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Cereali, mercati sotto pressione del prodotto estero

La prospettiva di Terrepadane Momento difficile per i listini dei cereali per i quali si si è assistito negli ultimi mesi a un ribasso dei prezzi sia...

Cereali, mercati sotto pressione del prodotto estero
3 Giugno 2025

La prospettiva di Terrepadane

Momento difficile per i listini dei cereali per i quali si si è assistito negli ultimi mesi a un ribasso dei prezzi sia a livello nazionale che internazionale.
Marco Capelli, agronomo, responsabile cereali Terrepadane, ci racconta la situazione.

Come stanno andando i mercati in questo momento che precede solamente di alcune settimane la nuova campagna?
<Mancano poche settimane all’inizio della trebbiatura – chiarisce Cappelli – Per il nostro territorio parliamo di circa un mese, mentre in altre zone d’Italia la raccolta è già in corso (in Sicilia, ad esempio, hanno già iniziato col grano duro). I prezzi negli ultimi due o tre mesi sono calati, soprattutto per quanto riguarda il grano duro e  in misura minore per quanto riguarda il grano tenero, il mais e l’orzo. Alla base di questa tendenza  un calo dei consumi, che si è verificato dopo Pasqua a livello nazionale e non solo e un surplus di offerta di merce in arrivo dai Paesi dell’est Europa

Relativamente al frumento sia tenero, che duro, quali sono i trend di questi giorni?
<Oggi, comunque, il  prezzo del grano tenero si è stabilizzato 3 , anzi si registra una leggera ripresa  delle richieste da parte dei compratori. Questo perchè sia alcuni mulini, che alcuni mangimisti devono “coprirsi” e fare gli ultimi acquisti per arrivare alla fine della campagna. I listini segnano livelli di poco sotto i 300 euro alla tonnellata per i grani di forza; mentre per il panificabile il mercato resta tonico con valori interessanti che si aggirano intorno ai 250 – 260 €/ton.
Diversamente invece, per il grano duro il livello rimane basso e purtroppo mancano le prospettive a breve per un recupero: a pesare è il molto prodotto che giunge sui nostri mercati dalla Turchia e da altri paesi, come anche l’Ucraina e la Russia>.

Per i produttori di frumento italiani l’unica leva resta dunque quella del made in Italy?
<Certamente perché, se questa non ci fosse stata parleremmo di prezzi ancora più bassi: in particolare sul grano duro: molti mulini nelle miscele devono inserire obbligatoriamente una percentuale di prodotto italiano. Anche se questo aspetto non è del tutto sufficiente, il made in Italy costituisce una  importante leva commerciale>.

Campagna 2025: aspettative positive
Il frumento in campo, nei nostri territori, si presenta in ottime condizioni.. Dopo la disastrosa annata 2024, le prospettive sembrano positive. <Veniamo – dice Cappelli – da una campagna durissima, ma per fortuna quest’anno almeno nel nostro territorio i primi dati in arrivo lasciano ben sperare.

Fonte: Libertà

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