CEREALI: TERREPADANE SEMPRE PIU’ LEADER

I cereali vengono gestiti – come è noto – con i contratti di coltivazione di Terrepadane, ormai molto collaudati, ma sempre più apprezzati dagli agricoltori, in quanto garantiscono una interessante redditività, permettono una pianificazione efficiente delle attività produttive e infine, offrendo la possibilità di avere accesso ai contributi garantiti dal Piano di sviluppo rurale.
Passando in rassegna le diverse colture – spiega Marco Cappelli, Responsabile del settore cereali di Terrepadane – va rilevato che il successo maggiore è giunto dal frumento duro, per il quale abbiamo registrato una crescita della quantità ritirata del 60% con una buona qualità sia per le proteine che per il peso specifico.
<Per il frumento duro – continua Cappelli – abbiamo avviato da tempo una filiera molto interessante con Barilla; mentre per il tenero – per il quale le quantità ritirate rispetto allo scorso anno sono cresciute del 25% – sono state ulteriormente valorizzate le filiere sostenibili. Tra le più interessanti, quella del Mulino Bianco Barilla, per la quale sono stati ritirate 4mila tonnellate; Galbusera con 3mila tonnellate e Saiwa, una filiera nuova, che per ora ha registrato un quantitativo limitato, ma che presenta prospettive incoraggianti. Infine, un discorso a parte va dedicato al frumento di forza: anche per questo che è dedicato alla trasformazione in farine particolari adatte alla panificazione o ad altri usi come per esempio la produzione di pizze e focacce, abbiamo ritirato 4mila tonnellate>.
Il 2021 infine, è stato molto interessante anche per quanto concerne il biologico: <queste coltivazioni – afferma ancora Cappelli – che sono tipicamente concentrate in collina, ci stanno dando molte soddisfazioni: per quest’anno ci aspettiamo ancora di ritirare 5mila tonnellate>.
Si tratta di risultati molto importanti, ai quali il Consorzio piacentino è arrivato attraverso una strategia di investimenti specifici: <il comparto cereali – spiega il direttore generale di Terrepadane Dante Pattini – costituisce un’area di attività molto significativa per il nostro Consorzio che ha operato un notevole investimento con l’ampliamento del centro di Rottofreno, dove oggi è presente una serie di nuovi sili per una capienza di 120mila quintali; così come invece, per il biologico è stato realizzato il centro di stoccaggio di Rizzolo di San Giorgio. In questo modo abbiamo contribuito alla valorizzazione della produzione cerealicola delle aziende dei nostri soci, offrendo loro una possibilità concreta per fronteggiare la volatilità dei prezzi tipica di questo settore e per salvaguardare la redditività delle aziende: il che è il fine della nostra cooperativa>.