di mercato hanno deciso di utilizzare la società come “piattaforma” per lo sviluppo di alcune iniziative con l’obiettivo di mettere in condizione l’agricoltura Italiana e non solo, di poter difendere le colture agrarie da avversità fitopatologiche con l’uso di prodotti e di tecnologie avanzate.
Proprio in questa ottica è stata sviluppata una collaborazione con il Consorzio Agrario Terrepadane, che ha consentito di mettere in campo la dimostrazione.
<Questo apparato, o robot come amiamo definirlo, denominato “ARA” – sostiene Sergio Togni, uno dei titolari di Agrico – è stato ideato e realizzato dalla società Svizzera ECOROBOTIX, di cui AGRICO è concessionaria. Questa barra irroratrice intelligente ha la capacità di riconoscere le infestanti dalla coltura e quindi decidere cosa trattare, ovvero se trattare solo la coltura in caso di fungicidi o insetticidi oppure solo le infestanti in caso di erbicidi. L’aspetto davvero interessante è che si può risparmiare fino al 90% di erbicida in base alla quantità di infestanti presente>.
Questo strumento rappresenta sicuramente la rivoluzione che stiamo vivendo in agricoltura e che avrà i suoi effetti nel breve periodo; infatti queste tecnologie sono già presenti sul mercato in molti paesi.
<Per la dimostrazione in anteprima – spiega Riccardo Barsantini, Direttore Commerciale di Agrico – abbiamo scelto Terrepadane perché è una realtà che investe molto nell’innovazione e a noi piace collaborare con chi ha a cuore il futuro dell’agricoltura in un’ottica di sostenibilità ambientale senza perdere di vista la massimizzazione delle produzioni>.
La macchina è stata provata presso l’Azienda Onesti di Fiorenzuola d’Arda, alla quale va il ringraziamento di Terrepadane per voce di Antonino Passalacqua, Direttore Operazioni di Terrepadane: <E’ nel DNA del Consorzio introdurre nuove tecnologie e in particolare questa macchina incontra l’esigenza di ridurre l’apporto di antiparassitari, utilizzandoli solo laddove è strettamente necessario in linea con il rispetto dell’ambiente e della produzione sostenibile. Siamo veramente soddisfatti di avere potuto organizzare questa prova, grazie alla preziosa disponibilità dell’azienda Onesti e del nostro centro macchine>.
Molto interessanti anche le prospettive, poiché sono allo studio molte altre implementazioni di queste tecnologie, che potrebbero sfociare con l’omologazione di droni terrestri, a motore elettrico, semoventi e autonomi. In questa ottica, si inseriscono anche le considerazioni del Direttore Generale di Terrepadane Dante Pattini: <L’impatto regolatorio che sta riducendo la disponibilità di molti principi attivi spingerà sempre di più verso l’uso di prodotti low risk, integrati con prodotti della chimica tradizionale e sistemi di distribuzione con modalità tali da permettere la salvaguardia dell’ambiente naturale e dell’uomo. Il tutto assicurando contemporaneamente anche la sostenibilità economica, attraverso una forte riduzione dei quantitativi richiesti per unità di superficie>.

TERREPADANE DA SEMPRE VICINA AL TERRITORIO

Un’agricoltura più efficiente : uno degli obiettivi di Terrepadane per il 2021. Il Presidente del Consorzio Marco Crotti racconta di un’azienda da sempre vicina ai lavoratori del settore. Tra le aziende che sembrano non avere risentito della pandemia e continuare a veleggiare con il vento in poppa, c’è senz’altro il Consorzio agrario Terrepadane, la prestigiosa realtà piacentina, che con 120 anni di storia alle spalle è stata capace di rinnovarsi e di affiancare l’agricoltura del nord Italia nel complesso processo di miglioramento di competitività che ha vissuto e sta vivendo.

TERREPADANE MACCHINE: LA CASA DELL’AGRICOLTURA 4.0

Protagonisti di questo innovativo sistema di gestione aziendale sono in primo luogo le macchine agricole di nuovissima generazione, integrate con la guida satellitare e con un sistema di accesso alla piattaforma con la quale sono continuamente in dialogo.
<L’obiettivo del progetto – spiega Gian Battista Capoferri, Coordinatore Parts & Service e Responsabile dei sistemi satellitari del Consorzio – è semplice: mettere in connessione continua il lavoro dei campi con la gestione amministrativa e strategica dell’azienda. Attraverso un portale, dove sono state acquisite le foto satellitari, le aziende vengono mappate o direttamente sul campo dal trattore, che dispone di un’antenna satellitare, o dall’ufficio al computer. Per ogni campo vengono così registrate tutte le operazioni colturali nei minimi dettagli. Questo consente all’agricoltore di disporre di un archivio storico completo su cui potrà contare al momento di operare le scelte strategiche. Inoltre, ovviamente, il controllo di ogni operazione consente un utilizzo mirato di tutti i fattori di produzione, in un’ottica di sostenibilità, ma anche di attenzione ai costi. Infine, grazie a questo continuo dialogo tra macchina a computer, possiamo anche monitorare le performances del trattore nelle diverse condizioni>.
Così i nuovi trattori New Holland e Case diventano veri e propri partner degli agricoltori, anche in termini di miglioramento della gestione aziendale.
Per supportare questi importanti investimenti, gli agricoltori possono come è noto, utilizzare gli strumenti di agevolazione fiscale (e quindi finanziaria) messi loro a disposizione dalla legge, che prevede il vantaggio del credito di imposta per le aziende agricole che introducono tecnologia 4.0.
<Le agevolazioni fiscali – aggiunge Capoferri – hanno naturalmente funzionato bene per favorire l’acquisto di queste macchine, che si vanno sempre più diffondendo tra gli agricoltori>.
Il Consorzio Terrepadane dal canto suo ha investito in questa direzione, come chiarisce Stefano Luchetti, Responsabile Macchine: <abbiamo dedicato impegno economico e risorse umane a questo progetto con l’obiettivo di favorire la diffusione della tecnologia d’avanguardia, offrendo un servizio di consulenza qualificato e duraturo, in modo da affiancare i nostri agricoltori nell’acquisizione delle competenze utili alla gestione di questi strumenti>.