DA TERREPADANE LE TECNICHE INNOVATIVE PER LA DISTRIBUZIONE SOSTENIBILE DEI FERTILIZZANTI

Uno studio della Commissione Europea ha quantificato in oltre 100.000 ton/anno la quantità di azoto che viene persa a causa di modalità applicative inadeguate; si tratta quindi di un problema rilevante. In tema di distribuzione gli ormai vecchi spandiconcime hanno ceduto il posto ai moderni mezzi di spargimento.
L’evoluzione meccanica e tecnologica nel tempo ha migliorato significativamente la capacità di lavoro degli spandiconcime grazie all’applicazione di dispositivi che consentano di controllare il flusso del fertilizzante e la regolazione sia della larghezza di lavoro che dell’effettiva quantità di prodotto distribuita per unità di superficie.  Ma il progresso non si ferma: ulteriori obiettivi hanno riguardato la diminuzione del prodotto non a bersaglio (ad esempio curando maggiormente la distribuzione sui bordi degli appezzamenti), ma soprattutto l’adozione di tecniche di distribuzione a rateo variabile. Per questa tecnica è fondamentale che il cantiere disponga di un sistema di navigazione satellitare e che parimenti lo spandiconcime sia adeguatamente predisposto. Da questo punto di vista, si prestano bene i trattori e le attrezzature ISOBUS compatibili, che permettono di semplificare il controllo e la gestione dello spandiconcime con un unico terminale a bordo del trattore, senza essere costretti ad installare centraline aggiuntive.
Proprio in quest’ottica si rivolge l’attenzione di Terrepadane Macchine che ha introdotto in gamma una serie di mezzi dotati di queste tecnologie innovative: «Siamo molto attenti alla sostenibilità ambientale – afferma Giorgio Mazzoni, Responsabile Macchine del Consorzio Terrepadane – senza perdere di vista la massimizzazione delle produzioni dei nostri agricoltori». «Queste tecnologie – continua Mazzoni – rappresentano una rivoluzione che stiamo vivendo in agricoltura e che avranno i loro effetti nel breve periodo; sono notevolmente efficaci e permettono di mantenere un elevato livello di produttività delle colture». Grazie alla progressiva diminuzione dei costi dei dati telerilevati, la distribuzione “di precisione” dei concimi è ormai diventata una realtà consolidata; sul mercato sono disponibili da qualche tempo diversi modelli di spandiconcime che lavorano a rateo variabile in relazione alla rilevazione della produttività della coltura precedente. Oggi però si va oltre: la distribuzione differenziata ora si basa su dati rilevati in tempo reale, valutando lo “stato di salute” della coltura in atto, a partire dagli aspetti nutrizionali, i fabbisogni idrici, lo stato sanitario. Grazie all’analisi della radiazione solare riflessa dalla coltura nella gamma dell’infrarosso, è possibile risalire ai reali fabbisogni delle piante anche su minime zone dell’appezzamento, rilevando i dati necessari sia con sorvoli a bassa quota (con aerei, elicotteri o droni dotati di GPS e fotocamere dedicate), sia con rilevamenti satellitari specifici (con dispositivi che sorvolano la Terra a qualche centinaio di chilometri di altezza) che sono in grado di misurare ad esempio il fabbisogno di azoto su superfici anche di pochi metri quadrati. Un’ulteriore opzione riguarda l’analisi spettrale in tempo reale, con appositi sensori ottici collocati su mezzi applicati sulla parte anteriore del trattore: per mezzo della rilevazione della riflettanza sulla coltura, una centralina dedicata pilota lo spandiconcime a lavorare a rateo variabile.
«L’impatto regolatorio che sta riducendo la disponibilità di molti principi attivi spingerà sempre di più verso l’uso di prodotti low risk, integrati con prodotti della chimica tradizionale e sistemi di distribuzione con modalità tali da permettere la salvaguardia dell’ambiente naturale e dell’uomo – commenta Dante Pattini, Direttore Generale di Terrepadane. «Il tutto assicurando contemporaneamente anche la sostenibilità economica, attraverso una forte riduzione dei quantitativi richiesti per unità di superficie».