GOI IDRA, NUOVE SOLUZIONI CONTRO IL RAGNETTO ROSSO
Il progetto che vede una partnership tra il Consorzio agrario Terrepadane (ente capofila), l’Organizzazione interprofessionale OI Pomodoro da industria del Nord Italia, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, l’Op Ainpo, il Centro di formazione Tadini e 4 aziende agricole situate nella zona più colpita sud della provincia piacentina, è cofinanziato da Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale. Iniziato nel 2019, quando dopo la difficile annata 2018, che aveva visto il temibile acaro imperversare, il mondo agricolo si pose il problema di contenere questa avversità, il progetto punta a trovare una strategia sostenibile ed efficace per contrastare la presenza del ragnetto rosso (Tetranychus urticae) l’acaro che minaccia la produzione del pomodoro da industria, soprattutto nell’areale piacentino. I lavori, introdotti dal presidente del consorzio Terrepadane, Dante Pattini, hanno visto innanzitutto l’intervento del presidente nell’OI, Tiberio Rabboni, che ha spiegato la nascita del progetto e la volontà di fare squadra, che lo ha animato fin dall’inizio, nell’ottica di offrire risposte alla filiera. I dettagli del lavoro svolto e le notevoli difficoltà incontrate e anche superate nei mesi della pandemia, sono invece state illustrate da Maria Chiara Cavallo, segretario generale dell’OI, che ha chiarito come, oltre ad un’indagine conoscitiva svolta con un questionario che ha coinvolto 100 aziende agricole, il progetto abbia previsto sperimentazioni in campo di nuove linee guida per la lotta, rilievi in campo delle popolazioni
di ragnetto, test di efficacia degli agrofarmaci. Inoltre, Cavallo ha spiegato che l’OI ha anche incaricato un esperto di comunicazione in campo ambientale per veicolare i contenuti in modo innovativo.
Il prof. Emanuele Mazzoni dell’Università Cattolica, entrando nel vivo dei lavori, ha illustrato le attività svolte soprattutto relativamente alle resistenze sviluppate dal ragnetto e alle eventuali modifiche che saranno da apportare alle linee guida,
che erano già state redatte.
«Il lavoro di ricerca – ha spiegato Mazzoni – ha evidenziato una notevole variabilità sul fronte delle resistenze, così come è emersa una importante differenza di efficacia delle diverse molecole nel contrastare l’acaro».
Un incontro all’albergo Roma ha fatto il punto su risultati e prospettive del progetto
A raccontare l’attività formativa (che è obbligatoria per i Gli) svolta dal Centro di Formazione Tadini, ha provveduto il presidente, prof. Paolo Sckokai. Il programma formativo, che prevedeva viaggi ed iniziative in presenza, è stato rivoluzionato e gestito on line attraverso 3 percorsi formativi, così come è programmato un momento conclusivo nel confronto con i produttori portoghesi, le cui modalità sono allo studio.
«Il progetto sul ragnetto – ha spiegato il presidente di Terrepadane, nel concludere i lavori – costituisce uno dei tanti fronti che vedono il Consorzio piacentino in prima linea nell’ambito della ricerca e della sperimentazione.
Uno sforzo che il Consorzio affronta nella consapevolezza che quella di lavorare in modo sostenibile, producendo molto e bene, sarà la sfida che l’Unione europea imporrà all’agricoltura nella programmazione della nuova PAC».