Dante Pattini, Direttore Generale di Terrepadane: "I Consorzi Agrari sono i soggetti più adatti, per la loro credibilità, per competenze tecniche e...
Non si tratta più soltanto di uno scenario possibile dell’agroalimentare italiano, né di un segnale di cambiamento, ormai la trasformazione è in atto, il percorso è a senso unico e il Consorzio Agrario Terrepadane è ormai pronto ad un vero e proprio cambio di passo. “Nella valorizzazione delle filiere – prosegue Pattini – c’è il futuro della nostra agricoltura, che per come è fatta non può illudersi di giocare e vincere la partita omologandosi e puntando su produzioni ‘commodities’ con marginalità sostenibili solo da chi è capace di fare immensi volumi”. “Occorre abituarsi anche ad un cambio di linguaggio – aggiunge Angelo Ceruti, Business Manager Terrepadane, responsabile dello sviluppo dei progetti di Filiera – parole come “settore” cerealicolo saranno via via considerate come desuete e sempre più spesso sostituite da termini come ‘filiera cerealicola’, e ancor meglio ‘filiera del pane’, ‘filiera della pasta’, ‘filiera del pomodoro’, ‘filiera del riso’, ‘filiera del vino’, ecc. Oggi, e in futuro sempre di più, un prodotto accompagnato da una sua storia, da una connotazione territoriale e da una scala valoriale che mette al centro la tutela della propria originalità, ha per il consumatore un appeal di gran lunga superiore agli altri e sarà compito del Consorzio farsi interprete di questi cambiamenti valorizzando al massimo il lavoro delle aziende agricole”.
“Se da una parte abbiamo il compito di agire facendo l’esclusivo interesse dell’azienda agricola contraente – afferma Marco Cappelli, Responsabile commercializzazione cereali del Consorzio Agrario – dall’altra per tutelare al meglio l’interesse complessivo di tutte le aziende che aderiscono alle nostre filiere dobbiamo anche assurgere al ruolo di garanti sulla bontà del prodotto, controllando che vi sia pieno rispetto dei disciplinari di coltivazione predisposti dai nostri tecnici e identificando nella qualità del processo, nella fase colturale come nelle successive di raccolta, lavorazione e trasformazione, il primo obiettivo da perseguire”. Terrepadane ha da poco presentato i nuovi contratti di filiera 2018; accanto ai due contratti su frumento duro, ‘Grano duro alta qualità’ e ‘Filiera Speciale E. Lepido’, è possibile aderire alle filiere del grano tenero ‘Frumento panificabile’, ‘Frumento biscottiero’, ‘Frumento ovalo’, ‘Frumento tiepolo’, ‘Frumento di forza’ e ‘Frumento Taylor’. Si arricchisce anche la proposta sul Biologico dove vicino alle filiere TerrepadaneBio del frumento duro e tenero biologici si collocano anche le filiere TerrepadaneBio su orzo, farro spelta e pisello proteico, per completare l’offerta con le filiere speciali su grano saraceno, ceci alimentare, semi di colza, orzo alimentare e soia alimentare. I partner di Terrepadane nei progetti di filiera sono nomi del calibro di Barilla, Molino Grassi, Molino Della Giovanna, Agugiaro & Figna e altri ancora.
Non si tratterebbe più soltanto di spuntare un prezzo migliore per le aziende agricole, di fianco alla necessità di garantire una stabilità e una redditività maggiori agli agricoltori, nasce il bisogno di dare riconoscibilità e identità alle filiere: “Ci piace essere precursori, per questo Terrepadane ha forse anticipato un po’ i tempi rispetto ad altri Consorzi – afferma Luigi Bisi, presidente Terrepadane – ma ciò che andremo a fare è parte di un processo di trasformazione che riguarderà tutto il panorama agricolo italiano, dove immaginiamo un modello di filiera ‘semplice’, sicura ma soprattutto più forte e più presente, anche verso il consumatore finale.