I CONTRATTI DI COLTIVAZIONE BIO: UNO STRUMENTO DI GESTIONE STRATEGICA
<Il contratto di coltivazione rappresenta – spiega Marco Cappelli, agronomo, Responsabile Settore Cereali di Terrepadane – un importante strumento per poter impostare una programmazione delle semine e degli investimenti aziendali. I contratti di coltivazione rientrano anche nelle strategie indicate dalla Commissione Europea per contrastare la volatilità dei prezzi che costituisce una delle problematiche più penalizzanti per i produttori>.
Tra i contratti di coltivazione messi a punto dal Consorzio, stanno riscontrando molto interesse quelli riservati ai prodotti biologici: <durante la campagna 2020 – afferma Cappelli – abbiamo ritirato 60 mila quintali di cereali bio: di questi circa il 60% proveniva da coltivazioni gestite con i nostri contratti. Per il prossimo anno il nostro obiettivo è di arrivare ad una quota del 70%>.
I cereali maggiormente ritirati sono frumento, orzo e farro; a queste colture “tradizionali”, dallo scorso anno si è aggiunto il girasole che ha performato molto bene.
Tra le novità del 2021, come spiega Cappelli: <quest’anno il nostro contratto è stato migliorato sul fronte della redditività per l’agricoltore, avendo inserito un prezzo minimo garantito. In questo modo l’agricoltore può contare su un reddito certo. Inoltre tengo a sottolineare che i nostri agricoltori possono usufruire anche del nuovo centro di raccolta e stoccaggio di Rottofreno che si affianca a quello di Rizzolo>.
La coltivazione dei cereali è fondamentale soprattutto per le aree marginali del nostro territorio: come è noto, negli ultimi anni l’ettarato investito a cereali in provincia di Piacenza è via via diminuito, a causa delle problematiche che si sono sviluppate, ma soprattutto a seguito della perdita progressiva di redditività delle colture.
<Questi contratti rappresentano – conclude Cappelli – una risposta concreta soprattutto per le aziende di collina e alta collina, che hanno nei cereali una delle poche possibilità di scelta>.
<I contratti di coltivazione – chiude il direttore generale Dante Pattini – costituiscono uno strumento fondamentale per affiancare e indirizzare l’azienda agricola nella scelta delle varietà da seminare, nelle tecniche agronomiche da adottare e nella vendita dei cereali al fine di valorizzare le produzioni e tutta la filiera italiana, offrendo anche una rimuneratività sicura agli agricoltori e quindi contribuendo a migliorare la loro programmazione strategica>.
Nella campagna appena conclusa sono in atto diversi progetti coordinati da Terrepadane che coinvolgono direttamente aziende agricole biologiche per sviluppare soluzioni all’avanguardia. Proprio nella scia di essere sempre più performanti nei confronti di queste realtà sono stati costituiti gruppi di lavoro specifici per le diverse colture gestite in regime bio.