Ampliandosi progressivamente con acquisizioni e incorporazioni, il Consorzio piacentino copre oggi le agricolture delle province di Milano e Lodi e di Pavia, oltre che ovviamente di Piacenza, arrivando ad un fatturato che sfiora i 200 milioni di euro. Anche quest’anno, nonostante tutto, i dati economici del Consorzio – che non si è mai fermato – sono positivi e lasciano intravedere nuovi traguardi per il 2021. Ma quali sono le sfide più complesse, che il Consorzio sta intraprendendo? Quali gli scenari in cui nei prossimi mesi dovrà muoversi?
Domande complesse, alle quali risponde direttamente il presidente Marco Crotti.
<Da sempre – esordisce – il Consorzio agrario lavora insieme agli agricoltori per costruire il futuro che sogniamo. Queste sono le parole con cui abbiamo concluso il nostro video augurale per il 2021 e sono le parole su cui vogliamo salutare il nuovo anno. Il futuro del nostro settore è costruito sull’innovazione: da sempre il Consorzio agrario, che è una cooperativa di agricoltori, ha fatto della capacità di innovare la sua bandiera, comprendendo che proprio nell’orizzonte dell’innovazione stava la crescita della competitività e quindi la difesa del proprio reddito. In un momento come quello attuale, quando alle difficoltà di mercato si aggiungono quelle portate dalla pandemia, il ruolo di una cooperativa come la nostra diventa ancor più strategico: per questo è fondamentale – e l’abbiamo inserito anche nel nostro video – essere “insieme”, soprattutto nei momenti difficili >.
L’innovazione è quindi sempre stata la frontiera del Consorzio. Oggi come viene declinata?
<Innovare significa anche comprendere quali sono le chiavi strategiche su cui scommettere. Oggi la linea su cui muovere le proprie scelte è quella della sostenibilità. Arrivare a produzioni sostenibili, vuole dire andare incontro alle esigenze del mercato da un lato e quelle dello sviluppo da un altro. In agricoltura la strada verso la sostenibilità è già stata intrapresa da tempo con grande impegno di risorse e i risultati non si possono negare. Certo si può fare molto di più e in questa direzione come Consorzio siamo impegnati ai massimi livelli. La nostra grande alleata è ovviamente la tecnologia, che rende possibile performances che fino ad alcuni anni fa sembravano impossibili>.
La tecnologia è già entrata da tempo, come sappiamo, in agricoltura. Quali sono le nuove frontiere?
<Credo che ormai il fatto che l’agricoltura venga gestita con tecnologie d’avanguardia, sia un dato di fatto molto noto. Tutti i settori da quelli agronomici, a quelli zootecnici, passando per l’irrigazione e la gestione dell’azienda, sono ormai gestiti da supporti tecnologici, che vanno dal semplice computer ai potenti robot di mungitura. Lavorare con misure precise in un’ottica di agricoltura di precisione riduce fortemente l’impatto ambientale, poiché le operazioni vengono svolte solo quando e dove servono e i mezzi di produzione sono impiegati solo nella quantità utile. Oggi la normativa che accompagna il progetto Agricoltura 4.0 (il progetto con cui il Governo italiano favorisce il potenziamento della tecnologia in agricoltura ndr) offre agli agricoltori condizioni molto vantaggiose – ad esempio il credito di imposta – per dotarsi di sistemi sempre più sofisticati: Terrepadane coglie queste possibilità e le “traduce” in progetti concreti per gli agricoltori, integrandoli con l’aiuto dei tecnici, che apportano una assistenza qualificata>.
Queste agevolazioni si tradurranno anche in nuove possibilità per i giovani?
<Il comparto agricolo ha più che mai bisogno di giovani preparati e capaci. Per questo come Consorzio poniamo la massima attenzione alla relazione con le scuole agrarie: non a caso il nostro “progetto Natale” è stato proprio indirizzato agli Istituti tecnici agrari del nostro territorio, ai quali abbiamo donato 70 tablet proprio per favorire la didattica a distanza, ma anche per permettere ai ragazzi che non ne avevano le possibilità di essere dotati degli strumenti più moderni. Le scuole agrarie hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo del sistema agricolo: per questo dedichiamo loro un rapporto privilegiato>.
