MACCHINE AGRICOLE ANCORA PROTAGONISTE PER LO SVILUPPO
<In questo anno 2021 – chiarisce Mazzoni – la domanda di meccanizzazione ha continuato a crescere: il settore primario anche durante la pandemia, non si è mai fermato e nel 2021 siamo ripartiti prima di altri settori, grazie anche al sostegno di incentivi e credito d’imposta che hanno accelerato il bisogno di aggiornamento del parco macchine in uso. Nei mesi finali di questo anno prevediamo un consolidamento dell’aumento delle vendite legate all’agricoltura di precisione 4.0, mentre stiamo progettando una serie di attività di informazione e promozione riservate alle aziende interessate alla meccanizzazione basata sulla corretta gestione dell’azienda agricola, sull’impiego adeguato delle risorse e sul basso impatto ambientale>.
La meccanizzazione è ormai la frontiera d’avanguardia dell’agricoltura moderna: quali sono le relazioni tra meccanizzazione e sviluppo del settore anche in un’ottica di transizione ecologica?
<Ritengo che la meccanizzazione ritornerà ad avere un ruolo fondamentale nello sviluppo agricolo di un territorio, anche in considerazione delle nuove politiche agrarie improntate alla riduzione degli input chimici al suolo. Proprio la meccanizzazione dovrà pertanto colmare il vuoto che si verrà a creare nell’utilizzo dei mezzi tecnici agronomici e per far questo occorrerà acquisire competenze e condividere ed interpretare sempre di più i dati che i mezzi tecnologici (mappatura di coltivazioni e terreni) ci metteranno a disposizione. Pensiamo inoltre che avranno grande diffusione tutti quei macchinari a ridotto impatto ambientale deputati a preservare l’ecosistema agrario>.
Quale è il livello di meccanizzazione della provincia di Piacenza?
<Nella nostra provincia assistiamo a due livelli di agricoltura: quella altamente specializzata di pianura legata alla coltivazione del pomodoro, delle colture agrarie industriali e all’allevamento intensivo, dove le macchine di alta potenza e ad elevata tecnologia hanno un ruolo primario e quella meno specializzata di collina e montagna legata ad un minore sfruttamento del territorio e caratterizzata da macchine meno tecnologiche. In questo quadro prevediamo però, per il futuro un’espansione della tecnologia senza limitazioni in tutte le aziende: ad esempio, per le aziende viticole prevediamo un grande impulso alla meccanizzazione nella raccolta per i prossimi anni>
Quali sono le prospettive del comparto macchine nel medio periodo?
<In questo anno abbiamo assistito ad un boom nelle vendite di macchine legate all’agricoltura di precisione anche grazie al prezioso lavoro del team di Terrepadane Macchine: pensiamo che nel breve periodo questo fenomeno verrà indirizzato verso quelle macchine specializzate, specifiche per ogni realtà aziendale. Inoltre anche le attività di supporto e assistenza diventeranno fattori imprescindibili dalla vendita dei macchinari e in proposito stiamo mettendo a punto una serie di iniziative legate ad un rafforzamento della ricambistica e dell’assistenza presso i nostri clienti>.
Come vivono gli agricoltori in generale e quelli piacentini in particolare il rapporto con l’innovazione tecnologica?
<I passi fatti sono enormi, ma quelli da fare sono ancora tanti. La differenza si nota soprattutto tra aziende medio grandi, più pronte ad investire in un’ottica futura e piccole realtà meno predisposte a compiere il passo tecnologico. Noi riteniamo che la formazione degli operatori del settore e degli agricoltori sarà fondamentale nel futuro e determinerà il successo dell’agricoltura di precisione. In questa ottica assumono sempre più valore le attività formative che offrono competenze specifiche a tutto il settore>.