NOCCIOLO, VANTAGGI DA COGLIERE CON TERREPADANE E LUSUCO

«La mia azienda agricola – ha spiegato Milani – coltiva circa 10 ettari a nocciolo oltre a cereali e colture industriali. Abbiamo deciso di dedicare una parte dell’azienda al nocciolo nell’ambito del progetto Ferrero viste le difficoltà che stanno vivendo molte colture sul piano economico per la sempre più agguerrita concorrenza mondiale che causa andamenti imprevedibili nelle quotazioni dei nostri raccolti. Invece, grazie al progetto Nocciola Italia, conosciamo in maniera trasparente i meccanismi che determinano la remunerazione della produzione di nocciole: in questo modo possiamo impostare la programmazione nel lungo periodo, computando precisamente i costi e valutando la redditività che l’azienda agricola potrà avere. Rimane la variabile produttiva, ma questo aspetto non ci preoccupa perchè ci avvaliamo dell’assistenza tecnico-agronomica che Terrepadane ci mette a disposizione all’interno della filiera, partendo dai mezzi tecnici fino ai più evoluti sistemi di fertirrigazione».
Il nocciolo è una pianta di grandissima tradizione e vanta radici storiche molto profonde, che probabilmente risalgono a oltre 10mila anni fa: la sua coltivazione in Italia risale all’epoca romana.
Del resto l’Uomo ha fin dalla preistoria apprezzato le doti del nocciolo, attribuendogli anche poteri magici (come quello ad esempio di sfuggire ai fulmini): il frutto dotato di pericarpo, di facile conservazione, è stato utilizzato nell’alimentazione per il suo valore nutritivo.
L’Italia è il secondo paese produttore di nocciole dopo la Turchia (oltre 430.000 ha), con una superficie ormai prossima a 90.000 ettari con un incremento di circa il 15% negli ultimi 10 anni.
Anche il territorio padano può essere idoneo alla corilicoltura: con una corretta gestione agronomica ed un sufficiente apporto irriguo si possono raggiungere produzioni di elevata qualità. «Con l’azienda agricola Milani – afferma Luca Bricchi – siamo partiti con un’accurata analisi del terreno per capire come gestire al meglio la coltivazione; l’analisi del terreno è infatti fondamentale per definire la nutrizione, l’irrigazione come pure il sesto d’impianto e le varietà».
Marco Cappelli, Responsabile Cereali e Filiere di Terrepadane illustra i vantaggi del contratto di coltivazione del nocciolo: «Per noi di Terrepadane è importante lavorare con partner di rilievo perché rappresentano garanzia di qualità e di redditività per le Aziende Agricole. Attraverso i nostri contratti di coltivazione, infatti, cerchiamo sempre di far applicare il miglior protocollo agronomico per ottenere produzioni di qualità; garantendo l’impiego delle buone pratiche agricole si ottiene una corretta sostenibilità sia ambientale che economica».
Del resto, i primi risultati del progetto si rivelano molto incoraggianti: «Siamo soddisfatti – afferma Tiziano Gatti della Cooperativa Lusuco – perché la coltivazione è partita anche a Pavia e Parma ed abbiamo parecchie nuove aziende interessate; riteniamo che questa azienda piacentina sia un’importante vetrina per altre potenziali realtà sia collinari che pianeggianti. Come Lusuco abbiamo sposato da subito il progetto Ferrero insieme a Terrepadane per proporre un’alternativa alle aziende agricole. Certo, si parla di medio/lungo periodo, in quanto la produzione dei noccioli diventa consistente dopo il 5° anno e prosegue per altri 25/35 anni, ma il fatto di avere una garanzia di remunerazione derivante da un accordo di filiera, rappresenta una garanzia per il reddito, o meglio, per una parte di reddito futuro per le aziende.”